1. Universi paralleli, “ecco la prova della loro esistenza e interazione”
    di Davide Patitucci

    Universi paralleli, “ecco la prova della loro esistenza e interazione”

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    Può sembrare la sceneggiatura di un film, eppure i fisici teorici studiano questi scenari da almeno 50 anni, ed esistono complicati ed eleganti calcoli matematici in grado di descriverli. L’ultima formulazione è stata pubblicata su “Physical Review X” da un team di studiosi australiani e statunitensi

    Secondo lo strano mondo della meccanica quantistica, abitato da atomi e particelle, esiste un universo in cui questo articolo non è mai stato scritto. E, a un tempo, un altro mondo in cui è possibile leggerlo e commentarlo. Bizzarrie della realtà a livello dei suoi costituenti più intimi, governata da fenomeni che spesso fanno a pugni con il senso comune. E che hanno fatto storcere il naso persino ad Albert Einstein. Come la teoria del multiverso, in base alla quale esisterebbe una pluralità di universi paralleli, al punto che ogni decisione che ciascuno di noi prende in questo mondo ne creerebbe di nuovi. Secondo questa interpretazione, ci sarebbe, ad esempio, un mondo in cui il Terzo Reich è uscito vincitore dalla II guerra mondiale, e un altro in cui Hitler è uno sconosciuto pittore.

    Può sembrare la sceneggiatura di un film, eppure i fisici teorici studiano questi scenari da almeno 50 anni, ed esistono complicati ed eleganti calcoli matematici in grado di descriverli. Secondo l’ultima formulazione, appena pubblicata su “Physical Review X” da un team dell’University of California a Davis, e della Griffith University australiana, non solo gli universi paralleli esisterebbero davvero, ma potrebbero persino interagire.

    Quando fu introdotta per la prima volta negli Anni ’50 dal geniale matematico americano Hugh Everett III, all’epoca in forze alla Princeton University, la teoria dei molti mondi venne derisa. Everett riuscì a fatica a pubblicarla, e alla fine abbandonò disgustato la carriera accademica. Negli anni, però, le sue raffinate spiegazioni di alcuni strani fenomeni del mondo subatomico, come la capacità delle particelle di coesistere in luoghi diversi – stranezze che spingevano il premio Nobel Richard Feynman ad affermare che “chiunque crede di aver capito la meccanica quantistica, non l’ha compresa abbastanza” – hanno fatto sempre più breccia tra i fisici.

    “Secondo la teoria di Everett – spiega Howard Wiseman, a capo del team australiano – ogni universo si divide in una serie di nuovi universi, quando viene effettuata una misurazione quantistica. Partendo dalle sue intuizioni, abbiamo dimostrato che è proprio dall’interazione tra questi mondi,...

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    Last Post by Aibux! il 4 Dec. 2014
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  2. Scoperta la "particella di Dio"

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    By *ROS* il 4 July 2012
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    04 luglio 2012

    Scoperta la "particella di Dio"
    adesso l'universo è più stabile


    Il Bosone di Higgs, che spiega come mai
    tutte le cose nell'universo abbiano una massa,
    era stato teorizzato 48 anni dallo scienziato inglese adesso vicinissimo al Nobel.
    Dopo una lunga caccia è stato individuato al Cern di Ginevra


