1. Alieni o Demoni?

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    Corrado Malanga
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    By *ROS* il 23 July 2010
     
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    IL “MALANGA – PENSIERO”

    Di Stefano Panizza

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    Tutti hanno sentito parlare di Corrado Malanga e sanno che si è occupato, in modo particolare, di rapimenti alieni.

    Ma, vista la complessità della sua opera, è lecito chiedersi quanti davvero conoscano il suo pensiero.

    Crediamo che, al riguardo, possa essere molto utile la lettura del suo ultimo e poderoso libro “Alieni o demoni”, da pochi mesi in tutte le librerie.

    Un’opera di oltre 400 pagine, dalla scrittura fine ed estremamente articolata, in altre parole quanto basta per scoraggiare più di un lettore.

    Ecco che, allora, riteniamo possa essere utile riassumere in modo schematico, al fine di un suo più agile approfondimento, quanto scritto nell’opera sopra citata.

    In estrema sintesi egli afferma che razze aliene rapiscono, per scopi tutt’altro che benefici, esseri umani.

    Vediamo ora, con una serie mirata di domande e risposte, di saperne qualcosa di più e, soprattutto, di coglierne quegli aspetti originali che tante critiche hanno suscitato fra gli addetti ai lavori. .

    Premessa indispensabile è che il presente scritto ha il solo scopo di illustrare la teoria del Prof. Malanga, astenendosi da qualunque valutazione di merito.

    Chi rapisce gli esseri umani?

    I responsabili sono ascrivibili a ben dodici razze aliene che, pur agendo singolarmente, perseguono uno scopo comune.

    In particolare è estremamente attivo il cosiddetto “Lux”, un essere di luce dalle apparenze poco intelligibili e che proviene da un altro universo ed un’altra dimensione, un vero e proprio parassita, come poi vedremo.

    Altro protagonista incorporeo è il “Sei dita”, così chiamato per il suo polidattilismo.

    Vi è, poi, una razza particolarmente curiosa nell’aspetto, caratterizzata da una specie di protuberanza sotto il mento (come non pensare, allora, alla “barbetta” dei faraoni egiziani?).

    I rapporti reciproci non sono sicuramente idilliaci, anzi, collaborano in un clima di estremo sospetto e di sotterranea ostilità.

    Alcune razze, poi, stanno “scappando” dal loro universo extradimensionale perché l’espansione del nostro sembra che finisca per restringere e far “morire” il loro.

    Il corpo fisico degli alieni incorporei è, per necessità, una creazione meccanica allo scopo di rendere compatibile la loro essenza con il nostro universo a quattro dimensioni.

    La lingua da loro usata appare di stile “arabeggiante”, con marcate caratteristiche dell’ebraico, ma non mancano, neppure, inflessioni di tante altre etnie terrestri.

    A volte, però, questo tipo di collegamento appare inesistente.

    La scrittura va da destra verso sinistra ed è caratterizzata da numerosi puntini satellitari (come l’arabo) e da sei fonemi complessivi (può essere un caso che il fondamento sumerico numerale sia su base sei, cioè con cinque numeri più lo zero?).

    Ma, purtroppo, in combutta con questi alieni vi sono, pure, i nostri militari.

    Lo comprova, fra le altre cose, la presenza di un microimpianto, prelevato dal corpo di un’addotta italiana, dove è rintracciabile una grafia ebraica (è, forse, il risultato di una collaborazione (certa) che esiste fra Italia ed Israele in campo militare?).

    In ogni caso, più in generale, sembra prevalere la presenza di militari francesi.

    Quali sono prove di questi rapimenti?

