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Nuove immagini della "colomba spaziale"
La sonda Soho ritorna a riprendere la colomba
Come tutti sappiamo, la sonda SOHO nei giorni scorsi non ha piu' mostrato le sue immagini in differita sul sito ufficiale. Molti siti che si occupano di misteri e di astronomia ne avevano riportato la notizia. I motivi possono essere i più svariati, da problemi al sito o problemi di trasmissione dati con la stessa sonda o addirittura insabbiamento di un qualcosa che non doveva essere visto.
Ha destato però qualche sospetto visto il vertiginoso accentuarsi di strani fenomeni, come quelli della ormai celebre "COLOMBA", che appare di punto in bianco in alcuni fotogrammi per poi scomparire.
La notte del 16 luglio, sul sito della SOHO sono finalemnte riapparsi i dati dal Sole, ma ci sono numerose anomalie.
Propongo in anteprima nazionale, lo studio foto visuale delle immagini della sonda SOHO nel periodo di
assenza di trasmissione, da poco pubblicate sul sito ufficiale.
Osservando la ripristinata LASCO2 dall'analisi si osserva:
1) mancanza di dati che va dal 12 luglio ora 04:06 fino al 15 luglio ora 21:38. In questi 3 giorni la
NASA/ESA hanno deciso di non pubblicare nessuna immagine ripresa dala sonda.
2) Ripresa per ben QUATTRO volte nuovamente la famosa "Colomba Spaziale" nei seguenti fotogrammi:
3) errori e anomalie in alcuni fotogrammi, che mostrano manipolazioni e/o errori di trasmissione:
Qualunque sia la causa di questi fenomeni, resta scandaloso, che un piano di osservazione solare, finanziato con i fondi pubblici dai cittadini americani ed europei, resti muto, per diversi giorni, senza uno stralcio di avviso nella home del sito principale http://sohowww.nascom.nasa.gov/
La colomba spaziale incuriosisce sempre più visto la periodicità con cui si mostra.
Scritto da Vito
Fonte:nibiru2012.it
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L'evento: 40 anni fa l'uomo sulla Luna...Sparito nastro originale allunaggio
L'evento: 40 anni fa l'uomo sulla Luna
Il 20 luglio del 1969 tre uomini pilotarono l’Apollo 11 nella missione che tenne il mondo col fiato sospeso
ROMA, 19 luglio - Il 20 luglio del 1969 tre uomini pilotarono l’Apollo 11 nella missione che tenne il mondo col fiato sospeso. Riviviamo quella che fu anche un’impresa sportiva.
Buzz e Neil erano due boy scout che avevano fatto la guerra in Corea. Mike aveva una faccia praticamente priva di indizi per capire quello che stava pensando. Eppure dietro la loro compostezza sovrumana c’era qualcosa che li aveva già resi straordinari. E questo prima che l’Apollo 11 toccasse il suolo lunare. Prima che il portellone si aprisse in modo scenicamente perfetto. Prima che Neil Armstrong, il prescelto, compisse quel «piccolo passo per l’uomo» che avrebbe rappresentato un «grande balzo per l’umanità». Il 20 luglio del 1969 Neil Armstrong, il comandante, Buzz Aldrin, e Michael Mike Collins erano arrivati a quel punto non solo grazie alla loro straordinaria esperienza di piloti e di studiosi: erano fior d’atleti e sulla soglia dei quarant’anni. Nonostante un fisico da giocatori di bridge, i tre avevano superato sette anni di allenamenti spietati. Prove alla James Bond con la «centrifuga», le immersioni in acqua e le marce di dodici ore per testare la resistenza.
Per imparare a gestire l’accelerazione che il corpo subisce al momento del lancio con il razzo spaziale, i tre avevano dovuto superare l’«allenamento della centrifuga» tipo James Bond, poi lunghe immersioni in piscina, con indosso le tute spaziali, sovraccaricati di pesi per ottenere l’effetto gravità zero.
