1. Scienza fisica e psicoanalisi


    Sincronicità e Paradigma olografico

    image


    La Sincronicità
    La sincronicità è un termine introdotto da Carl Jung nel 1950 per descrivere una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato. La sincronicità è relativa quindi alle "coincidenze significative". Fenomeni di "coincidenze significative" avevano da sempre affascinato Jung. Già nel 1916, a pochi anni di distanza dalla sua defezione dal gruppo dei psicoanalisti fedeli al metodo scientifico-oggettivante e a Sigmund Freud, scriveva dell'opportunità di affiancare al principio di causalità quello finalistico:
    « La causalità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito (la psiche) vive ugualmente di fini. »
    Tali prime formulazioni di Jung sulla questione della sincronicità vennero in seguito approfondite attraverso il contatto con il pensiero filosofico orientale, oltre che con la riflessione su sorprendenti avvenimenti della sua stessa vita, sfuggenti ad ogni interpretazione razionale. Jung distingue la sincronicità vera e propria dal mero "sincronismo" degli eventi che accadono simultaneamente, ma senza alcuna connessione di significato. La vita di tutti i giorni ci propone spesso il tipo comune di sincronicità. Per esempio: pensiamo ad un amico, e lui improvvisamente ci telefona. Tuttavia accanto a queste ci sono anche misteriose sincronicità precognitive e chiaroveggenti.

    Per tentare di spiegare questi fenomeni di sincronicità, Jung dapprima elaborò il concetto di "tempo qualitativo". Il tempo qualitativo sembrava "spiegare" perché l'astrologia e altre forme di divinazione funzionavano. Jung tuttavia gradualmente abbandonò l'idea del tempo qualitativo.Negli anni trenta del Novecento la fisica fu scossa e rivoluzionata da nuove idee, il Principio di indeterminazione di Heisenberg postulava l'impossibilità di una conoscenza perfetta delle quantità fisiche inerenti ad un oggetto. Fino allora si concepiva che esistessero dei limiti pratici, dovuti alla naturale imprecisione degli strumenti di misura ma Werner Karl Heisenberg postulava un principio ideale. L'ipotesi era talmente rivoluzionaria ed inaccettabile da far pronunciare ad Albert Einstein la famosa affermazione che «Dio non gioca a dadi con l'Universo». Nella elaborazione epistemologica e teoretica successiva si è evidenziato che esiste...

    Read the whole post...

    Last Post by *ROS* il 30 April 2009
    .
  2. GLI UFO E L'UNIVERSO OLOGRAFICO

    Avatar
    Tags
    Fisica
    Paradigma olografico
    By *ROS* il 27 April 2009
    +1   -1    0 Comments   149 Views
    .


    GLI UFO E L'UNIVERSO OLOGRAFICO

    di Aldo Rocchi

    image


    Quali sono le realtà possibili e quale stiamo vivendo?

    Mi sembra opportuno analizzare quali sono gli studi e le ipotesi più all'avanguardia nel campo delle ricerche sul cervello umano, sulla sua struttura e sul suo strepitoso funzionamento, al di là della sua funzione più specificatamente fisica.
    Inoltrandomi in questi "meandri" mi sono trovato spesso disorientato perché le possibili implicazioni scaturite da simili ipotesi coinvolgono e, mi sia concesso, sconvolgono in modo decisivo e pesante il modo di concepire la nostra esistenza. Ma tant'è!
    Dall'inizio degli anni '80 diversi fisici, tra cui il francese d'Expagnat e l'inglese Bohm, hanno concretamente ipotizzato che la realtà, così come noi la concepiamo e percepiamo, non possa più essere considerata nel suo complesso come un qualcosa di indipendente dall'osservatore-uomo e di cui sia sempre possibile, cioè in ogni condizione, dare una descrizione completamente oggettiva.
    Il concetto di realtà classico-meccanicistica, tanto caro ancora oggi ai razionalisti più convinti, ha resistito per diversi secoli, ma con l'evoluzione rapida della fisica delle particelle avvenuta in questo straordinario ventesimo secolo e con l'avvento della fisica quantistica il solido castello su cui si basa, appunto, il concetto di realtà, nel senso più vasto del termine, ha cominciato a vacillare. E vacilla sempre più.
    Il comportamento della "materia" nella sua espressione microcosmica è, a dir poco, assolutamente sorprendente e sicuramente inimmaginabile secondo i canoni classici.
    Quanto queste caratteristiche incidano sul concetto di realtà quotidiana non è dato di sapere al momento attuale, ma è mia opinione che questa sia la strada da percorrere umilmente se vorremo almeno tentare di dare ragione a una moltitudine di fenomeni che sono sotto gli occhi di chi è disposto a guardare e non soltanto a vedere presuntuosamente da lontano.
    Ricordate l'immagine tridimensionale della Principessa Leia nel film "Guerre Stellari"?
    Quell'immagine era un "ologramma", un ologramma in movimento.
    Ma è sconcertante il fatto che alcuni scienziati, oggi, stiano iniziando a pensare che l'universo stesso; sia una sorta di ologramma immenso, ma non soltanto un'immagine di straordinaria complessità ed estensione.
    Vi sono prove a livello scienti...

    Read the whole post...

    Last Post by *ROS* il 27 April 2009
    .
  3. L'Universo è un'illusione

    +1   -1    0 Comments   101 Views
    .

    L'Universo è un'illusione
    ovvero, il "paradigma olografico"


    di Richard Boylan

    image


    Le teorie di Aspect, Bohm, Pribram sulla nuova fisica scuotono i principi della scienza tradizionale: dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è parte infinitesimale e totalità di "Tutto"

    << Nel 1982 un'équipe di ricerca dell'Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, condusse forse il più importante esperimento del 20º secolo. Aspect ed il suo team scoprirono che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente una con l'altra indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. Come se ogni singola particella sappia esattamente cosa stiano facendo tutte le altre.

    Un fenomeno che può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein - che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce - è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente.

    La maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, ma l'esperimento di Aspect rivoluziona il postulato, provando che il legame tra le particelle subatomiche è effettivamente di tipo non-locale. David Bohm, celebre fisico dell'Università di Londra recentemente scomparso, sosteneva che le scoperte di Aspect implicassero la non-esistenza della realtà oggettiva. Vale a dire che, nonostante la sua apparente solidità, l'Universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato.

    Ologrammi, la parte e il tutto

    Per capire la sbalorditiva affermazione di Bohm gettiamo uno sguardo alla natura degli ologrammi. Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l'aiuto di un laser: l'oggetto da fotografare viene prima immerso nella luce di un raggio laser, poi un secondo raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona di interferenza dove i due raggi si incontrano viene impresso sulla pellicola fotografica. Quando la pellicola viene sviluppata risulta visibile solo un intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale. La tridimensionalità non è l'unica caratteristica interessante degli ologrammi: se l&...

    Read the whole post...

    Last Post by *ROS* il 26 April 2009
    .
 
Skin by Anthony