1. La fine del mondo si avvicina di un minuto

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    By *ROS* il 23 Jan. 2012
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    22 gennaio 2012

    L’Orologio dell’Apocalisse accelera:
    la fine del mondo si avvicina di un minuto


    Il Doomsday Clock, che scandisce il tempo con cui la Terra corre verso la propria autodistruzione, suona la sveglia simbolica: il pericolo nucleare, i cambiamenti climatici e la necessità di trovare fonti energetiche sicure e sostenibili non fanno ben sperare per la salute del pianeta.

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    L'Orologio dell'Apocalisse


    L’anno nuovo porta cattive notizie per il nostro pianeta: la fine del mondo si avvicina di un minuto. Non stiamo parlano della fantomatica profezia dei Maya, ma dell’orologio che scandisce il tempo con cui la Terra corre verso la propria autodistruzione. Si tratta del cosiddetto Doomsday Clock, letteralmente Orologio dell’Apocalisse. Creato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago – la rivista fondata nel 1945 dagli studiosi che hanno partecipato al Progetto Manhattan -, è un orologio simbolico. Le sue lancette scandiscono il breve intervallo di tempo che ci separa dalla mezzanotte, emblema della fine del mondo provocata da una guerra termonucleare.
    Al momento della sua creazione, in piena Guerra fredda, con il mondo diviso in due blocchi contrapposti, le lancette furono impostate a sette minuti dalla mezzanotte. In questi decenni si sono mosse 19 volte, toccando il loro minimo negli anni 50, con appena due minuti di sopravvivenza. L’ultimo spostamento risale a due anni fa. Si trattò allora di un passo indietro e la Terra sembrò sollevare un sospiro di sollievo. Ma da gennaio le lancette hanno ripreso a camminare in avanti e il nostro tempo, secondo gli scienziati del Bulletin, si è di nuovo accorciato: adesso l’Orologio dell’Apocalisse segna mezzanotte meno cinque.
    Gli scienziati, con questa decisione, sembrano volerci dare la sveglia, come se non bastasse la complicata crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando. Ma cosa li spinge a essere ancora più pessimisti in questo 2012? “Due anni fa sembrava che i leader mondiali potessero fronteggiare davvero le minacce globali che abbiamo di fronte”, si legge nella nota con cui il Bulletin of the Atomic Scientists ha annunciato la decisione di muovere in avanti le lancette. “In molti casi quel trend positivo si è arrestato o è stato invertito. Per questa ragione – continua il comunicato – il Doomsday Clock è stato spostato un minuto in avanti, tornando a segnare la stessa ora del 2007″.
    A rendere i tempi che vivi...

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    Last Post by *ROS* il 23 Jan. 2012
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  2. I Cavalieri Templari di Agharti

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    AGHARTI


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    Il palazzo dove prega il Re del Mondo si trova nel regno di sotterra, un territorio immenso nascosto alla vista degli uomini e popolato da esseri semidivini, vero e proprio centro spirituale del pianeta. Quel regno esiste fin dalla notte dei tempi: per tutto il remoto periodo denominato dai miti "Età dell'Oro" aveva prosperato alla luce del sole con il nome di "Paradesha" (in sanscrito Paese supremo, da cui Paradiso); poi, nel 3102 a.C, all'inizio del Kali Yuga della tradizione indù (il termine significa Età Nera e designa il periodo in cui viviamo), i suoi abitanti si erano trasferiti nel sottosuolo per evitare di essere contaminati dal male, e il nome della loro terra era stato trasformato in Agharti, "l'inacessibile".
    Ossendowski riferisce le parole di un Lama mongolo secondo il quale il Paradesha fu fondato dal primo Guru (intermediario del volere divino) intorno all anno 380.000 a.C., e divenne sotterraneo più di seimila anni fa . Per l'occultista Helena Blavatsky, Agharti (che lei chiama "La loggia bianca") è sorta sull'isola del Mar del Gobi dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i Signori della Fiamma, semidèi provenienti da Venere. Dottrine esoteriche assai fantasiose fanno risalire la sua fondazione addirittura a quindici milioni di anni fa; gli abitanti di Agharti proverrebbero dal continente di Gondwana, ora scomparso; grazie alla misurazione delle maree effettuata per mezzo del Candelabro delle Ande, essi avevano compreso che una catastrofe stava per abbattersi sulla loro terra, e si erano rifugiati in vaste gallerie sotterranee illuminate da una luce particolare che fa germogliare le sementi, portando con sé il loro bagaglio di antichissime conoscenze.

