1. L'Ufo di Tesla

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    L'UFO terrestre di Nikola Tesla

    Di Matteo Tenan

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    L'UFO di Tesla


    NIKOLA TESLA nell’autobiografia “MY INVENTIONS” pubblicata a puntate su Electric Experimenter del 1919, fa più volte cenno ad alcune “macchine volanti” già progettate da realizzare in pratica, radicalmente diverse dagli aerei e dagli elicotteri, già brevettati dallo stesso TESLA.
    Alcuni storici tra cui la lodevole MARGARET CHENEY autrice di una buona biografia “MAN OUT OF TIME”, in corso di traduzione in Italiano, ha ritenuto che si trattasse di un elicottero, perché TESLA aveva parlato espressamente di decollo verticale, ma ciò non è corretto.

    TESLA scrisse:
    ‘Come affermato in una precedente occasione, quando fui studente all’Università, io concepii una macchina volante, abbastanza diversa da quelle presenti. Il principio sottostante era solido, ma non poté essere messo in pratica perché volli un movente primario di sufficientemente grande attività. Negli anni recenti, ho risolto questo problema e sto ora pianificando una macchina aerea “priva di piani di sostentamento, alettoni, propellenti ed altri attacchi esterni, che sarà capace di immense velocità e sarà molto probabilmente in grado di fornire potenti argomenti per la pace nel prossimo futuro.
    Una simile macchina sostenuta e propulsa “interamente per reazione”, è mostrata in una delle pagine delle mie letture, ed è supposta di essere controllata sia meccanicamente che per mezzo di energia trasmessa senza fili. Installando gli impianti appropriati, sarà praticabile “proiettare un missile di questo tipo nell’aria e farlo cadere” quasi nell’esatto punto designato, che può essere migliaia di miglia lontano.‘

    Ovviamente non si tratta neppure di una mongolfiera o di un dirigibile.
    TESLA non fu neppure mai interessato alla missilistica o alla propulsione a getto, quindi non si tratta di un razzo a combustione.
    Si tratta di un veicolo a levitazione identificato di forma discoidale o sferoidale, a seconda delle idee del progettista, il cui principio di funzionamento ricalcherebbe gli UFOs genuini e gli IACs.

    WILLIAM R. LYNE, che ha un patrimonio genetico assortito avendo sia antenati anglosassoni dalla pelle bianca che antenati nativi americani dalla pelle rossa, ha scritto due libri sull’argomento.
    Essi sono "SPACE ALIENS FROM THE PENTAGON" e "OCCULT ETHER PHYSICS: TESLA’S HIDDEN SPACE PROPULSION SYSTEM AND THE CONSPIRACY TO CONCEAL IT", edizioni CREATOPIA.
    LYNE sostiene una tesi paradossale: che tutti i dischi volanti sono di fabbricazione terrest...

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    Last Post by *ROS* il 1 Dec. 2010
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  2. Alieni dal futuro

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    PRESENZE DAL FUTURO

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    Quando si parla di UFO, la maggior parte delle persone pensa a esseri provenienti da altri mondi, e questa sembra essere l’ipotesi più plausibile della presenza di questi oggetti sulla Terra.

    Un’altra possibile ipotesi, tuttavia, potrebbe essere la seguente: che i visitatori non vengano effettivamente da un altro mondo, ma più semplicemente dal nostro... No, non si parla qui di una civiltà sconosciuta o di una ricomparsa degli abitanti di Atlantide, ma più semplicemente del futuro. A questo punto non è più una considerazione di spazio ma solo di tempo.
    Questa probabilità potrebbe, vista fino a qui, risultare alquanto fantascientifica ma, da quello che ultimamente la fisica ci ha svelato, tutto ciò non sembra poi tanto impossibile quanto la provenienza da altri mondi; essa potrebbe anche spiegare molti strani misteri come l’abduction, il sezionamento di alcuni animali e soprattutto la costante presenza di questi fenomeni attraverso il tempo.

    Vediamo ora quello che la fisica ci dice riguardo la possibilità di viaggiare attraverso il tempo e sulla possibilità per ora teorica di costruire una macchina capace di farlo, questo viaggio.

