1. Piani dimensionali

     
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    IL PIANO ASTRALE

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    LA DIMENSIONE DI LUCE

    La cosiddetta Dimensione Astrale costituisce, a differenza di quanto si crede, una vera e propria dimensione parallela a quella fisica, ma altrettanto vera e reale. Essa non è frutto dell'immaginazione, di un "sogno ad occhi aperti" o di una fantasia, ma un concreto stato alternativo soggettivo-oggettivo dell'essere con proprietà del tutto analoghe, anche se differenti, a quelle della dimensione fisica. La luce astrale, o Akasha, vibra molto più intensamente dei corrispondenti fotoni, e possiede un coefficiente plastico maggiore. Inoltre, la densità delle molecole di quella che può venire considerata la "materia" del Piano Astrale, è costante e perciò non vi è, per esempio, una distinzione tanto netta come sul piano fisico, tra i diversi stati di aggregazione. I gas, i fluidi ed i solidi, nella Dimensione di Luce, hanno quindi pari densità e forza di coesione, o meglio, si comportano come se così effettivamente fosse. Non sono stati condotti sufficienti studi scientifici per stabilire quale sia la qualità che permette una simile distinzione fra i differenti stati della materia astrale, ma alla luce dell'esperienza, è estremamente facile, ad esempio, passare attraverso un muro astrale col proprio corpo, o deviare un flusso d'acqua dal suo naturale corso.

    L'ENERGIA UNIVERSALE

    Nell'Akasha vibrano molte e innumerevoli energie caratteristiche, le quali hanno uguale comportamento rispetto alla cosiddetta Luce Astrale: esse possono venire plasmate ed indirizzate dalla volontà ed influenzano conseguentemente gli oggetti presenti sul piano. Vi sono due differenti, e secondo noi altrettanto valide (nel senso che probabilmente la realtà è nel mezzo), teorie circa l'origine di queste energie: la prima, quella tradizionale e più antica, riferisce che tali forze sono prodotte dal riflesso astrale che nasce dai campi energetici dei corpi celesti e dalla loro interdipendenza; la seconda, più moderna ed estremamente più fantasiosa, vuole che esista un universo parallelo, di antimateria, popolato da forze analoghe ma di segno opposto. Quando si parla di Pianeti, Intelligenze, Segni, e così via, s’intendono peculiari vibrazioni energetiche che, sul Piano Astrale, appaiono totalmente oggettive. In effetti, tali forme hanno vita propria, proprio carattere, sebbene non si evolvano nel senso tipicamente materiale del termine: non nascono, non crescono e non muoiono. Per comprendere meglio la loro natura, potremo dire che le loro azioni sono piuttosto re-azioni, nel senso che non appena interagiamo con tali intelligenze, l'energia della nostra azione viene modificata dal loro carattere e ci viene rimandata indietro. Piuttosto che nomi, essi possono venir considerati quali verbi. Ugualmente, se si possiede la tecnica necessaria, possiamo, tramite i nostri Chakram, produrre agenti astrali con caratteristiche e potenzialità analoghe a quelli già esistenti.

    RELAZIONE TRA ENERGIA ED IMPRESSIONI MENTALI

    L'energia universale, in quanto oggettiva, qualitativamente e quantitativamente parlando, provoca nella nostra mente delle sensazioni definite. Tali sensazioni sono però soggettive: dipendono infatti dalla cultura e dal bagaglio cognitivo dello sperimentatore. La medesima vibrazione energetica produrrà sensazioni differenti da individuo ad individuo: il significato sarà perciò oggettivo, transculturale, ma il simbolo sarà ineluttabilmente legato alla forma mentis dello sperimentatore. E' come dire che la stessa vibrazione marziale potrà produrre nelle menti di differenti osservatori tanto l'immagine di Marte, quanto quella di Thor, o quella di un Cinque Rosso (o di una "V"), e così via.