    Ci sono almeno nove fattori che possono essere considerati seri indizi di rapimenti da parte di alieni:

    * le conclusioni a cui conduce il filtro informativo della PNL (programmazione neurolinguistica), di cui poi chiariremo il significato, applicata all’ipnosi e, più in generale, alla narrazione dei soggetti;

    * l’interpretazione della grafia di scrittura, anch’essa meglio specificata di seguito;

    * la presenza di isotopi di origine non terrestre ritrovati in microchips prelevati dal corpo dei rapiti;

    * l’evidenza di cicatrici sulla pelle di questi ultimi di origine sconosciuta;

    * la ricerca ed estrazione dei sopraccitati nano-impianti a seguito di precise indicazioni di soggetti che dichiarano di essere stati vittime di misteriose manipolazioni da altrettanto strani esseri umanoidi;

    * le testimonianze oculari di rapimento da parte di persone non direttamente coinvolte;

    * le cartelle cliniche che annotano gravidanze che scompaiono dopo tre mesi (il soggetto, in ipnosi, lamenta un sequestro alquanto anomalo, oltre al fatto che non poteva essere gravido o per difetti fisici, o per mancanza di rapporti sessuali od per uso di anticoncezionali);

    * l’evidenza di tre punti neri posti a triangolo sullo scroto di maschi umani (probabile conseguenze del prelievo di sperma);

    * il fatto che i bambini ed adulti raccontino le medesime cose.

    Perché gli esseri umani vengono rapiti?

    In estrema sintesi perché gli alieni ricercano l’immortalità, e sperano di ottenerla attraverso il possesso della nostra anima (in realtà, a guardar bene, è solo una chimera perché un giorno tutto finirà, anima compresa).

    Vediamo, innanzi tutto, alcune sue peculiari caratteristiche per meglio comprendere quanto andremo ad illustrare: essa ha sede nel nostro Inconscio (la nostra parte più profonda, le altre sono il Conscio, che è la nostra interfaccia con il mondo esterno ed Subconscio, il “filtro” della percezione della realtà). L’anima, inoltre, non recepisce il senso del tempo e, quindi, è come se vivesse un eterno presente, fa parte della grande Anima Universale e ci permette di concepirei pensieri astratti.

    A chi non crede alla sua esistenza si può obiettare che la nostra vita psichica (le emozioni ed i pensieri) non può trovare giustificazione nel semplice funzionamento biochimico del cervello e, quindi, vi deve essere un qualcosa altro, di immateriale, che ne sta alla base.

    Chi possiede l’anima è solo, però, il 20% dell’Umanità (che fosse appannaggio di pochi lo sostenevano pure Fromm, Freud e gli antichi egizi).

    Gli alieni, per perseguire il loro scopo, stanno cercando di creare una razza ibrida, con appropriate modificazioni genetiche, prelievo di sperma ed inseminazioni artificiali, questo perché il loro corpo non è compatibile per “trattenere” quella che noi chiamiamo anima.

    Al momento riescono a immetterla nei loro corpi solo per brevi periodi di tempo, ma quanto basta per rigenerarli temporaneamente.

    Questa difficoltà nasce dal fatto che esiste uno stretto collegamento fra anima ed il nostro dna, una sorta di cordone ombelicale che li rende inseparabili.

    In attesa di completare questa fase transitoria (cioè la realizzazione di una nuova razza anima-compatibile) gli alieni utilizzano i cervelli dei rapiti sia come semplici depositi passivi di loro memorie (MAP, memorie aliene passive) sia come contenitori di memorie attive (MAA, memorie aliene attive, in pratica una sorta di possessione per la presenza di una volontà cosciente, che la Chiesa chiama possessioni e la psichiatria personalità multiple).

    Vedremo, di seguito, di chiarire meglio questo punto fondamentale.

    Qualche ricercatore sostiene, al contrario, che gli alieni desiderano solo aiutarci e cita al riguardo le guarigioni miracolose.

    La verità è che loro fanno quello che fanno unicamente per salvaguardare un “capo di bestiame” che ha un cervello (il contenitore delle “menti”) e un'anima.

    I militari di fronte a questa drammatica situazione non fanno una piega, anzi ne sono complici e per vari motivi:

    -beneficiano di tecnologia extraterrestre in cambio della “concessione” di corpi umani (anzi la favoriscono istupidendo le coscienze umane con vari metodi, vedi, per esempio, la trasmissione di inguardabili programmi televisivi);

    -rapiscono a loro volta i già rapiti da parte degli alieni per cercare di carpire le informazioni presenti nelle memorie aliene passive (il problema è che quando gli alieni si accorgono che i militari fanno i “furbi” per questi ultimi sono dolori);

    -cercano di utilizzare le facoltà paranormali che si potenziano nei soggetti rapiti per scopi bellici;

    -utilizzano su loro stessi gli impianti alieni, immessi solitamente nei corpi dei rapiti, perché essi potenziano tali facoltà, come la telepatia;

    -utilizzano le “copie” (vedere di seguito per il significato del termine) terrestri per un addestramento militare in vista di un loro impiego (si tratta di creature ridotte a degli automi privi di qualunque individualità) quando saranno definitivamente scartate dagli alieni.