    dal nostro inviato ELENA DUSI

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    Higgs, lacrime in platea durante la presentazione del suo bosone GINEVRA - Da oggi l'universo è diventato un luogo più stabile, perché l'ultima particella elementare è stata finalmente trovata. Ma è anche diventato più instabile, perché il bosone di Higgs, che dopo 48 anni di ricerche è finito nella rete dei fisici del Cern, ha lasciato un'impronta piuttosto diversa dalle attese.
    L'annuncio nell'auditorium gremito di scienziati del Consiglio europeo per la ricerca nucleare a Ginevra è stato come una scossa di elettricità. È passato infatti quasi mezzo secolo da quando Peter Higgs, uno schivo fisico 35enne dell'università di Edimburgo, armato solo di carta e penna, nel 1964 lanciò l'idea che spiega perché l'universo è un luogo pieno di stelle e pianeti, di chimica e fisica, e non una zuppa informe, fatta di particelle che fuggono all'infinito senza incontrarsi mai. "Abbiamo raggiunto una tappa storica nella nostra comprensione della natura", ha detto il direttore del Cern Rolf Heuer. "Nei nostri strumenti abbiamo osservato tracce chiare di una nuova particella a circa 125 Gev di massa", aveva appena annunciato Fabiola Gianotti, la scienziata italiana che guida l'esperimento Atlas, uno dei due enormi rivelatori sotterranei incaricati di identificare le impronte dell'Higgs.
    Senza quel minuscolo frammento di materia teorizzato dal fisico scozzese in appena tre settimane estive del 1964, tutte le particelle elementari dell'universo sarebbero infatti state prive di massa. Ma la massa è sorgente di forza di gravità. E senza la forza di gravità descritta da Newton non c'è attrazione fra gli atomi, le molecole, le stelle, i pianeti e gli esseri viventi. Il bosone di Higgs appena scoperto al Cern è una sorta di colla che tiene insieme l'universo, ed è anche per questo che si è guadagnato il soprannome di "particella di Dio", con un termine poco amato dai fisici e giudicato dallo stesso H...

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    Last Post by *ROS* il 12 July 2012
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  3. Neutrini più veloci della luce

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    By *ROS* il 23 Sep. 2011
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    Tempi inferiori a quelli stabiliti dai canoni di Einstein
    E' ufficiale: la velocità della luce è stata superata


    Il risultato e' ottenuto dall'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

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    Il Cern


    Roma, 23-09-2011

    C'e'la conferma ufficiale: la velocita' della luce e' stata superata. I neutrini sono piu' veloci della luce di circa 60 nanosecondi. Il risultato e' ottenuto dall'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
    Il risultato si deve alla collaborazione internazionale Opera, che con i rivelatori che si trovano nei Laboratori del Gran Sasso ha analizzato oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso.
    I dati, che saranno presentati oggi a Ginevra, dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocita' attesa. L'analisi dei dati, raccolti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce.

    Spiegato in modo più semplice i neutrini avrebbero dovuto percorrere i 732 km di distanza tra i due laboratori in 2,4 millesimi di secondo, ma in realtà ci hanno messo 60 nanosecondi (60 milionesimi di secondo) in meno di quanto avrebbero dovuto impiegarci secondo i canoni della fisica di Einstein

    Antonio Ereditato: una sorpresa

    "Questo risultato e' una completa sorpresa", ha osservato il responsabile del rivelatore Opera, il fisico italiano Antonio Ereditato dell'universita' di Berna, commentando i dati che dimostrano che e' stata superata la velocita' della luce.
    "Dopo molti mesi di studi e di controlli incrociati - ha detto - non abbiamo trovato nessun effetto dovuto alla strumentazione in grado di spiegare il risultato della misura. Continueremo i nostri studi e attendiamo misure indipendenti per valutare pienamente la natura di queste osservazioni". Secondo Ereditato "il potenziale impatto sulla scienza e' troppo grande per trarre conclus...

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    Last Post by *ROS* il 9 Mar. 2012
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  4. Un misterioso viaggiatore dal futuro al CERN?


    GLI UNIVERSI PARALLELI ESISTONO DAVVERO!

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    Guardando in dettaglio la recente scoperta fatta da un gruppo di scienziati della California, ovvero che uno stato quantistico è ora osservabile dall'occhio umano, si giunge a strabilianti implicazioni: i viaggi nel tempo sono possibili! Pensate cosa vorrebbe dire una simile possibilità per ciascuno di noi: tornare indietro ai bei tempi spensierati della gioventù, o riabbracciare i nostri Cari che ci hanno lasciato, non avrebbe prezzo!
    Ne abbiamo parlato recentemente e non so quanti di voi abbiano intuito la portata di una simile scoperta che significa, in parole povere, che un oggetto -e non solo una particella subatomica- può esistere contemporaneamente in due universi paralleli, ovvero in una condizione di multi-stato.

