1. Pedro Gomez..contatti da Akturus

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    ABDUCTION O CONTATTISMO?
    PEDRO E GLI UOMINI DI AKTURUS


    di Andrea Corazza

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    Ho conosciuto Pedro Gomez una sera di pioggia torrenziale, alla fermata dell'autobus che collega l'"avenida" Eloy Alfaro con la parte meridionale di Quito, la capitale dell'Ecuador coraggiosamente adagiata sulle pendici del vulcano Pichincha.
    Con il viso giovanile, la stretta di mano un po' incerta ed il passo leggermente sbieco, Pedro è un quarantenne che scambieresti per un ragazzo di venticinque; abbiamo aspettato l'autobus trovando rifugio sotto il chiosco di un venditore di frutta, maledicendo il momento in cui, confidando nei raggi del sole, avevo lasciato l'ombrello a casa.
    Saliamo sull'autobus scassato che arriva poco dopo. Il tragitto dura circa mezz'ora e attraversa la parte coloniale della città, con le sue chiese barocche lasciate dagli spagnoli, immergendoci nelle stradine ripide tra le poche automobili parcheggiate a stento e gli ultimi venditori ambulanti della sera. Scendiamo al "redondel" Atahualpa, una piazza circolare con un bel giardino proprio al centro e, correndo sotto il nubifragio lungo una strada in discesa, raggiungiamo la casa di Pedro, dove la moglie Dina ci apre la porta con un sorriso: mi tolgo il maglione zuppo e la signora me ne presta immediatamente uno di lana grezza, caldissimo. Raggiungiamo lo studio dove trovo un'infinità di pennelli, colori, tinte, vernici, quadri terminati, alcuni solo abbozzati, altri coperti da teli rigidi. I soggetti sono sempre gli stessi: sfere, piramidi, stelle, figure umane che fluttuano tra le galassie. Mi siedo su una sedia di paglia, ricevendo la visita festosa di un cane che mi appoggia le zampe sulle ginocchia con in bocca ciò che rimane di un peluche.
    "Anda, peroto, anda!" gli grida Pedro alzandosi in piedi.
    "No, non ti preoccupare, non mi da fastidio, anzi..."
    La signora Dina rientra nella saletta chiedendo scusa e mi porge un the caldo e due "humitas" di mais che accetto volentieri.

    "Allora Pedro, raccontami tutto..."
    "Bene Andrea.. come ti dicevo sono pittore, dipingo quadri con l'aerografo da diversi anni, anche se, successivamente alla mia esperienza con gli extraterrestri, ho dovuto smettere per un po'. I quadri li vendo ogni sabato e domenica durante la fiera permanente al Parco El Ejido, che sicuramente conoscerai. Circa dieci anni fa vivevo con Dina e i miei due figli un po' più a nord, lungo la Pana Occidental. Grazie ad un diploma di elettricista ho c...

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    Last Post by *ROS* il 19 Jan. 2011
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  2. Cosa sappiamo degli uomini delle PLEIADI

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    Pleiadiani
    By Police il 13 Nov. 2008
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    COSA SAPPIAMO DEGLI UOMINI DELLE PLEIADI