E marce di dodici ore al giorno, e traversate di fiumi per sessanta chilometri a una temperatura di sette gradi. Buzz e gli altri. Fisico da accademici, ma con una «meccanica interna » perfetta, in grado di controllare il battito cardiaco anche davanti a una spinta della pressione nove volte più potente di quella terrestre. Avevano imparato a non perdere l’equilibrio nelle prove di fluttuazione con il simulatore di volo, a muoversi in mezzo al vomito. E a sopravvivere: in mare, nelle foreste, nel deserto. Infine l’allenamento mentale alla maniera dei piloti di formula Uno o degli sciatori, quel ripercorrere mentalmente il tracciato per fissare tutti i movimenti in caso di emergenza.
La missione dell’Apollo 11 aveva il cinquanta per cento di possibilità di riuscire, nonostante il lavoro di 400 mila persone e l’investimento di 240 milioni di dollari, il costo di due mesi di guerra in Vietnam. Il rischio era che il primo a scendere potesse essere inghiottito dal suolo lunare o perdersi nella ne... -
Nei crop il ritorno di Nibiru? (2^ parte)
.03 luglio 2009Il telescopio Soho cattura uno strano oggetto attorno al Sole: una cometa, un'astronave o Nibiru?
2^PARTE
Ma non finisce qui - A distanza di qualche settimana, la colomba spaziale torna a visitare il sistema solare. Infatti viene rilevato dal LASCO3 il 19 aprile 2009 - 23:42:
Nell'immagine mandata dal Soho è possibile osservare la scia energetica della colomba con più chiarezza:
Anche il mese di Maggio è stato occasione di incontro con l'oggetto spaziale, infatti il 25 maggio 2009 si mostra di nuovo alle lenti del Telescopio Soho:
Qui l'oggetto sembra planare (ove vi fosse un'atmosfera!). E' stupefacente l'impressione che dà l'oggetto di essere manovrato:
Cosa può essere mai? Se chiedessimo risposta alla scienza ufficiale, probabilmente ci sentiremmo dire che si tratta di una cometa. Una strana cometa, ma pur sempre una cometa. E con onestà intellettuale prenderemmo atto. Ma a noi che non piace escludere altre ipotesi, ne avanziamo almeno un paio.
1 - Una nave spaziale - La forma, la scia energetica e l'impressione del volo controllato fanno pensare ad una nave spaziale. L'ipotesi è suggestiva. Si potrebbe trattare di astronavi di passaggio per altri sistemi stellari, oppure di esploratori galattici in osservazione del nostro sistema solare. O ancora visitatori di altri pianeti pronti a compiere il primo contatto con la specie umana? La storia potrebbe un giorno dircelo. Per avvalorare questa ipotesi mostriamo una immagine ancora più impressionante, ripresa dal Soho l'1 luglio 2000 - 14:42:
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Nei crop l'arrivo di Nibiru? (1^parte)
.03 luglio 2009Il telescopio Soho cattura uno strano oggetto attorno al Sole: una cometa, un'astronave o Nibiru?
1^PARTE
SOHO è il telescopio spaziale che gli umani hanno lanciato nel 1995 per l'osservazione e lo studio del Sole. SOHO studia contemporaneamente molti aspetti del Sole, dalla struttura e dalla dinamica del suo interno fino al vento solare. Una grande attenzione è stata poi riservata al tentativo di risolvere il più grande problema della fisica solare, che riguarda la temperatura della corona, lo strato più esterno dell'atmosfera.