    Tutto è venuto da un piccolo pezzo di metallo - una "lamella" della larghezza di un capello umano, un oggetto molto piccolo, ma comunque qualcosa che si può vedere ad occhio nudo.
    Andrew Cleland dell'Università di Santa Barbara ha posto la lamella sotto una campana di vetro da cui era stata risucchiata tutta l'aria per eliminare le vibrazioni, poi l'ha raffreddata, ha abbassato le luci e colpendola come se fosse un diapason, ha potuto osservare che si muoveva ed era ferma al tempo stesso. So bene che la cosa sembra contraddittoria, ed è quasi impossibile capirla se il vostro cognome non è Einstein, ma è realmente accaduto. E' un dato di fatto strano come lo è tutta la meccanica quantistica. Come è possibile?

    Per cercare di capire, si deve pensare molto, molto in piccolo.
    Più piccolo di un atomo. Gli elettroni, che ruotano intorno al nucleo di un atomo turbinano intorno ad esso in stati multipli e contemporanei, simili alla nostra lamella e sono perciò difficili da definire. E' solo quando si misurano le caratteristiche di un elettrone che lo si forza in una posizione specifica. La svolta di Cleland consiste nel fatto di aver dimostrato che quanto è vero per le particelle sub-atomiche è applicabile a qualcosa di visibile ad occhio nudo. Anche (teoricamente per ora) ad un essere umano!
    Che cosa significa tutto questo? Diciamo che siete a Torino a far visita a vostra zia, ma in un altro universo, state a casa vostra a guardare "I Simpsons". Può sembrare inverosimile, ma è un fatto basato su dati scientifici reali. "Quando si osserva qualcosa in uno stato quantico, si è diviso l'universo in due parti," ha detto Cleland, cercando di spiegare come possono esserci universi multipli ma che se ne può vedere solo uno. La teoria del multiverso dice che l'intero universo si "blocca" durante l'osservazione, e noi vediamo solo una delle sue realtà. Si vede un pallone da calcio vo...

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    Last Post by *ROS* il 2 Mar. 2011
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  5. Agli albori dell'Universo

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    By *ROS* il 27 Nov. 2010
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    Sabato 27 Novembre 2010

    Cern: osservato il jet quenching.
    Agli albori dell'Universo


    di Augusto Rubei

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    Pian piano il Cern di Ginevra sta ricostruendo il Big Bang e lo stato dell'Universo ai suoi albori. Per la prima volta attraverso il Large Hadron Collider (Lhc) è stato osservato il fenomeno del jet quenching: un'indicazione importante della formazione di "plasma di quark e gluoni" che secondo gli esperti avrebbe caratterizzato l'Universo nei suoi primi 20-30 microsecondi di vita, e che risponde alle domande sorte durante le prime sperimentazioni effettuate nei laboratori svizzeri alla fine di settembre.

    Solo due settimane fa, inoltre, nel corso l'esperimeto Alice, l'equipe guidata da Paolo Giubellino aveva riprodotto le temperature dell’universo ad appena 10 milionesimi di secondo dalla sua nascita. Ed oggi, con gli altri due progetti noti come Atlas e Cms, entrambi diretti dagli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli, si è aggiunto un altro elemento importante: la creazione della materia primordiale.

    "Mai prima avevamo osservato in modo diretto il jet quenching, il quale è un'indicazione importante della formazione di plasma di quark e gluoni", afferma la Gianotti, che guida Atlas. A fargli eco il responsabile di Cms, Guido Tonelli, che ricorda invece come "fin dai primi giorni degli esperimenti" il fenomeno "era stato colto assieme alle particelle Z, mai viste prima nella collisione tra ioni pesanti".

    Il jet quenching. Il fenomeno deriva dallo scontro di ioni pesanti nel quale si formano dei "jet di particelle nucleari che interagiscono tumultuosamente con l’ambiente". Così l’energia del getto degrada segnalando le interazioni con l’ambiente stesso e ciò è uno "strumento potente per studiare il comportamento del plasma che si genera".


    Fonte: nextme.it
    Last Post by *ROS* il 27 Nov. 2010
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  6. Un esperimento...da "Angeli e Demoni"

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    By *ROS* il 18 Nov. 2010
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    18/11/2010

    Quei 38 atomi di anti-materia

    Atomi di antimateria sono stati prodotti in laboratorio e 'imprigionati' in un esperimento condotto nel Cern di Ginevra. Il risultato, pubblicato da Nature e ottenuto dall'esperimento Alpha, ha permesso per la prima volta di produrre in modo controllato atomi che hanno caratteristiche opposte a quelle della materia ordinaria, come se la riflettessero in uno specchio. Sono stati ottenuti 38 atomi di anti-idrogeno e immobilizzati, in un scenario che ricorda il romanzo 'Angeli e demoni'.

