1. Curiosity...marziana

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    Il pazzo atterraggio di Curiosity su Marte.
    Sul pianeta rosso strumenti hi-tech da fantascienza


    di Leopoldo Benacchio

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    Iniziata alle 7.23, ora italiana, la discesa su Marte di Curiosity, il rover-laboratorio della Nasa realizzato nell'ambito della missione Mars Science Laboratory (Msl). Solo 420 secondi, sette minuti definiti di "terrore", per rallentare da una velocità di 21.000 chilometri orari, attraverso complesse manovre completamente automatizzate, e posarsi nell'area del cratere di Gale. La sonda, partita a novembre, rimarrà sul Pianeta Rosso per la durata di almeno un anno marziano (circa due anni terrestri), inviando immagini sulla Terra.
    «È in una forma perfetta» ha detto alla stampa stanotte Thomas Martin-Mur responsabile Nasa della navigazione spaziale di MSL, Mars Science Laboratory, la missione che puntualmente, alle 7.31 italiane di lunedì prossimo, ha fatto posare delicatamente il rover marziano Curiosity sulla superficie del Pianeta Rosso, entro il grande cratere Gale, all'equatore marziano perché se mai esistono, o sono esistiti, i "marziani", fossero anche dei semplici batteri, quello è il posto giudicato migliore per trovarli o per rinvenire antiche tracce di vita microbica.

    In forma il satellite, che continua a mandare imperterrito tweet dallo spazio come @Marscuriosity, e anche, per un gioco di parole, è "in forma" la complessa orbita che sta portando, dopo un viaggio di oltre mezzo miliardo di chilometri, Curiosity a Marte, dove, se vorrà sopravvivere all'impatto con l'atmosfera che avverrà a 20.000 chilometri all'ora a 125 chilometri dal suolo, dovrà "centrare" un immaginario bersaglio di solo un chilometro di ampiezza. Come per noi colpire una moneta da un euro da 2500 chilometri di distanza! C'è comunque, ancora spazio, nelle prossime 24 ore, domenica da noi, per un ultima eventuale correzione di rotta

    Non cerca la vita, ci tengono a dirlo a NASA, certo ha un pacco di strumenti eccezionale per un peso complessivo di 75 chilogrammi, un record, e darà la più complete analisi chimico fisica di Marte, pianeta di cui sappiamo già molto grazie alle sonde NASA e all'ottimo Mars Express europeo, tuttora in funzione attorno a Marte, e ai cui radar, di fabbricazione italiana, dobbiamo la migliore analisi dell'atmosfera marziana, in cui ha scoperto anche tracce di vapore acqueo.
    Sarà un atterraggio storico, mai tentato nulla di più complicato, dato che Curiosity non può essere lanciato sul suolo di Marte entro un pallone che ne attutisca la caduta, trop...

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    Last Post by *ROS* il 6 Aug. 2012
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  2. Appuntamento con Venere

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    Venere
    By *ROS* il 4 June 2012
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    Mercoledì 6 giugno, visibile in Italia dalle 5,17 sino alle 6,34


    Venere transita davanti al Sole

    La prossima volta sarà nel 2117
    Un evento rarissimo e storico,
    importante per mettere a punto strumenti
    per la ricerca di pianeti extrasolari


