1. Alla ricerca di vita nel Cratere Gale

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    By *ROS* il 23 July 2011
     
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    23.07.2011

    Il prossimo rover marziano Curiosity
    atterrerà nel Cratere Gale


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    Ormai è deciso: la destinazione del rover marziano Curiosity, il terzo robot che la NASA ha progettato per l’esplorazione del pianeta rosso, scenderà proprio ai piedi di una montagna stratificata all’interno del Cratere Gale.
    Il rover del Mars Science Laboratory, Curiosity, sarà lanciato alla fine di quest’anno e raggiungerà Marte nel mese di agosto del 2012. Il cratere a cui è destinato questo robot supertecnologico si estende per 154 chilometri.
    Perché è stata scelta proprio questa destinazione per Curiosity? Per via della stratificazione delle rocce ai lati della valle, visibili anche dalla Terra, che permetteranno al robot di raccogliere informazioni preziose sulla sequenza completa dei depositi geologici.
    Il cratere è chiamato Gale in memoria dell’astronomo australiano Walter F. Gale.

    “Marte è fermamente nei nostri obiettivi”, ha detto l’amministratore della NASA Charles Bolden. “Curiosity non solo restituirà un patrimonio di dati importante per la scienza, ma servirà anche come l’avanscoperta per una missione di esplorazione umana sul Pianeta Rosso”.
    Durante una missione della durata di un anno marziano – quasi due anni terrestri - i ricercatori utilizzeranno gli strumenti del rover per studiare se la regione di atterraggio possiede condizioni ambientali favorevoli per il sostegno della vita microbica e se esistono indizi sul fatto che la vita sia mai esistita sul pianeta.
    “Gli scienziati hanno identificato Gale come la migliore scelta per perseguire gli obiettivi ambiziosi di questa nuova missione”, ha dichiarato Jim Green, direttore per il Planetary Science Division della NASA a Washington. ”Il sito offre un paesaggio visivamente drammatico e grandi potenziali di scoperte scientifiche significative.”

    Nel 2006, più di 100 scienziati hanno cominciato a prendere in considerazione circa 30 potenziali luoghi di sbarco durante workshop che si sono svolti in tutto il mondo. Quattro candidati sono stati selezionati nel 2008. L’abbondanza di immagini mirate ha permesso approfondite analisi sui problemi di sicurezza e sulle attrazioni scientifiche di ogni sito. Un gruppo di alti funzionari della scienza della NASA ha quindi condotto un esame dettagliato e concordato all’unanimità di andare avanti con la destinazione finale.

    Curiosity è circa due volte più lungo e più di cinque volte più pesante di qualsiasi precedente rover. I suoi 10 strumenti scientifici ne includono due per l’immagazzinamento e l’analisi di campioni di roccia e polvere che il braccio robotico del rover raccoglierà.
    Stavolta niente pannelli solari né palloni gonfiabili. La NASA vuole andare sul sicuro e, dato anche il maggior peso e una presenza di più strumenti a bordo – quindi maggior consumo di elettricità – ci sarà nientemeno che una fonte di alimentazione ai radioisotopi, che fornirà calore ed energia elettrica al rover. Inoltre, niente palloni gonfiabili, come avvenne per Opportunity e Spirit, ma Curiosity verrà portato sulla superficie marziana con un vero e proprio cargo alimentato con retrorazzi.
    Vere e proprie prove preliminari per la discesa di un equipaggio umano sul pianeta, verrebbe da dire.

    La parte del cratere dove Curiosity atterrerà ha un bacino alluvionale probabilmente formatosi grazie a antichi corsi d’acqua che hanno rilasciato i sedimenti. Gli strati alla base della montagna contengono argille e solfati, entrambi noti per formarsi in presenza di acqua.
    Curiosity andrà oltre la semplice ricerca dell’acqua. Gli strumenti scientifici del rover saranno infatti in grado di identificare gli altri ingredienti della vita, come i composti organici basati sulla chimica del carbonio. La conservazione a lungo termine di sostanze organiche richiede condizioni speciali. Alcuni minerali, tra cui l’argilla e i solfati, sono adatti a bloccare i composti organici proteggendoli dall’ossidazione.
    “Il Cratere Gale ci offre possibilità interessanti per la ricerca di sostanze organiche, ma non è solo questo l’obiettivo “, ha detto Michael Meyer, scienziato di punta del NASA Mars Exploration program presso la sede dell’agenzia. “Il vantaggio di Gale è che è un sito con una diversità di caratteristiche che andranno indagate e un ambiente che è cambiato nel tempo. Questo ci permetterà di capire se anticamente Marte ha avuto la possibilità di ospitare forme di vita organiche”.

    Fonte: gaianews.it
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