Numeri e date sconcertanti
di Giuseppe Cosco
Alcuni studiosi attribuiscono ai numeri particolari poteri. Vi sono strabilianti casi di ciclicità storica. Mouèsan de la Villoret enuncia, al proposito, sette leggi. La prima afferma che esiste "...un rapporto costante fra il numero effettivo dei capi di uno Stato o dei principi di una dinastia e la somma delle cifre, sia della prima, che dell'ultima data o delle due riunite".
Studiando la dinastia dei Merovingi, Mouèsan de la Villoret scoprì che l'incoronazione di Clodione, primo re, si verificò nell'anno 427, che, sommato a sé stesso, (4+2+7) dà 13 e che anche quella dell'ultimo re, Childerico II, che avvenne nell'anno 670, (6+7) dà ancora 13. I re Merovingi furono 13.
Un altro enunciato afferma che, capovolgendo la data iniziale di una monarchia, si ottiene l'anno della sua fine. Ad esempio, l'anno d'inizio dei Carolingi: il 789 invertito ci dà l'anno dell'estinzione della monarchia carolingia. Il dogato di Venezia ha inizio il 697; invertendo l'anno in questione si ottiene quello della sua fine: 1796.
Il numero 3 influenzò, con insistenza, la vita del principe Bismark. Egli, infatti, servì 3 sovrani, combattè 3 guerre, fu l'artefice della stipulazione di 3 trattati di pace, rese possibile l'incontro di 3 inperatori e preparò la Triplice Alleanza. I simboli araldici del suo casato furono le foglie del trifoglio e 3 foglie di quercia col motto "In trinitate rebur". Ebbe, ancora, 3 figli, 3 possedimenti e controllò 3 partiti: i conservatori, i liberali e gli ultramontani.
In relazioni a certi cicli, che segnano eventi luttuosi, vi è un esempio molto illuminante ci viene dalla storia dei re d'Inghilterra. Sto parlando del "sabato nero" della monarchia inglese. Un sabato, il 18 marzo del 1702, morì Guglielmo II. Un sabato, l'1 agosto del 1704, trapassò la regina Anna. Anche di sabato, il 10 giugno 1727, morì Giorgio I° e, sempre di sabato, il 25 ottobre 1760, si spense Giorgio II°. Di sabato morì anche Giorgio III°, era il 30 gennaio 1820. Ancora di sabato, il 26 giugno 1830, morì Giorgio IV. Identica sorte toccò ad Eduardo VII, quando morì era sabato 7 maggio 1910.
J. G. Bourgeat illustra un interessante esempio di queste sottili relazioni, a dir poco singolari, fornendo un eclatante esempio col numero 539. Riassumo lo studio di Bourgeat, che, a sua volta, trae dal libro "Ricerche sulle funzioni provvidenziali delle date e dei nomi negli annuali di tutti i popoli&q...
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