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    Le Pleiadi sono un ammasso stellare composto da sei o sette pianeti. Fanno parte della costellazione del Toro e la loro distanza è di circa 500 anni luce. Il caso più sensazionale della comparsa della costellazione delle Pleiadi è accaduto a John Spencer, trafficante di armi, nel monastero di Tuerin, in Mongolia, nel 1920, quando era ospite dei monaci tibetani. Un mattino, mentre si aggirava nei giardini, vide una scala di pietra che portava verso una caverna, ostruita da una specie di porta. Vi entrò e si trovò in una specie di sala ottagonale, e su una parete vi erano raffigurate le costellazioni del Toro. Su un’altra parete vide le costellazioni delle Pleiadi. In questo antro, illuminate da una luce verde fosforescente, scorse una fila di bare, in cui giacevano tre cadaveri. Uno era di un monaco buddista, l’altro di una donna, il terzo era un essere che indossava una tuta d’argento, un casco, e al posto degli occhi due grandi fanali che sprigionavano una luce abbagliante. Il mattino dopo, un monaco lo accompagnò in una sala identica a quella vista il giorno prima: vi erano 15 piccole bare e in una l’essere con la tuta d'argento. Alle domande di Spencer, il monaco rispose: "Quest’essere era un grande maestro venuto dalle stelle". Le uniche spiegazioni logiche dell’episodio si rifanno alle ipotesi più tipiche dell’archeologia spaziale: visitatori stellari discesi sulla Terra in tempi antichi. A quanto sembra i Pleiadiani avrebbero un aspetto umano, alti, biondi o bruni, e molto simile a noi terrestri. I Pleiadiani sembrano essere gli alieni maggiormente percepiti telepaticamente dai channelers, da cui riceverebbero numerosi messaggi di stampo apocalittico/spirituale. Secondo alcuni contattisti, i Pleiadiani sarebbero riconducibili agli angeli dell’Antico Testamento, e farebbero parte di una confederazione galattica di civiltà ultra evolute, il cui principale esponente sarebbe Ashtar Sheran. I loro principali nemici sarebbero umanoidi con la pelle olivastra e gli occhi a mandorla conosciuti familiarmente con il nome di "uomini in nero", oltre ai rettiliani (o homo-saurus). Principale esponente del contattismo con i Pleiadiani è Billy Meier, che in tre volumi ("Anni luce" 1987, "Contatti dalle Pleiadi" 1990, "Messaggio dalle Pleiadi") ha raccontato le sue esperienze. Secondo alcuni contattisti, i Pleiadiani gestirebbero sulla Luna circa 340 basi dislocate nel sottosuolo, vere e proprie città sotterranee. Assieme ad altri alieni gestirebbero inoltre basi su Marte, Ganimede, e sulla stessa Terra allo scopo di controllare l’operato dei terrestri. Comunque il mistero dei Pleiadiani - che secondo alcuni studiosi avrebbero basi anche nei poli e per questo vengono detti ...

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    Last Post by Police il 13 Nov. 2008
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  3. L'Enigma dei PLEIADIANI

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    Pleiadiani
    By Police il 13 Nov. 2008
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    L'ENIGMA DEI PLEIADIANI

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    Alla fine degli anni Settanta lo svizzero Eduard Billy Meier fornì le prove dei suoi incontri con umani provenienti da una lontana costellazione. A tutt’oggi il caso è aperto.

    di Jim Dilettoso
    Copyright Sightings


    La prima volta che ne sentii parlare era il 1977, avevo 28 anni. Il colonnello Wendelle Stevens (USAF, in pensione) e Jim Lorenzen, fondatore e direttore dell’APRO (Aerial Phenomena Research Organization), vennero a trovarmi per discutere dell’analisi da effettuare su alcune foto di UFO fatte da uno svizzero di nome Eduard "Billy" Meier. In passato avevo lavorato come artista e produttore musicale, e a quel tempo organizzavo tour per Alice Cooper e altri grandi del Rock. Ero aggiornato sulle ultime novità nel campo dell’analisi digitale, audio e video, sapevo quindi come approcciare il progetto. Quelle di Meier furono le prime foto di UFO che avessi mai visto e mi impressionarono molto. Ancora oggi rimangono per me tra le più sconvolgenti immagini di UFO che conosca. Ero del parere che tutta la storia di Billy Meier fosse di enorme importanza, andava analizzata con la massima attenzione e diligenza. Non solo: una donna, proveniente dalla costellazione delle Pleiadi, aveva posato per lui, con la sua astronave, per farsi riprendere. Se solo lo avessimo rivelato, il mondo sarebbe diventato un posto totalmente diverso, ma sono stato un ingenuo. Billy Meier vive in Svizzera, un paese bellissimo, democratico e politicamente neutrale, ricco di vallate e campagne, uno scenario perfetto per le oltre 500 foto scattate da Meier e per un appuntamento con un’avvenente figura femminile dello spazio, la cui "fuoriserie" poteva viaggiare alla velocità della luce. Di più: la ragazza aveva dato un passaggio a Meier in uno dei quattro tipi di astronavi pleiadiane, viaggiando attraverso il tempo e raccogliendo campioni dei loro metalli.
    In America le cose andavano un po’ diversamente. Il tentativo di trovare attrezzature ed esperti di elaborazione di immagini, che fossero d’aiuto nell’esaminare foto di UFO si rivelò piuttosto frustrante. Nel 1978 i computer erano workstations e calcolatori. Lo stato dell’arte era rappresentato da elaboratori di immagini dotate di 64K di Ram e un disco fisso da 5 MB, il tutto al costo di 100.000 dollari. Il prezzo di uno scanner da tavolo partiva da 50.000 dollari e la cosa peggiore era che la maggior parte delle attrezzature si trovava in laboratori di proprietà del governo statunitense e agenzie della Difesa, o da loro controllati. Con Wendelle Stevens ci rivolgemmo a diversi centri di ricerca della NASA e delle migliori compagnie americane, tra le quali IBM e Northrop, e organizzazioni quali la U.S. geological Survey e la Marina Americana. Era come "Missione impossibile". Penetrare nei laboratori Sandia e della Jet Propulsion voleva dire dis...