    ENERGIE STATICHE E DINAMICHE SUL PIANO ASTRALE

    In questa dimensione, come riferito, le varie correnti energetiche pur avendo vita ed esistenza propria, sono costanti nel tempo. Esse possono essere classificate in statiche e dinamiche: le prime sono quelle la cui vibrazione è talmente bassa di frequenza che appaiono simili agli oggetti solidi sul piano materiale. La loro qualità è quella di non poter venire modificate dall'energia dello sperimentatore; ed in effetti non possono nemmeno trasmettere sensibili modificazioni ad altri oggetti energetici. Le seconde, che potrebbero venire assimilate ad oggetti aeriformi del piano materiale, hanno una frequenza di vibrazione velocissima, molto forte, tale da modificare sensibilmente gli altri oggetti con cui vengono in contatto; ed inoltre, proprio come i gas, sono del tutto instabili. Infine, com'è ovvio, esiste una classe intermedia, paragonabile ai fluidi, la cui qualità è dunque non proprio statica ma nemmeno dinamica. Naturalmente, come premesso, tutte queste definizioni, a causa della povertà della lingua umana, ben poco chiaramente esprimono le caratteristiche di tali oggetti: l'unico modo per giungere alla comprensione di queste energie è la conoscenza diretta, l'esperienza soggettiva.

    L'ESSENZA MACROCOSMICA

    Molto è già stato detto sul Mondo delle Emozioni o Piano Astrale. Rimane solo da puntualizzare un ultimo, ma fondamentale, concetto: ogni esperienza astrale è talmente oggettiva nel suo significato intrinseco, da varcare, potenzialmente, i confini tipici del mondo fenomenico di tempo e di spazio. Ciò significa in pratica che, se costruiamo un laboratorio alchemico astrale, e lo rendiamo permanente sfruttando l'energia di una qualche fonte più longeva di noi, tale insieme di oggetti sarà visibile ed utilizzabile anche da altri, a patto che essi possiedano il nostro medesimo codice soggettivo di interpretazione e codificazione delle energie. Questo concetto dovrebbe, unitamente alle esperienze pratiche, fornire l'esatta misura del Piano Astrale. L'essenza macrocosmica, ovviamente, non si limita a questo, comprendendo com'è già stato più volte osservato, anche il Piano Fisico e quello Mentale. Questi due ulteriori piani però hanno diretto riflesso su quello di Luce, ed interagiscono con esso: le loro emanazioni formano dunque un tutt'uno con le energie proprie del piano che più interessa ai lettori di questo saggio. Se volessimo, incidentalmente, visualizzare in simboli l'essenza Macrocosmica, potremmo descriverla come un Albero della Vita tridimensionale riposto in una sfera, contornato dai tre Veli del Negativo. A guisa di scatola, intorno a queste sfere, vi sono le quattro Torri di Guardia alle pareti con la Tavoletta dello Spirito quale pavimento e soffitto. Oltre questa "scatola", bidimensionalmente, si potranno rinvenire i trenta Aethyr, sempre più rarefatti e posti al confine del Piano Spirituale, o Mentale ed estesi oltre tale confine. Tale descrizione, volutamente convenzionale, non trova d’accordo coloro che sostengono che i vari sistemi siano solo una differente classificazione del medesimo Piano. Eppure, dopo una personale investigazione, si nota che le diverse zone secondo la descrizione polisistemica che ho fornito, pur appartenendo indubbiamente alle Dimore Astrali, non risultano sovrapposte nello Spazio, ma solo nel Tempo: e viaggiando in linea retta, si ha l'impressione che la costruzione sia proprio come l'ho descritta, e che spostandosi ci si possa mettere in comunicazione e passare tra i differenti "mondi". In definitiva, come rimarcato altrove, non è importante che le cose stiano davvero così: per le esperienze astrali che altro non sono che il fenomeno o l'impressione che il noumeno o essenza lascia nella nostra mente e nei nostri sensi, l'importante è che in tal modo effettivamente appaia e funzioni.