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    Il Cern di Ginevra


    GINEVRA- Atomi di antimateria sono stati prodotti in laboratorio e 'imprigionati' in un esperimento condotto nel Cern di Ginevra. Il risultato, pubblicato da Nature e ottenuto dall'esperimento Alpha, ha permesso per la prima volta di produrre in modo controllato atomi che hanno caratteristiche opposte a quelle della materia ordinaria, come se la riflettessero in uno specchio. Sono stati ottenuti 38 atomi di anti-idrogeno e immobilizzati, in un scenario che ricorda il romanzo 'Angeli e demoni'.

    Creati e imprigionati per una frazione di secondo atomi di anti-idrogeno. "Quando materia e antimateria vengono a contatto si annullano a vicenda", ha detto Roberto Battiston, scienziato dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

    "Ora grazie a questi nuovi risultati - ha continuato - e' possibile imprigionare atomi di anti-idrogeno per una piccola frazione di secondo che basta per fare esperimenti e studi". L'esperimento Alpha, coordinato da Jeffrey Hangst dell'Universita' danese di Aarhus, ha infatti creato e immobilizzato 38 atomi di anti-idrogeno per circa un decimo di secondo. Non e' una novita' la creazione di queste particelle che vengono da anni 'fabbricate' al Cern. Gli scienziati hanno pero' il merito di aver migliorato la tecnica di intrappolamento per cercare di far luce su uno misteri piu' intriganti sull'origine dell'Universo.

    "Un piccolo passo per la scienza ma certamente un passo da gigante per la tecnica" cosi' il matematico Piergiorgio Odifreddi commenta la scoperta dei ricercatori del Cern di Ginevra che per la prima volta hanno prodotto in laboratorio e imprigionato atomi di antimateria. Odifreddi ha spiegato che: "dell'antimateria si conoscevano gia' il nucleo e l'elettrone, ot...

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    Last Post by *ROS* il 18 Nov. 2010
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  7. Al Cern si ricrea il Big Bang

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    By *ROS* il 8 Nov. 2010
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    Al Cern si ricrea il Big Bang

    LHC riproduce le condizioni dei primissimi istanti di vita dell'Universo, con temperature di migliaia di miliardi di gradi.

    [ZEUS News - www.zeusnews.com - 08-11-2010]

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    Detlef Kuchler, fisico del Cern, mostra parte del piombo usato per originare gli ioni pesanti.


    Al Cern lo hanno battezzato ufficiosamente "il mese degli ioni pesanti": si tratta di una nuova fase negli esperimenti effettuati con il Large Hadron Collider, fase che fino al 4 dicembre utilizzerà fasci di ioni di piombo da far scontrare tra loro.

    L'utilizzo degli ioni pesanti - secondo quanto si legge sul sito del Cern - "apre possibilità di esplorazione completamente nuove, indagando la materia che ci sarebbe stata nei primi istanti di esistenza dell'Universo", nota come plasma di quark e gluoni.

    Il LHC sta dunque addentrandosi con nuovi mezzi nello studio dei momenti immediatamente successivi al Big Bang, un avvenimento su cui si era già ottenute alcune nuove informazioni nello scorso settembre: "Studieremo il comportamento della materia in condizioni estreme di compressione e riscaldamento" ha spiegato Federico Antinori, il responsabile della task force per i primi risultati scientifici degli eventi.

    Protagonista di questa fase è l'esperimento ALICE insieme agli esperimenti ATLAS e CMS. Il Cern ha accelerato gli ioni di piombo fino a un'energia di 1,38 TeV, cercando di ricreare condizioni di pressione e riscaldamento (con temperature di decine di migliaia di miliardi di gradi) che oggi non esistono più nemmeno nei nuclei delle stelle ma sono esistite soltanto nei primi millisecondi successivi al Big Bang.

    Le prime collisioni tra ioni di piombo hanno avuto luogo nella notte tra sabato 6 e domenica 7 novembre; si è trattato di collisioni di test, che però hanno permesso ai rivelatori di ALICE di inizare a registrare i primi dati.