    I terzi interessati ai rapimenti sono le potenti famiglie della Terra perché pure loro non hanno l’anima e la ricercano.

    Cosa succede ai rapiti?

    Come si diceva poc’anzi, l’alieno utilizza il nostro cervello come “magazzino” e come “alloggio”.

    In pratica, nel primo caso (del secondo abbiamo parlato poc’anzi in riferimento alle MAA), esso copia la sua memoria e lì la inserisce, così che quando esso muore il suo “ricordo” (le MAP) non va perso.

    In ogni caso viene pure fatta una copia del terrestre e del suo cervello già implementato dai dati alieni (essa rimane in ambienti sotterranei sotto il controllo alieno e militare) perché egli può crepare improvvisamente e tutto andare perduto (viene immessa anche temporaneamente l’anima per dare “vitalità” alla copia).

    E’ capitato che eccezionalmente fosse la “copia” a tornare sulla Terra ma essendo la copiatura non proprio perfetta è stata causa di “incomprensioni” di tipo sociale.

    E’ stato scelto il cervello umano perché ritenuto un “contenitore” meglio perfezionato di qualunque apparato elettronico e perché esiste tanto spazio non utilizzato (non per nulla si dice che noi ne usiamo solo il 10%).

    Può capitare che, occasionalmente (perché l’accesso a tale memoria è da loro inibito), riaffiorino dei ricordi che appaiono ai soggetti come un qualcosa di estraneo e non vissuto (che, tra l’altro, ciò possa giustificare le presunte reincarnazioni?).

    A volte quanto può essere la conseguenza collaterale di un’anestesia operatoria (o da un trauma) perché essa, distruggendo una parte dei neuroni cerebrali, costringe il cervello a intraprendere strade inconsuete per recuperare i ricordi e, quindi, può finire con l’entrare per “sbaglio” nelle memorie aliene.

    Infine, prima che egli muoia, il tutto (memoria aliena passiva, memoria terrestre e memoria aliena attiva) viene inserito nel cervello di un neonato alieno che, quindi, si ritroverà con una abbondanza di informazioni ibride veramente notevole (immaginare il processo di “copia ed incolla” che prosegue per innumerevoli generazioni).

    E’ importante, però, che gli alieni rassicurino il rapito e che gli facciano capire che quello che subendo è per il suo bene, questo perché un eccesso di emotività può creare nel “contenitore” danni psicofisici irreversibili.

    Sono, infine, i militari stessi ad inserire nei corpi dei rapiti dei piccoli impianti, creati da tecnologia aliena, allo scopo di tenerli sotto controllo (gli alieni fanno questa piccola concessione).

    Le sopraccitate facoltà paranormali che insorgono nei rapiti sono, poi, il risultato dello scatenarsi, in quelle eccezionali condizioni, di determinate reazioni chimiche, non ricercate dagli alieni.

    Una (la sola) cosa positiva che capita al rapito è la consapevolezza che la realtà è molto più complessa e l’Universo è molto più ampio di quanto si possa immaginare, con la conseguenza di dare la giusta dimensione alle vicissitudini quotidiane.

    Come si fa a recuperare il ricordo di un soggetto rapito?

    Tramite l’ipnosi, che se da una parte permette di recuperare informazioni indispensabili (dall’Inconscio) per conoscere il fenomeno, dall’altra rende consapevole il soggetto del suo vissuto reale, con le conseguenze che poi vedremo.

    È ovvio che a monte vi deve essere una prima scrematura, realizzata con l’utilizzo di un apposito questionario, fra coloro che potrebbero essere stati oggetto di un rapimento alieno.