    L'ALBERO DELLA VITA

    L'Otz Chiim, o Albero della Vita, un glifo medievale cabalistico ideato per riassumere i concetti più disparati enunciati nei testi fondamentali della Religione Ebraica sotto forma di simboli ed allegorie, si presta magnificamente quale mappa del Piano Astrale. Per la brevità di questo saggio è inutile fornire una pur succinta descrizione dell'Albero che può essere facilmente ed efficacemente studiata su altri testi specifici. Basti qui riaffermare che la visione di tale Glifo, pur essendo essenzialmente soggettiva, è originata da vibrazioni energetiche oggettive, uguali per tutti. Il sistema cabalistico dell'Albero della Vita è stato poi, recentemente ampliato in misura notevole, ad opera dei capi dell'Ordine Ermetico dell'Alba d'Oro e di Aleister Crowley, risultando in una mappa di corrispondenze estremamente più estesa, sistematicizzata e maggiormente aderente alle differenti culture e tradizioni. In pratica, tutte quelle differenziazioni soggettive esistenti nelle descrizioni della Qabalah Luranica sono state quasi del tutto superate verso un’universalità multiculturale e polisistemica.

    GLI AETHYR E LE TORRI DI GUARDIA

    Le quattro Torri di Guardia elementali del sistema del Dr. John Dee, sono un’elaboratissima sintesi delle zone più rarefatte del Macrocosmo. Insieme con la Tavoletta dell'Unione e con i trenta Aethyr, attraversano i confini tra i mondi e si estendono in tutto il Creato. Diversamente dall'Albero della Vita cabalistico, gli elementi del sistema di Dee e Kelly tagliano verticalmente i Piani, senza netta distinzione tra Superiore ed Inferiore, Angelico e Demonico. Il mondo invisibile è quindi rappresentato in modo essenzialmente scientifico e razionale, senza la pedante preoccupazione di distinguere nettamente tra Bene e Male. L'acuto sperimentatore sa bene che tutto è relativo e che nemmeno dio è assoluto. Sfortunatamente è necessaria una grande dose di coraggio e di equilibrio per passare indenni tramite l'invocazione delle Dimore Enochiane, ed anche quando apparentemente sembra che le conseguenze indesiderabili siano state evitate, un beffardo Guardiano di Aethyr è in agguato. Gli studiosi di ogni estrazione non sono ancora riusciti a fornire una soddisfacente spiegazione sull'origine di tale sistema, o sulla provenienza delle Chiavi o della lingua in cui tali invocazioni sono composte. E' stato solo possibile appurare, per esclusione, che non si tratta di un gergo convenzionale, di simbolismi arbitrari, di una truffa o di un’invenzione umana: l'unico concetto positivo che i migliori intelletti dell'esoterismo ed i più fervidi accademici che si sono appassionati ed applicati allo studio del complicatissimo ed intricato edificio enochiano è che funziona. Non si capisce come, non si sa perché, ma funziona. Dunque, attenzione.

    LE DIMORE ANGELICHE E DEMONICHE

    Alla conclusione di questo capitolo sul macrocosmo, abbiamo ritenuto necessario prestare una particolare attenzione alle energie positive e a quelle negative. Analogamente a ciò che accade nel microcosmo, anche nell'universo vi sono particolari vibrazioni di intensità tale da contagiare e modificare energie di minore forza. Come già rilevato, essendo bene e male relativi (il buon vecchio Aleister diceva che, ad esempio, il caldo è buono per il caffè ma cattivo per il gelato), è solo necessario conoscere l'ubicazione di tali energie irresistibili e quindi comportarsi di conseguenza. Nonostante ciò che si tramanda nelle sezioni orrorifiche dei testi tradizionali, le Qliphoth non rappresentano un pericolo reale; l'unico problema, anche se temporaneo, è costituito dagli Aethyr: quando si invoca un particolare cerchio, qualcosa succede sempre. L'energia è solitamente talmente tanto forte che, pur con le dovute precauzioni, essa è in grado di condizionare le persone, le cose e gli eventi per numerosi giorni. L'importante è poter usare tali forze per i propri legittimi scopi, prevedendone i risultati, buoni o cattivi che siano.

    Fonte: ilsalottodellastrega.myblog.it (g0rka, da: eclettismo.altervista.org)
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