    Il cuore di Agharti ha sede sotto l'Asia Centrale, nel vasto territorio che va dal deserto del Gobi alle impervie montagne del Tibet e del Nepal; il Regno si estende per vie sotterranee nel mondo intero fino alle caverne dell'America, ancora abitate dall'antico popolo che disparve sotto terra. La sua capitale è Shambhalla, mitica "Città di Smeraldo" più volte citata dai viaggiatori medioevali..
    Il centro del Regno sotterraneo sorge sul principale incrocio delle correnti terrestri, o forse è esso stesso a generare questi fiumi di energia arcana che percorrono tutto il pianeta e si diffondono in superficie irraggiati dai megaliti. Agharti costituisce il mozzo, immobile e immutabile, della Dharma Chakra, la Ruota della vita e della legge della tradizione indù, alla cui rotazione è legato il destino dei mortali. Agharti esiste simultaneamente sia sul piano fisico, sia in un elevatissima dimensione mistica, e solo pochissimi Arhat (illuminati) hanno la possibilità di accedervi. P...

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    Last Post by *ROS* il 18 Jan. 2012
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  3. Gli Universi paralleli di Blanqui

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    Mondi paralleli
    By Police il 14 Jan. 2012
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    UNIVERSI PARALLELI


    di marivan

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    Nel film "Passion of mind" una madre di famiglia che vive in Provenza sogna di essere una donna in carriera a New York e quest'ultima sogna di essere una madre di famiglia in Provenza. Per cause che non sto a spiegare ho visto solo il primo tempo del film e pertanto non ho mai saputo chi fosse la sognatrice e chi la donna reale. Ma entrambe le realtà potrebbero coesistere anche se su piani diversi.
    Secondo la fisica quantistica gli universi paralleli sono una realtà, solo che non potranno mai incontrarsi trovandosi a distanze infinite gli uni dagli altri. Lo aveva già sostenuto il rivoluzionario francese, Louis-Auguste Blanqui, che trascorse gran parte della vita in carcere e, impossibilitato a occuparsi attivamente di politica, si dedicò agli studi di astronomia. Nel volumetto intitolato "L'eternità attraverso gli astri", scritto in carcere nel 1872, teorizza un'infinita serie di terre, simili o anche molto differenti tra di loro, che corrisponderebbero alle successive scissioni della realtà che seguirebbero ad ogni scelta anche minima. Ogni secondo porta ad un bivio costituito dalla strada che si prenderà e da quella che si sarebbe potuto prendere. Ma le due realtà coesistono anche se su piani diversi e infinitamente distanti tra di loro. Esistono infinite possibilità cui corrispondono infiniti mondi paralleli, alcuni simili, con piccole differenze, altri assai diversi. Ognuno di noi ha dei sosia identici e innumerevoli varianti che sono la stessa persona moltiplicata ma che condividono solo dei frammenti dello stesso destino. Esiste un mondo in cui seguiamo una strada che abbiamo disprezzato in questo. La nostra esistenza si sdoppia ad ogni minima decisione e poi si biforca una seconda, una terza, migliaia di volte. Tutto ciò che avremmo potuto essere lo si è altrove da qualche altra parte. Consolatorio? Non direi, perchè ognuno dei tanti noi stessi crede di essere l'unico e conosce una sola realtà e se ha commesso un errore non vedo come possa consolarsi pensando che in una realtà parallela con la quale non verrà mai a contatto non lo ha commesso, e magari ne ha commesso un altro più grande. Ma se la teoria degli universi paralleli è valida, lo è anche per la grande storia: così da qualche parte Napoleone ha vinto la battaglia di Waterloo e lo stesso ribaltamento vale per tutti i grandi avvenimenti storici, così da qualche parte Serse ha sconfitto i Greci, i Mongoli hanno invaso l'Europa, Cesare non ha passato il Rubicone, i tedeschi hanno vinto la seconda guerra mondiale, e via di seguito.