    Paolo Giubellino, portavoce di ALICE, ha spiegato che le informazioni raccolte in questo mese permetteranno di verificare "tutto un gruppo di teorie che descrivono gli stati iniziali dei nuclei atomici".

    Fonte: zeusnews.it
    Last Post by *ROS* il 8 Nov. 2010
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  8. Il Cern getta luce sul Big Bang

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    By Police il 22 Sep. 2010
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    Il Cern getta luce sul Big Bang

    L'esperimento CMS produce i primi risultati inaspettati. Forse è stata intravista la "materia primordiale".

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    [ZEUS News - www.zeusnews.com - 22-09-2010]

    È un po' la rivincita del CMS: il Compact Muon Solenoid, il rivelatore parte del Large Hadron Collider che opera al Cern di Ginevra, è il primo elemento del grande acceleratore a rivelare nuove informazioni, dopo che la sua partenza è stata funestata prima da un attacco al sito e poi da un bug nell'hardware.

    Secondo alcuni, il CMS ha mostrato indizi di qualcosa che potrebbe essere simile alla materia che esistette nei primissimi istanti successivi al Big Bang.

    Guido Tonelli, coordinatore del CMS, mette però in guardia dai facili entusiasmi: la possibilità che si tratti di "materia primordiale" "è solo una fra le cinque o sei ipotesi che stiamo esaminando, e in questo momento sarebbe prematuro trarre delle conclusioni".

    Per sapere con certezza che cosa abbia visto il LHC ci vorrà ancora per lo meno qualche mese e nuove osservazioni, ma i rilevamenti del CMS sono indice chiaro del fatto che l'esperimento sta già iniziando a dare i suoi frutti.

    Facendo scontrare protoni a 7 TeV, è stato osservato un fenomeno interessante, non nuovo ma che si è notato ora per la prima volta negli scontri tra protoni: alcune delle particelle risultanti dagli scontri hanno mostrato di allontanarsi secondo traiettorie che divergevano, seppure di poco, da quanto previsto nelle simulazioni, e che indicavano una certa correlazione tra alcune delle particelle stesse.

    Una delle ipotesi che spiegherebbero questo comportamento, quella di cui parlavamo all'inizio, evoca il plasma di quark e gluoni che sarebbe esistito subito dopo il Big Bang per un brevissimo periodo (20 o 30 microsecondi), in cui i quark sono liberi di muoversi anziché essere confinati nei barioni (come i protoni e i neutroni).

    Gli effetti notati al Cern negli scontri tra protoni erano già stati rilevati nell'acceleratore americano RHIC, ma facendo scontrare ioni pesanti (come gli ioni d'oro); vedere lo stesso fenomeno originarsi dagli scontri tra protoni - una cosa che non era stata predetta, anche se il CMS era attrezzato per cercarla - potrebbe dare origine a nuove ipotesi.

    Nell'esperimento del RHIC si pensava che il motivo più probabile fosse la presenza di materia nucleare molto calda e denza formata negli urti; lo stesso fenomeno ripetuto in ci...

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    Last Post by Police il 22 Sep. 2010
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  9. Un neutrino "mutante" scoperto al Gran Sasso

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    By Police il 31 May 2010
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    31 maggio 2010

    Confermata un'ipotesi di Bruno Pontecorvo

    Un neutrino "mutante" scoperto al Gran Sasso


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    L'esperimento indica che i neutrini oscillerebbero fra due stati differenti, muonico e tauonico, e che, contrariamente quanto supposto dal modello standard, avrebbero una massa.
    La trasformazione spontanea di un particolare tipo di neutrino in un altro è stata osservata per la prima volta dai ricercatori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Per avere la certezza definitiva della scoperta serviranno altre osservazioni di neutrini "mutanti", ma una conferma aprirebbe le porte a significativi cambiamenti di prospettiva in fisica.

    Il fenomeno è stato osservato dall'esperimento internazionale OPERA: il neutrino, al termine di un viaggio che lo ha portato dal laboratorio europeo del CERN (da dove è stato "sparato" in fasci puntati verso il Gran Sasso) fino all'interno della montagna abruzzese (732 chilometri di corsa sotto la crosta terrestre in soli 2,4 millisecondi) ha mutato la propria natura. Una impresa resa possibile dalla collaborazione tra CERN e Laboratori dell'INFN del Gran Sasso nel progetto CNGS (Cern Neutrino sto Gran Sasso).