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    MILANO - Mercoledì 6 giugno all’alba, cominciando da Trieste alle 5.17 perché si trova più ad est, e poco dopo altrove in tutta la Penisola, potremmo osservare un evento astronomico rarissimo e storico: il transito di Venere sul Sole. Lo attraverserà nella parte superiore in sei ore e 40 minuti e tutto si concluderà alle 6.34.
    DALL'ITALIA - Ma noi dall’Italia potremmo vedere solo le ultime battute del fenomeno perché quando l’astro sorgerà il pianeta avrà quasi completato il suo tragitto. Più fortunata per la sua posizione sarà appunto Trieste. Ma vale comunque la pena perché è uno spettacolo celeste che, noi che leggiamo, non avremo più l’occasione di ammirare: la prossima volta succederà fra 105 anni nel 2117.
    ESPLORAZIONE - Oltre la rarità, l’evento trascina con sé una lunga e affascinante storia con personaggi protagonisti della scienza e dell’esplorazione ed è per questo, tutto sommato, che conserva il suo fascino dal momento che adesso la scienza guarda al passaggio con occhi meno avidi. Anche se, in realtà, un certo interesse esiste e non è di poco conto. Non tanto per indagare Venere o il Sole ma per andare molto più lontano, verso i pianeti extrasolari.
    PIANETI EXTRASOLARI - Infatti per cercare di scoprire nuovi corpi celesti attorno ad altre stelle della galassia si cerca di misurare l’attenuazione della luce quando un pianeta transita davanti. È uno dei metodi, e forse il più interessante finora, perché è abbastanza affinato per poter cogliere la presenza di pianeti di minore taglia analoghi alla Terra. Quindi, indagare Venere che passa davanti al Sole permetterà di affinare la tecnica trasferendo la conoscenza nella ricerca extrasolare.
    STORIA DELLA SCIENZA - In passato, invece, l’accanimento nell’inseguire il fenomeno mirava a rispondere a due domande: quanto è lontan...

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    Last Post by *ROS* il 4 June 2012
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  3. Astronomo brasiliano dichiara: Nibiru esiste

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    16 maggio 2012

    ASTRONOMO BRASILIANO DICHIARA:
    NIBIRU ESISTE



    Nibiru? Troppo lontano per essere facilmente notato da telescopi- Il pianeta invisibile sembra far sentire la sua presenza disturbando le orbite dei cosiddetti oggetti della fascia di Kuiper, ha detto Rodney Gomes, astronomo presso l’Osservatorio Nazionale del Brasile a Rio de Janeiro.

    Gli oggetti della fascia di Kuiper sono piccoli corpi ghiacciati tra cui alcuni pianeti nani, che si trovano oltre l’orbita di Nettuno. Secondo i suoi calcoli, circa una mezza dozzina di oggetti della fascia di Kuiper, compreso il corpo remoto conosciuto come Sedna, sono in orbite strane rispetto a dove dovrebbero essere, sulla base di modelli già esistenti del sistema solare.
    Tali orbite impreviste degli oggetti in questione hanno alcune spiegazioni possibili, ha detto Gomes, che ha presentato le sue scoperte Martedì scorso ad una riunione della American Astronomical Society in Timberline Lodge, Oregon.
    “La più semplice è che vi sia un enorme massa planetaria”, un pianeta che orbita molto lontano dal Sole, ma che è abbastanza massiccio da avere effetti gravitazionali sugli oggetti della fascia di Kuiper.

    Quanto è grande esattamente il corpo planetario potrebbe essere non è chiaro, ma ci sono un sacco di possibilità, ha aggiunto, Gomes.
    Sulla base dei suoi calcoli, Gomes pensa che il probabile corpo celeste, possa essere di circa quattro volte più grande della Terra, a 225 miliardi di chilometri di distanza dal sole circa 1.500 volte più lontano della Terra, in un’orbita molto allungata, che di tanto in tanto portare il corpo spaziare entro 8 miliardi di chilometri di distanza dal sole.
    Gomes ipotizza che l’oggetto mistero potrebbe essere un pianeta che è stato cacciato dal suo star system e poi catturato dalla gravità del sole oppure che lo stesso potrebbe essersi formato vicino al nostro sole, per poi essere gettato verso l’esterno.