    Fonte: is.splinder.com
    Last Post by Police il 14 Jan. 2012
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  4. 2012: la fine del mondo (non) arriva a Bugarach

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    2012: la fine del mondo (non) arriva a Bugarach


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    Volete sopravvivere alla fine del mondo? Rifugiatevi a Bugarach. I bene informati dicono che questo piccolo paesino abbarbicato tra le montagne della Francia sudorientale sarà risparmiato dall'Apocalisse che il calendario Maya colloca a dicembre del 2012, il 12 per alcuni, il 21 secondo altri.

    Tuttavia, le ragioni per cui Bugarach dovrebbe scampare alla fine del mondo non sono ben chiare. La corrente di pensiero più "scientifica" sostiene che dal Pech, la montagna che sovrasta il paese, si sprigiona un anomalo magnetismo che, addirittura, impedirebbe il sorvolo aereo (fatto smentito dall'Aviazione Civile). Non si capisce tuttavia come le insolite caratteristiche magnetiche di questa cima alta 1231 metri riuscirebbero a preservare Bugarach dalla distruzione.
    Per i sostenitori della teoria aliena, invece, il Pech altro non sarebbe che una base extraterrestre dove sono parcheggiati da tempi immemori degli UFO o dove, comunque, potrebbero atterrare per soccorrere la popolazione dalla distruzione della Terra. Quindi una struttura a elevata tecnologia celata agli occhi degli uomini, un po' come in Goldrake.
    I mistici, da parte loro, sono in difficoltà e in aperto conflitto interno, perché ci sarebbe la corsa a individuare nel Pech, di volta in volta, il sepolcro di Cristo, la tomba di Maria Maddalena, l'Arca dell'Alleanza e, addirittura, il tesoro dei Templari, che però gli abitanti della vicina Rennes-le-Chateau rivendicano con autorevolezza.
    Infine pochi, ma comunque presenti, sono convinti che da Bugarach si accederebbe alla terza dimensione.
    Qualunque sia la verità, se una verità si cela tra tutte queste credenze, Bugarach oggi è un grazioso paesino di montagna dove i prezzi dei terreni edificabili e delle case sono improvvisamente schizzati alle stelle e il turismo è diventato un affare da viaggio organizzato. Una notorietà che un po' preoccupa il pragmatico sindaco del paese, Jean-Pierre Delord: "per il dicembre del ‘12 potrebbero arrivare 10 mila persone. Ma qui ci sono in tutto 30 posti letto".

    Insomma, se Bugarach si salverà dalla fine del mondo, non è detto che riesca a uscire indenne dall'apocalittica invasione di turisti, curiosi e creduloni che arriveranno da ogni angolo del pianeta.

    Fonte: httpmagazine.excite.it
    Last Post by *ROS* il 3 Jan. 2012
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  5. Turismo...apocalittico

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    2012
    Maya
    Misteri
    By *ROS* il 2 Jan. 2012
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    In Cile l’isola di Robinson Crusoe pronta
    al tutto esaurito per l’apocalisse Maya


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    SANTIAGO DEL CILE – Dopo che uno speciale di History Channel l'ha indicata come ''l'isola dell'Apocalisse'' della profezia Maya, alberghi e privati si preparano ad ospitare centinaia di persone in arrivo da ogni parte della Terra.
    E anche se una recente nuova interpretazione del calendario Maya ha rivelato che la fine del mondo non ci sara', per il 21 dicembre 2012 l'isola cilena di Robinson Crusoe, l'unica abitata del remoto arcipelago di Juan Fernandez, sembra destinata a registrare il maggior numero di turisti di tutta la sua storia.