    L'idea di base sottostante all'esperimento - formulata da Bruno Pontecorvo, del gruppo dei "ragazzi di via Panisperna" di Enrico Fermi, verso la metà del secolo scorso - è che i neutrini non abbiano di per sé massa definita, bensì siano miscele di stati, con massa diversa. Come se fossero due componenti, una "muonica" e una "tauonica".
    Ora, neutrini di massa diversa hanno una diversa evoluzione nel tempo. Nell'esperimento OPERA dal CERN vengono lanciati solo neutrini muonici. Questi, dopo aver percorso un certo tratto della loro traiettoria, subiscono una sorta di oscillazione fra le due componenti che li costituivano: il neutrino iniziale assume una componente tauonica via via crescente e, dopo un certo tempo, il neutrino muonico si converte interamente in tauonico. Da questo momento l'oscillazione continua con le stesse modalità: diminuisce la componente tauonica e il neutrino si trasforma nuovamente in muonico

    Su miliardi di miliardi di neutrini lanciati dal CERN e arrivati ai laboratori dell'INFN dal 2007 è stato osservato dagli scienziati un solo neutrino che ha oscillato da muonico a tau, ma il risultato è sufficiente per suggerire fortemente che i neutrini abbiano una massa e che possano oscillare passando da una "famiglia" a un'altra. Dato però che nel Modello standard i neutrini non hanno una massa...

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    Last Post by Police il 31 May 2010
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  10. Il Mistero delle spirali di luce (2 ipotesi)

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    DAGLI ESPERIMENTI DEL CERN AGLI STARGATE DIMENSIONALI

    IL MISTERO DELLE SPIRALI DI LUCE
    (2 diverse ipotesi)


    1)MISSILI? NO.. SOLO VARCHI DIMENSIONALI

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    Foto sopra: misteriosa spirale di luce avvistata in Cina


    ECCO COSA SUCCEDE AD UN MISSILE SPERIMENTALE LANCIATO DA UN SOMMERGIBILE RUSSO.
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    E QUESTA SECONDO VOI SAREBBE LA FAMOSA SPIRALE DI LUCE
    VISTA DA MOLTE CITTA' NORVEGESI PER CENTINAIA DI KILOMETRI?

    GUARDATE IL FILMATO E VI RENDETE CONTO DELLA REALTA'
    https://www.youtube.com/watch?v=Wlp1lUWqRYI


    Non si tratterebbe di missili, ma al contrario potrebbe trattarsi di varchi spazio-dimensionali molto simili ai Worm-Holes attivati da concentrazioni di particelle di antimateria generate dall'LHC a nostra insaputa.
    Tutti come al solito hanno bevuto la storiella del missile sperimentale, trascurando che un simile evento è accaduto anche in Cina, ma nessuno dei capi militari cinesi ha dichiarato che fosse stato un missile.

    Ma vediamo attentamente ciò che viene dichiarato da uno scienziato come Sergio Bertolucci, italiano con l’incarico di Director of Research and Scientific Computing al CERN di Ginevra.
    Se l’ipotesi sembra fantascientifica, in realtà non si sa bene quale potrebbe essere il risultato della sperimentazione che ha come scopo quello di rilevare il Bosone di Higgs, la “particella di Dio” (definizione non molto corretta) che promette di aiutarci a scoprire alcuni dei misteri della fisica che rimangono impermeabili alle nostre indagini. Le collisioni tra particelle atomiche che avverranno all’ interno dell’ LHC pare possano riprodurre le condizioni dell’universo di miliardi di anni fa, poco dopo il Big bang, quando tutto quello che conosciamo non esisteva, e la particella di materia più grande era probabilmente delle dimensioni di un protone.
    Ora, molti di noi hanno in mente i film di fantascienza popolati da porte iperdimensionali che i protagonisti attraversano come se nulla fosse. Il problema di solito è cosa c’è dall’altra parte: non si trova mai il paradiso terrestre, o una parte vuota dello spazio, ma si inc...

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    Last Post by *ROS* il 17 Dec. 2009
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