    E l’ipnosi la deve fare un ipnologo che sia anche un ufologo, perché solo chi conosce la materia (l’ufologo) sa quali domande porre.

    In realtà, più che di ipnosi vera e propria, la tecnica utilizzata è una sorta di rilassamento guidato, una meditazione.

    Essa ha lo scopo di recuperare il ricordo che per sua natura è immodificabile e incancellabile (salvo distruggerne i neuroni ad esso collegati). Quanto può cambiare è l’interpretazione del fatto richiamato dal ricordo stesso, magari per l’aggiunta di informazioni nel corso del tempo.

    Può essere, ad esempio, l’ipnologo stesso a suggerire involontariamente dei “nuovi” ricordi, formulando domande non appropriate (ad esempio di tipo chiuso).

    In ogni caso egli non potrà mai modificare i ricordi originali.

    Nel momento in cui il soggetto racconta (in ipnosi oppure no) compie una serie involontaria di movimenti del corpo.

    La loro analisi permette di capire se egli dice o meno la verità e di decifrarne i contenuti (tale procedimento va sotto il nome di PNL, ovvero programmazione neurolinguistica).

    Il corpo, in altre parole, è la “voce” dell’Inconscio (la parte più profonda della nostra mente e sede dell’anima) perché, a differenza del Subconscio (che mente per adattare la realtà, filtrandola, ai nostri desideri), dice le cose come stanno.

    Quindi si può mentire a parole ma non con il corpo.

    Non per nulla il 90% della nostra gestualità è inconscia, il 10% che rimane è invece figlia di manipolazioni volontarie.

    Significativi sono, ad esempio, i movimenti dei bulbi oculari e la grafia della scrittura (in essa, se vergata da soggetti rapiti, mancano le tipiche caratteristiche dei malati di mente, ma al contrario, se ne trovano nuove e peculiari, che segnalano, quindi, una situazione eccezionale e straordinaria).

    Molti rapiti sono mancini e scrivono da destra verso sinistra (in pratica si riesce a leggere il testo ponendolo davanti ad uno specchio)

    E anche quando è il “parassita” alieno che parla, (un Essere di Luce, un Sei Dita, entrambi incorporei, la cosiddetta Memoria Aliena Attiva) nella fase di possessione, l’inganno non dura a lungo perché i movimenti del corpo (guidato dall’Inconscio non manipolabile) non corrispondono a quanto dichiarato a voce (dell’alieno, anche per il fatto che la fonia è in parte alterata).

    Anche il grado di emotività in una narrazione è una discriminante per interpretarne la veridicità.

    Quale è lo scopo finale di chi studia il fenomeno dei rapimenti?

    Mettere fine al fenomeno stesso.

    E la strada da seguire consiste nel rendere consapevoli chi lo subisce della sua realtà oggettiva e concreta.

    In altre parole egli deve rendersi conto di aver vissuto una esperienza reale.

    Poi, una volta preso atto di quanto, nel soggetto deve subentrare il forte desiderio di usare tutto quanto è in suo possesso per porne fine.

    Ma come deve fare?

    Il rapito deve “parlare” alla propria anima, con apposite tecniche di visualizzazione di immagini emotivamente coinvolgenti ed in cui è presente una “immagine” soggettiva dell’anima stessa, per convincerla ad ostacolare il suo distacco dal corpo da parte degli alieni.

    Solo una grande consapevolezza di quanto succede e della propria identità spirituale, unita ad una ferrea volontà di opposizione, può far cessare il rapimento.

    Il tutto o in ipnosi o da “sveglio”.

    Ricordiamo che l’anima è “ingenua” e non percepisce nessuna forma di pericolo essendo immortale.

    Ma se il rapito riesce, in sostanza, a far capire all’Inconscio (sede dell’anima e non disattivabile dagli alieni) che gli alieni sono “cattivi”, il gioco è fatto.

    E se Loro non riescono a manipolare l’anima perdono lo scopo principale, seppur non l’unico, delle loro intrusioni.


    Bibliografia: Alieni o Demoni- Corrado Malanga - Chiaraluna

    Fonte: centrostudifortiani.it
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