    Fonte: segnidalcielo.it
    Last Post by *ROS* il 21 May 2012
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  4. Il "pianeta oscuro"


    NIBIRU, il dodicesimo pianeta


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    Nibiru, conosciuto anche con il nome di Marduk o pianeta X, potrebbe essere secondo molte persone una delle più probabili cause che nel 2012 potrebbe causare l’inversione dei poli del nostro pianeta. Secondo queste teorie il suo passaggio relativamente vicino alla terra sarebbe sufficiente per attivare quel processo naturale di inversione magnetica. Un’altra teoria che si basa sempre sul pianeta Nibiru riguarda un possibile impatto con la terra; una collisione che potrebbe avvenire o con uno dei suoi satelliti o con lo stesso Nibiru. Sembrerebbe infatti che il misterioso pianeta sia accompagnato, nelle sue orbite, da diverse lune anche di notevoli dimensioni e che una di queste, magari attirate dalla forza di gravità del nostro sole, potrebbe essere espulsa dall’orbita originaria intorno a Nibiru per essere incapsulata in quella del nostro sistema solare e che durante questo processo sia possibile una collisione con il nostro pianeta.
    Le teorie su Nibiru trovano le loro fondamenta sugli studi astronomici degli antichi Sumeri; la loro conoscenza astronomica si può riscontrare nel sigillo cilindrico accadico risalente al 2400 a.C. Il sigillo altro non è che una raffigurazione del Sistema Solare che vede la nostra stella circondata dai pianeti da noi oggi conosciuti, nella giusta successione e dimensione, più Tiamat e il misterioso Nibiru. Tiamat, per i Sumeri, è un pianeta anticamente posto tra Marte e Giove. Già molto prima dell’arrivo degli Anunnaki (“Coloro che dal Cielo caddero sulla Terra”, una stirpe di giganti super-evoluti di dei corrispondenti ai Nefilim biblici che, atterrati sulla terra, danno vita al genere umano attuale), Nibiru si è trovato periodicamente in posizione a noi prossima. In uno di questi passaggi viene ad impattare con Tiamat; quest’ultimo si frantuma in più parti, una parte diviene la cintura degli asteroidi mentre, la restante parte di Tiamat con il suo satellite Kingu (la Luna), viene scagliata verso un'orbita più vicina al Sole e genera all'attuale sistema Terra-Luna.
    Ma i Sumeri non erano i soli ad avere queste conoscenze così stranamente avanzate, sembrerebbe infatti che dagli ultimi studi effettuati sul pianeta X, le teorie dei Sumeri vadano a collegarsi ed unificarsi molto bene con quelle di un altro popolo, questa volta africano, chiamato Dogon. Questo popolo ha concentrato i suoi studi in particolar modo sulla stella di Sirio, scoprendone la Gemella “invisibile” diversi millenni prima dei nostri telescopi e sembrerebbe che la possibile orbita del pianeta Nibiru possa alternarsi tra la nostra Stella e quella conosciuta con il nome di Sirio B.

    Riportiamo di seguito un interessante articolo tratto dal sito ...

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    Last Post by *ROS* il 10 May 2012
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  5. Lovejoy non si è sciolta al Sole

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    By *ROS* il 18 Dec. 2011
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    18/12/2011

    Misteri della scienza:
    Lovejoy non si è sciolta al Sole


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    Ricercatori, astronomi, scienziati e semplici appassionati sono rimasti stupiti da questo evento eccezionale. Facciamo un po’ di chiarezza su quanto è accaduto, per farlo comprendere facilmente a tutti, anche ai non addetti ai lavori. Nei giorni scorsi la cometa Lovejoy è passata vicinissima al Sole, a soli 140 mila km.E fin qui nessuna sorpresa, in quanto non è la prima volta che una cometa passa vicina al Sole. La notizia sorprendente è che, a differenza delle comete precedenti o di qualunque altro oggetto che sia transitato ad una distanza così piccola da esso, la cometa non si è sciolta generando una grossa scia di polvere come era previsto da tutto il mondo scientifico.
    Tutti erano pronti a registrare lo speciale evento, primi fra tutti gli scienziati del Solar Dynamics Observatory della Nasa, con le loro apparecchiature avanzatissime. Ebbene i ricercatori si sono trovati a registrare un evento inaspettato e che apre nuovi confini alla conoscenza umana.
    In precedenza Elenin, un’altra cometa, si avvicinò al Sole e si sciolse inevitabilmente come tutte le altre prima di lei. Invece Lovejoy, che prende il nome dall’astronomo dilettante che l’ha scoperta, ha dimostrato che nel mondo scientifico ci sono ancora misteri irrisolti e altrettanto affascinanti e sorprendenti.
    La cometa Lovejoy, per la precisione, ha subito un rimpicciolimento nelle sue dimensioni durante la circumnavigazione ravvicinata della superficie solare: il 90 % circa della sua superficie è evaporata ma quel che ne rimane continua a vagare indisturbato nell’universo e fra 800 anni tornerà di nuovo a sfidare il Sole, magari riscrivendo nuovamente i libri di scienza, sempre se ci saranno ancora libri…