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    Last Post by Police il 13 Nov. 2008
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  4. I PLEIADIANI e Billy Meier

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    Sappiamo dalla mitologia greca che le figlie di Atlante si accoppiarono con i più famosi Dei e divennero le antenate degli esseri umani, ma furono collocate in cielo col nome di Pleiadi (...)

    Un po’ più in alto di Aldebaran si incontra l’ammasso aperto più noto: quello delle Pleiadi (da plein = navigare o da pleios = molte). Si tratta di un piccolo raggruppamento di stelle che rappresenta un buon test per la vista: normalmente se ne distinguono sei o sette, ma c’è chi ne ha contate 14. Interessante particolare troviamo nel "disco solare di Nebra". Un disco di bronzo e di 32 cm di diametro, con applicazioni di lamina d’oro a rappresentare il sole, la luna, e le stelle ed è la rappresentazione più antica del cosmo conosciuta ad oggi. Un gruppo di sette punti era stato già in precedenza interpretato come la costellazione delle Pleiadi come appariva 3,600 anni or sono. La spiegazione del proposito del disco getta ora nuova luce sulle conoscenze e capacità astronomiche dei popoli dell’Età del Bronzo. Ma torniamo ai nostri giorni: negli anni 70, emergeva una figura di contattista, lo svizzero Billy Meier, autore di migliaia di foto nitide e di centinaia di video di oggetti volanti non identificati che hanno diviso i ricercatori. Meier ha sempre sostenuto di essere in contatto con i Pleiadiani, personaggi dalle tipiche fattezze nordiche

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    "Billy" Eduard Albert Meier (nato il 3 febbraio 1937) è una personalità svizzera che afferma avere incontrato gli extraterrestri varie volte. "Billy" afferma di avere incontrato "Pleiadiani" (gruppo di extraterrestri) regolarmente e dice di possedere molte informazioni spirituali e filosofiche ottenute in occasione di questi incontri. Nel 1975, è stato fondato il FIGU,: Freie Interessengemeinschaft für Grenz- und Geisteswissenschaften und Ufologiestudien. OVVERO : Libera Associazione per lo studio delle scienze di frontiera, le scienze spirituali e gli studi Ufologici allo scopo di studiare e approfondire le informazioni ricevute da Billy Meier in seguito ai suoi ripetuti incontri con esseri extraterrestri provenienti dalle Pleiadi L'associazione si trova in "Semjase Silver Star Center". Meier afferma di avere avuto i primi contatti all'età di 5 anni, in 1942. L'extraterrestre si chiamava "Sfath" Questi contatti durano fino a 1953. Dal 1953 al 1964, la donna extraterrestre "Asket" gli rende visite. Per 11 anni, non ha avuto contatti. Il 28 gennaio 1975, ha incontrato "Semjase"
    Meier si arruola nella legione straniera, ma non per molto. Ha molto viaggiato, visitando 24 paesi in 12 anni. Nel 1965, Meier perde il suo braccio sinistro a causa di un incidente in Turchia. Nel 1966, sposa una donna greca, Kalliope; hanno tre bambini. Meier ha incontrato molti extraterrestri (dice che s...

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    Last Post by Police il 12 Nov. 2008
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