    Colpita il 27 febbraio 2010 da uno tsunami che provoco' la morte di cinque persone, e teatro di una sciagura aerea nel settembre scorso (nell'incidente persero la vita 21 passeggeri), questa terra lontana, avvolta dalla nebbia, in mezzo al Pacifico, torna di nuovo all'attenzione.
    Questa volta i motivi della ribalta hanno carattere mistico. Se nella nuova lettura degli esperti australiani dell'universita' di Tobre, la profezia Maya non ha un significato escatologico, ma segna la fine di un'era e l'arrivo di una nuova divinita' legata alla guerra e alla creazione, secondo l'archeologo canadese Jim Turner, che ha dedicato a questa intrigante pagina dell'antica civilta' 15 anni della sua vita, la chiave di volta del mistero si troverebbe proprio sull'isola Robinson Crusoe.
    Sull'isola e' stato scoperto un monolite Maya alto 45 metri che raffigura una specie di serpente ed un giaguaro che guardano all'orizzonte, verso il sole. Scolpito nella roccia vulcanica, il monumento rimane avvolto dalla bruma per la maggior parte dell'anno ed e' visibile solo nel periodo estivo.
    A poca distanza Turner ritiene che possa trovarsi la cripta del re Maya Kam Balam, reincarnazione di tutte le divinita', che dovrebbe risvegliarsi il 21 dicembre del prossimo anno per essere testimone della morte ''dell'era classica''.
    A confermare la tesi dello studioso sarebbe il codice di Dresda, conservato in Germania, che fu sottratto ai Maya da Hernan Cortes e ritenuto una delle chiavi per svelare i misteri di quella civilta'.

    Ma l'isola cilena e' ritenuta anche un punto di osservazione privilegiato per assistere ad insoliti fenomeni astrologici legati alla profezia e che dovrebbero precederla di poco, come un'eclissi totale di sole, e lo spostamento del pianeta Venere, (annunciato per il novembre 2012).
    Sull'isola, ormai da settimane, si sono cominciate a ricevere centinaia di prenotazioni soprattutto da Stati Uniti ed Europa. E c'e' gia'...

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    Last Post by *ROS* il 2 Jan. 2012
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  6. 2012...l'Anno che verra'

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    By *ROS* il 31 Dec. 2011
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    2012...l'Anno che verra'

    Un Anno Nuovo...con un cuore nuovo,
    per questo nostro pianeta martoriato,
    per questa Terra
    dove si consuma la nostra vita (...o le nostre vite?)
    tra gioie e dolori, piccole felicita' e malinconie,
    tempo presente e nostalgia, sogno e realta'...
    con l'augurio, a me e a tutti,
    di imparare, finalmente,
    a divenire "umani"...

    Ros


    auguri-capodanno-piccolo-principe



    Fonte (immagine): cdn.blogosfere.it/spagna
    Last Post by *ROS* il 31 Dec. 2011
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  7. Un laser per bucare lo spazio-tempo

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    Fisica
    By *ROS* il 22 Dec. 2011
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    Un laser per bucare lo spazio-tempo


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    Un laser da 200 petawatt può risultare utile in molte applicazioni, dalla fisica al settore militare. Ma il laser “ELI” (Extreme Light Infrastructure), progettato all’ Ultra-High Field Facility, ha in programma qualcosa di molto più ambizioso: creare una frattura nel tessuto spazio-temporale. Giusto per dare un’idea della potenza coinvolta, 200 petawatt corrispondono bene o male a 100.000 volte la produzione di energia su tutto il pianeta. Anche se può sembrare un controsenso il fatto di poter generare una quantitativo così estremo di energia rispetto a quanta se ne produca sulla Terra, occorre specificare che quella potenza verrà sprigionata da un sistema di laser che concentrerà i 200 petawatt in uno spazio minuscolo, emettendo un lampo della durata di un trilionesimo di secondo. Il sistema laser ELI prevede la costruzione di 10 laser puntati contro un piccolo volume di materia. Questo, secondo gli scienziati, consentirebbe di ricreare le condizioni del nucleo del nostro sole, concentrando l’equivalente dell’energia che la Terra riceve dalla nostra stella in uno spazio grande quanto una capocchia di spillo. La speranza è che questa immensa energia concentrata in un singolo punto possa creare uno strappo nello spazio-tempo, aprendo il campo ad una nuova era della fisica. Quello che intriga gli scienziati è la possibilità che possano esistere delle “particelle fantasma”, particelle virtuali che potrebbero essere in qualche modo “domate” dalla frattura nel tessuto spazio-temporale e fornirci una prova dell’esistenza di dimensioni extra. “Ci hanno sempre insegnato a pensare che il vuoto sia sostanzialmente spazio senza materia, ma anche nel vero e proprio vuoto sembra ci siano coppie di molecole che appaiono nel nostro universo per un brevissimo periodo di tempo” spiega Wolfgang Sandner, coordinatore del Laserlab Europe network. “Un laser estremamente potente potrebbe separare queste particelle e mantenerle in vita più a lungo”. Per dirla in soldoni, pare che nel vuoto si generino spontaneamente delle coppie di particelle composte da materia e antimateria. Se suona strano parlare di generazione spontanea nel XXI° secolo, queste coppie pare nascano effettivamente dal nulla, specialmente in presenza di enormi fonti di energia o perturbazioni gravitazionali. Ma trattandosi di materia e antimateria, è naturale che l’annichilazione sia sempre dietro l’angolo: queste particelle collidono e scompaiono in tempi brevissimi, impedendo agli scienziati di studiarle a fondo. L’unico modo per fermare l’annichilazione è tentare di separare la materia dall’antimateria attraverso un potentissimo campo gravitazionale o energetico, come quello di un buco nero. Attorno ai buchi neri si verificherebbero fenomeni estremam...