    Nei link che seguono sono riportate le altre notizie su Lovejoy e sulla cometa Elenin. Ed ecco i due video dove si vede la cometa Lovejoy che arriva vicino al Sole e la cometa che si allontana da esso www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=y3w5L5DaIpw


    Fonte: tecnologiaericerca.com
    Last Post by *ROS* il 18 Dec. 2011
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  6. Galassie nane come Matrioske

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    Astronomia
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    By *ROS* il 8 Dec. 2011
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    Materia oscura:
    effetto matrioska nelle galassie nane


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    Continua il dibattito sulla materia oscura e uno studio in corso di pubblicazione sulle Monhtly Notices della Royal Astronomical Society mette in discussione la validità del Modello Standard nello spiegarne l’esistenza. Un team internazionale, tra cui l’astronomo Gerard Gilmore di Cambdrige, coordinato dal cosmologo Paolo Salucci della Sissa di Trieste, ha misurato la distribuzione della luce e la velocità di un migliaio di stelle nelle galassie nane più vicine alla nostra.
    Sono sei nane sferoidali, si chiamano Draco, Sextans, Carina, Leo I, Leo II e Sculptor, distano dai 30 ai 100 mila anni luce e orbitano intorno alla Via Lattea, attratte dal suo campo gravitazionale.
    I ricercatori hanno scoperto che l’alone di materia oscura che circonda queste galassie non è caratterizzato da un picco di densità al centro. A differenza delle aspettative, in contrasto cioè con quanto suggeriscono numerose simulazioni realizzate nell’ambito del paradigma standard della materia oscura fredda, all’allontanarsi dal centro galattico si continua a riscontrare un andamento costante della densità di materia oscura, anziché una sua diminuzione. Il fenomeno osservato è da attribuire al fatto che in ogni galassia lo sferoide stellare è immerso in un alone di materia misteriosa di cui subisce gli effetti gravitazionali. Come conseguenza di questa attrazione, i corpi celesti manifestano un moto anomalo, riconducibile proprio a un potenziale gravitazionale invisibile.
    Il moto anomalo delle stelle è infatti una prova sperimentale a favore dell’esistenza della materia oscura. Se le galassie fossero composte soltanto da stelle e gas, per la terza legge di Keplero, ci aspetteremmo che la velocità di rotazione delle stelle decresca via via che ci spostiamo verso l’estremità della galassia. «Invece la velocità di rotazione aumenta o rimane costante per gli effetti gravitazionali che proprio questa materia misteriosa determina sulla materia luminosa» precisa Salucci. Rimane ancora da chiarire, però, quanta materia invisibile ci sia e soprattutto come sia distribuita.
    «Grazie alle nostre osservazioni abbiamo riscontrato un effetto matrioska: la materia invisibile che avvolge le piccole galassie è una sfera a densità costante e omogenea, del tutto simile a quella che circonda le galassie più grandi, ma in dimensioni in scala – continua l’astrofisico della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati -. Questo fenomeno lo avevamo già osservato nelle galassie a spirali e in quelle ellittiche, ma la questione era ancora aperte per le galassie nane».
    Per lo studio, il team ha utilizzato rivelatori di nuovissima gen...