    Gli studi più profondi in materia di viaggi temporali prendono corpo dalle ben note teorie della relatività di Einstein: quella speciale e quella generale, penso entrambe note al grande pubblico in via divulgativa.
    Esistono in natura vari modi per viaggiare attraverso il tempo, essi utilizzano la velocità della luce, i famosi buchi neri e la possibilità di sfruttare gli enormi campi magnetici delle stelle di neutroni.

    VIAGGIARE A VELOCITA' RELATIVISTICHE

    Viaggiare a velocità relativistiche apre nuove e strane porte per i viaggiatori: questo perché si viaggia a velocità vertiginose che vanno nell’ordine dell’80 - 99,9% della massima velocità possibile nel vuoto nel nostro universo che è di 300.000 Km/s. La luce percorre in un anno di viaggio la ragguardevole distanza (una sciocchezza in scala cosmologica) di 9.463 trilioni di chilometri, il che ci porta a comprendere che un pianeta che disti dal nostro 10 anni-luce, abitato da esseri intelligenti, veda il nostro pianeta con un ritardo di 10 anni rispetto il nostro attuale tempo; questo significa che vedono la nostra amata Terra nel passato.

    Ammettiamo ora che un abitante di questo pianeta si metta in viaggio verso di noi per venire a farci visita, con un’astronave che viaggi a 300.000 Km/s. Egli giungerebbe sul nostro pianeta dopo dieci anni di viaggio (non teniamo qui conto della dilatazio...

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    Last Post by *ROS* il 24 April 2010
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  3. Wormholes e cronovisione...


    Wormholes e cronovisione. Tra scienza e fantascienza

    di Michele Nardelli

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    Nel romanzo di fantascienza "La luce del passato" l'autore Arthur C.Clarke, descrive il concetto di un futuristico "visualizzatore del tempo" o "cronovisore", una nozione che ha i primi barlumi di plausibilità scientifica nelle ricerche attuate dalla fisica moderna. In questo articolo cercheremo di analizzare in maniera scientifica i punti chiave in cui lo scrittore descrive le svariate possibilità offerte da una tecnologia futuristica.

    Lo spazio "vuoto" riempie l' universo. Se fosse possibile vedere lo spazio al livello in cui sono visibili i singoli elettroni, diventerebbero visibili gli effetti quantistici. Lo spazio "vuoto" in realtà è pieno di campi fluttuanti di energia. Questi campi si manifestano come particelle (virtuali): fotoni, coppie di elettroni-positroni, quark. Brillano durante una breve esistenza supportata da massa- energia presa in prestito, poi scompaiono appena la legge della conservazione di energia torna a farsi valere. Al "livello di Planck", ad una "profondità" superiore a venti ordini di magnitudo rispetto alle particelle virtuali, non è possibile neppure essere certi della struttura stessa dello spazio: la geometria e la topologia non esistono, mentre lo spazio ed il tempo si "svincolano".

    A quel livello assolutamente fondamentale non esiste più la sequenza del tempo nè l'ordine dello spazio: l'unità spazio-tempo è "lacerata" dalle forze della gravità quantistica, e lo spazio diviene una ribollente schiuma probabilistica percorsa da "cunicoli", appunto i wormholes (cioè dei passaggi o corridoi che collegherebbero un buco nero ad un buco bianco nello spazio). Le aperture dei cunicoli che si formano spontaneamente, sono pervase da campi elettrici. A questo livello lo spazio perde "compattezza", e non è possibile essere certi che continui a svolgere la sua funzione. Quindi l'imbocco di un wormhole può, in una piccola regione di spazio-tempo, collegare qualunque punto con qualsiasi altro punto ed in qualunque posto, come se i "ponti" spazio-temporali entrassero ed uscissero spontaneamente dall'esistenza. Ipotizziamo di "immergerci" nella schiuma quantistica e scegliamo il wormhole che ci interessa: ad esempio, quello che collega un laboratorio di fisica al Cern con una struttura analoga situata in un laboratorio dell'Università di Princeton, in America.

    Quando l'avremo stabilizzato (ammettiamo per adesso di essere in grado di farlo), il wormhole f...

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    Last Post by *ROS* il 13 Feb. 2010
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