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    Last Post by *ROS* il 22 Dec. 2011
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  8. Lovejoy non si è sciolta al Sole

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    Astronomia
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    By *ROS* il 18 Dec. 2011
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    18/12/2011

    Misteri della scienza:
    Lovejoy non si è sciolta al Sole


    Comet-elejoy1


    Ricercatori, astronomi, scienziati e semplici appassionati sono rimasti stupiti da questo evento eccezionale. Facciamo un po’ di chiarezza su quanto è accaduto, per farlo comprendere facilmente a tutti, anche ai non addetti ai lavori. Nei giorni scorsi la cometa Lovejoy è passata vicinissima al Sole, a soli 140 mila km.E fin qui nessuna sorpresa, in quanto non è la prima volta che una cometa passa vicina al Sole. La notizia sorprendente è che, a differenza delle comete precedenti o di qualunque altro oggetto che sia transitato ad una distanza così piccola da esso, la cometa non si è sciolta generando una grossa scia di polvere come era previsto da tutto il mondo scientifico.
    Tutti erano pronti a registrare lo speciale evento, primi fra tutti gli scienziati del Solar Dynamics Observatory della Nasa, con le loro apparecchiature avanzatissime. Ebbene i ricercatori si sono trovati a registrare un evento inaspettato e che apre nuovi confini alla conoscenza umana.
    In precedenza Elenin, un’altra cometa, si avvicinò al Sole e si sciolse inevitabilmente come tutte le altre prima di lei. Invece Lovejoy, che prende il nome dall’astronomo dilettante che l’ha scoperta, ha dimostrato che nel mondo scientifico ci sono ancora misteri irrisolti e altrettanto affascinanti e sorprendenti.
    La cometa Lovejoy, per la precisione, ha subito un rimpicciolimento nelle sue dimensioni durante la circumnavigazione ravvicinata della superficie solare: il 90 % circa della sua superficie è evaporata ma quel che ne rimane continua a vagare indisturbato nell’universo e fra 800 anni tornerà di nuovo a sfidare il Sole, magari riscrivendo nuovamente i libri di scienza, sempre se ci saranno ancora libri…

    Nei link che seguono sono riportate le altre notizie su Lovejoy e sulla cometa Elenin. Ed ecco i due video dove si vede la cometa Lovejoy che arriva vicino al Sole e la cometa che si allontana da esso www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=y3w5L5DaIpw


    Fonte: tecnologiaericerca.com
    Last Post by *ROS* il 18 Dec. 2011
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  9. Galassie nane come Matrioske

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    Astronomia
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    By *ROS* il 8 Dec. 2011
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    Materia oscura:
    effetto matrioska nelle galassie nane