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    Last Post by *ROS* il 8 Dec. 2011
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  7. Il primo pianeta 'fratello’ della Terra

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    Astronomia
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    By *ROS* il 6 Dec. 2011
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    06 dicembre, 13:04

    Il primo pianeta 'fratello’ della Terra
    Simile per dimensioni e orbita,
    potrebbe avere acqua liquida


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    Si chiama Kepler-22b il pianeta piu' simile alla Terra mai scoperto. Lo ha individuato la Nasa a 600 anni luce di distanza dalla Terra e si trova a una distanza dal suo Sole tale da poter avere acqua liquida, un raggio due volte e mezzo piu' grande e un anno di 290 giorni; sono le caratteristiche che lo rendono il miglior candidato conosciuto per ospitare la vita.
    ''Questa e' una pietra miliare lungo la strada per trovare il gemello della Terra'', ha commentato Douglas Hudgins, uno responsabili Nasa della missione Kepler, un programma per la ricerca di pianeti al di fuori del sistema solare.
    I ricercatori non hanno potuto ancora appurare se Keplero-22b abbia una composizione di genere rocciosa, come Terra o Marte, oppure gassosa, come Giove o Nettuno la sua individuazione e' un importantissimo passo in avanti verso la ricerca di pianeti simili alla Terra.
    ''Siamo stati molto fortunati a identificare questo corpo celeste'', ha spiegato William Borucki, uno dei responsabili di Kepler al Centro di Ricerca Ames a Moffett Field, in California. ''Abbiamo osservato il suo transito appena tre giorni dopo aver iniziato le osservazioni''. Lo strumento principale del satellite Kepler e' infatti uno sensibilissimo fotometro in grado di misurare le piccole variazioni della luminosita' delle stelle lontane causate dell'eventuale transito (e quindi parziale oscuramento) di possibili pianeti.

    Fonte: ansa.it
    Last Post by *ROS* il 6 Dec. 2011
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  8. Energia sconosciuta dal centro della Galassia


    UN'ENERGIA SCONOSCIUTA
    IN ARRIVO DAL CENTRO DELLA GALASSIA


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    Questo materiale é stato considerato tanto importante, al punto da spingere Bill e Kerry Cassidy a creare un link su Project Camelot. Molte di queste informazioni sono state soppresse, cambiate, o riscritte e “rigirate” fuori dal contesto originale da un gruppo conosciuto come “gli eletti“, per far si che la maggior parte dell’umanitá rimanga all’oscuro di ciò che succede veramente, mentre ci avviciniamo all’anno 2012.

    [Ndr] L'articolo, lungo e dettagliato (corredato dalle foto dei crop circles) puo' essere letto nella sua interezza al link della Fonte:


    Edited by *ROS* - 17/11/2011, 17:20
    Last Post by Gerrie il 20 May 2015
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  9. Missione spaziale Phobos Grunt

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    Astronomia
    Marte
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    By *ROS* il 10 Nov. 2011
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    Bloccata nell'orbita terrestre la sonda russa
    diretta sulle lune di Marte


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    Brutta storia per i russi: la missione Phobos Grunt, che deve arrivare a una delle due piccole lune di Marte, Phobos appunto, prendere un campione del suolo, Grunt in russo, e rimandarlo indietro è in una situazione di stallo in orbita, con gravissimi problemi.

    Al momento del lancio, ieri sera verso le 22 ora italiana, tutto sembrava andare per il meglio: il satellite principale, da 11 tonnellate, assieme ad un più piccolo orbiter Cinese, Yinghuo-1 di soli 115 chili che andrà invece attorno a Marte, era decollato perfettamente sulla punta di un vettore Zenit. Poco dopo è stato perso completamente il controllo del satellite che ora è parcheggiato in un orbita di attesa attorno alla Terra. Pare ci siano solo 3 giorni per riprenderne il controllo e tentare di recuperare la missione, come tutti sperano.