Molto spesso questo stupefacente strumento ci consente di osservare altri oggetti oltre al sole. Può capitare di ricevere un'immagine di una bellissima cometa con relativa scia inviata il 18 aprile 2004:
Oppure regalarci questa bella foto di famiglia del sistema solare con tanto di Pleiadi sullo sfondo inviata il 15 maggio 2000:
Oggetti Volanti Non Identificati - Altre volte però, il Soho cattura anche immagini alquanto intriganti. E' il caso di questo 2009. In alcuni fotogrammi inviati dal telescopio è possibile vedere, a diversi giorni di distanza, uno stesso oggetto misterioso presentarsi attorno al Sole. Questa immagine è stata inviata il 27 marzo 2009 - 03:18:
E' possibile distinguere Venere con questa strana "colomba spaziale" con tanto di scia energetica. Di seguito un ingrandimento:
Le immagini sono riprese da uno strumento a bordo del telescopio definito LASCO3. Ma a bordo è montato anche il LASCO2 che invia immagini simili in un altro spettro. La cosa stupefacente è che lo stesso oggetto è stato ripreso dopo circa mezz'ora anche dal LASCO 2 alle 03:54:
Come si può osservare, pare che la nostra colomba esegua un volo di tipo controllato:
(continua)
Fonte: labottegacuriosa.myblog.i... -
Tutti i cerchi nel grano su Google Maps
Tutti i cerchi nel grano su Google Maps
Interessante layer di Google Maps che mostra i luoghi dove si sono manifestati i cerchi nel grano. La maggior parte è concentrata in Inghilterra, ma ne esiste anche uno in Italia, nelle zone di Parma.
Questa mappa, oltre per il suo interesse scientifico, ha la caratteristica di utilizzare una tecnica particolare. Infatti, si tratta di un layer KMZ, tipico di Google Earth, ma questa volta visualizzato su Google Maps. Si tratta di una caratteristica non ufficiale delle Google Maps API, ma che può essere utilizzata fin da ora.
Come descritto nel blog ufficiale delle Google Maps API, è sufficiente creare il proprio KML/KMZ (che è un file XML e può essere creato tranquillamente con un editor di testo) e pubblicarlo su un sito. A questo punto, su Google Maps, nel campo ricerca, invece di ricercare un luogo, indichiamo l’URL del nostro file KMZ. Per esempio http://kml.lover.googlepages.com/cropcircles.kmz ed il gioco è fatto. In questo modo non dovremo più sporcarci le mani con il Javascript.
Fonte: blog.dal-satellite.it
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Un gigantesco e misterioso oggetto celeste
NEWS
23/4/2009 - SPAZIO
Scoperto un oggetto gigantesco
risalente all'alba dell'universo
Un gruppo di astronomi ha riferito la scoperta di un gigantesco e misterioso
oggetto celeste che risale all’alba dell’universo e potrebbe essere l’antenato
di una galassia. È stato battezzato Himiko, dal nome di una leggendaria regina
del Giappone.
Basandosi sulle osservazioni compiute da una serie di telescopi, gli astronomi
hanno calcolato che l’oggetto esisteva quando l’universo aveva «soltanto» 800
milioni di anni. L’età dell’universo, nato dalla gigantesca esplosione nota come
«big bang» è di 13,7 miliardi di anni, secondo le osservazioni più recenti.
Himiko, che sembra una immensa bolla di gas, si estende per 55mila anni luce,
una misura pari al raggio del disco che forma la nostra galassia, la Via Lattea.
La sua esatta natura non è chiara agli astronomi. Potrebbe trattarsi di una
nube gassosa, che emette radiazioni in conseguenza della presenza al suo interno
di un grande «buco nero», oppure, secondo un’altra ipotesi, del risultato della
collisione di due grandi galassie. Una terza ipotesi parla di una sola galassia
super-gigante contenente 40 miliardi di stelle.
Masami Ouchi, della Carnegie Institution, che guida il gruppo internazionale
autore della scoperta, ha detto di essere molto sorpreso, perchè gli astronomi
«non avrebbero mai immaginato che un oggetto così grande potesse esistere in
un’epoca corrispondente a soltanto il sei per cento della vita dell’universo».
Secondo la teoria del big bang, dalla grande esplosione sarebbero nati oggetti
più piccoli, poi raggruppatisi in formazioni più grandi. Lo studio relativo verrà
pubblicato sul prossimo numero dell’Astrophysical Journal.
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