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    Continua il dibattito sulla materia oscura e uno studio in corso di pubblicazione sulle Monhtly Notices della Royal Astronomical Society mette in discussione la validità del Modello Standard nello spiegarne l’esistenza. Un team internazionale, tra cui l’astronomo Gerard Gilmore di Cambdrige, coordinato dal cosmologo Paolo Salucci della Sissa di Trieste, ha misurato la distribuzione della luce e la velocità di un migliaio di stelle nelle galassie nane più vicine alla nostra.
    Sono sei nane sferoidali, si chiamano Draco, Sextans, Carina, Leo I, Leo II e Sculptor, distano dai 30 ai 100 mila anni luce e orbitano intorno alla Via Lattea, attratte dal suo campo gravitazionale.
    I ricercatori hanno scoperto che l’alone di materia oscura che circonda queste galassie non è caratterizzato da un picco di densità al centro. A differenza delle aspettative, in contrasto cioè con quanto suggeriscono numerose simulazioni realizzate nell’ambito del paradigma standard della materia oscura fredda, all’allontanarsi dal centro galattico si continua a riscontrare un andamento costante della densità di materia oscura, anziché una sua diminuzione. Il fenomeno osservato è da attribuire al fatto che in ogni galassia lo sferoide stellare è immerso in un alone di materia misteriosa di cui subisce gli effetti gravitazionali. Come conseguenza di questa attrazione, i corpi celesti manifestano un moto anomalo, riconducibile proprio a un potenziale gravitazionale invisibile.
    Il moto anomalo delle stelle è infatti una prova sperimentale a favore dell’esistenza della materia oscura. Se le galassie fossero composte soltanto da stelle e gas, per la terza legge di Keplero, ci aspetteremmo che la velocità di rotazione delle stelle decresca via via che ci spostiamo verso l’estremità della galassia. «Invece la velocità di rotazione aumenta o rimane costante per gli effetti gravitazionali che proprio questa materia misteriosa determina sulla materia luminosa» precisa Salucci. Rimane ancora da chiarire, però, quanta materia invisibile ci sia e soprattutto come sia distribuita.
    «Grazie alle nostre osservazioni abbiamo riscontrato un effetto matrioska: la materia invisibile che avvolge le piccole galassie è una sfera a densità costante e omogenea, del tutto simile a quella che circonda le galassie più grandi, ma in dimensioni in scala – continua l’astrofisico della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati -. Questo fenomeno lo avevamo già osservato nelle galassie a spirali e in quelle ellittiche, ma la questione era ancora aperte per le galassie nane».
    Per lo studio, il team ha utilizzato rivelatori di nuovissima gen...

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    Last Post by *ROS* il 8 Dec. 2011
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  10. Il primo pianeta 'fratello’ della Terra

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    Astronomia
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    By *ROS* il 6 Dec. 2011
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    06 dicembre, 13:04

    Il primo pianeta 'fratello’ della Terra
    Simile per dimensioni e orbita,
    potrebbe avere acqua liquida


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    Si chiama Kepler-22b il pianeta piu' simile alla Terra mai scoperto. Lo ha individuato la Nasa a 600 anni luce di distanza dalla Terra e si trova a una distanza dal suo Sole tale da poter avere acqua liquida, un raggio due volte e mezzo piu' grande e un anno di 290 giorni; sono le caratteristiche che lo rendono il miglior candidato conosciuto per ospitare la vita.
    ''Questa e' una pietra miliare lungo la strada per trovare il gemello della Terra'', ha commentato Douglas Hudgins, uno responsabili Nasa della missione Kepler, un programma per la ricerca di pianeti al di fuori del sistema solare.
    I ricercatori non hanno potuto ancora appurare se Keplero-22b abbia una composizione di genere rocciosa, come Terra o Marte, oppure gassosa, come Giove o Nettuno la sua individuazione e' un importantissimo passo in avanti verso la ricerca di pianeti simili alla Terra.
    ''Siamo stati molto fortunati a identificare questo corpo celeste'', ha spiegato William Borucki, uno dei responsabili di Kepler al Centro di Ricerca Ames a Moffett Field, in California. ''Abbiamo osservato il suo transito appena tre giorni dopo aver iniziato le osservazioni''. Lo strumento principale del satellite Kepler e' infatti uno sensibilissimo fotometro in grado di misurare le piccole variazioni della luminosita' delle stelle lontane causate dell'eventuale transito (e quindi parziale oscuramento) di possibili pianeti.

    Fonte: ansa.it
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