    Un bello smacco comunque per l'Agenzia spaziale russa Roscosmos che quest'anno è andata avanti fra lanci fallimentari, scandali economici e ha cambiato ben 3 direttori generali. L'attuale capo dell'agenzia russa, Vladimir Popovich, ha ufficialmente dichiarato che il problema sembra risiedere nel sistema di motori, che non ha lavorato bene, e dal fatto che il sistema di orientamento del satellite non pare funzionare. I satelliti infatti, come i naviganti di una volta, si orientano con le stelle. Dal 1960 a oggi i russi hanno spedito 18 missioni verso Marte, ma ben 14 sono state un fallimento completo, mentre le altre sono riuscite solo in parte. L'ultima, del 1996, che portava un mezzo estremamente sofisticato Mars-96, è addirittura finita sulla rampa di lancio con lo scoppio di razzo e satellite.

    Se tutto andrà bene, comunque, la navicella Phobos Grunt arriverà verso settembre dalle parti di Marte, libererà l'orbiter cinese e cercherà di atterrare sul piccolo Phobos, 20 chilometri circa di estensione, di cui abbiamo carte molto particolareggiate grazie agli europei che lo hanno ripreso dettagliatamente con la sonda Mas Express, dotata di strumenti forniti dall'Italia. Una volta sulla superficie un braccio robotico dovrà prendere pezzi di suolo che saranno in parte analizzati sull'asteroide stesso e in parte, due soli etti, saranno trasferiti su un contenitore e sparati verso la Terra, dove questa specie di pentola spaziale con dentro due etti di asteroide arriverà nell'agosto 2004, in Kazakistan.
    Nei prossimi 3 giorni sapremo se questa specie di "maledizione marziana" sulla Russia sarà ancora valida oppure no.

    Fonte: ilsole24ore.com
    Last Post by *ROS* il 10 Nov. 2011
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  10. Un asteroide "sfiorerà" la Terra

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    Astronomia
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    By *ROS* il 3 Nov. 2011
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    2 Novembre 2011

    Spazio: Un asteroide "sfiorerà" la Terra

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    Si avvicina il momento dell'incontro ravvicinato con l'asteroide 2005 YU55, il corpo celeste classificato come oggetto potenzialmente pericoloso (sebbene abbia ormai solo valore 1 sulla Scala Torino) e largo circa 400 metri che l'8 novembre prossimo (alle 15:28 PST, poco dopo la mezzanotte del giorno 9 in Italia) passerà a 324.600 chilometri dalla Terra, meno della distanza che ci separa dalla Luna (384.400 chilometri).

    Scoperto nel 2005 da Robert S. McMillan presso lo Steward Observatory dell'università dell'Arizona, 2005 YU55 ha un'orbita che lo porta regolarmente vicino alla Terra (così come a Venere e a Marte), ma l'incontro del 2011 sarà il più vicino tra quelli avvenuti almeno negli ultimi 200 anni e costituirà un'occasione per studiare da vicino uno di quegli oggetti potenzialmente pericolosi che in futuro potrebbero minacciare realmente il nostro pianeta o, quantomeno, la nostra sopravvivenza su di esso.

    Durante il monitoraggio gli scienziati useranno i radiotelescopi di Goldstone e Arecibo per analizzare l'asteroide, sperando di riuscire ad ottenere così una ricchezza di dettagli sulle caratteristiche della superficie dell'asteroide, forma, dimensioni e altre proprietà fisiche, mai avute prima.

    Le osservazioni effettuate dal radiotelescopio di Arecibo, Porto Rico, hanno evidenziato come 20005 YU55 abbia una forma approssimativamente sferica, ruoti su sè stesso con un periodo di rotazione di 18 ore e appaia più scuro del carbone per le lunghezza d'onda visibili; per coloro che volessero cimentarsi nell'osservazione la NASA consiglia telescopi con apertura di almeno 15 centimetri.

    Insomma, nessun pericolo ma un'occasione da sfruttare. Nel 1976, quando ci fu l'ultimo passaggio di un asteroide paragonabile a 2005 YU55, nessuno lo sapeva, mentre la prossima opportunità per assistere ad un passaggio così ravvicinato si ripresenterà solo nel 2028.

    di Vesna Tomasevic

    Fonte: alternativasostenibile.it


    Edited by *ROS* - 3/11/2011, 17:19
    Last Post by *ROS* il 3 Nov. 2011
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