Replying to La Piramide divina

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  1. Posted 9/7/2011, 13:11


    La Piramide divina...tra gnostici e Platone


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    ...la vita terrena è imperfetta e si basa sulla sofferenza e la distruzione...

    Secondo la dottrina gnostica...il Vero Dio (il Padre Ignoto) trascende ogni essere ed ogni cosa...
    Dal Vero Dio "emanano" gli Eoni, esseri perfetti che dimorano nella Pienezza (Pleroma) del Padre, l'ultimo dei quali volle allontanarsi dal Pleroma e dette origine al mondo imperfetto che conosciamo generando il Demiurgo ed i suoi aiutanti, gli Arconti.

    Secondo la dottrina gnostica gli esseri umani rispecchiano la dualità presente nella Creazione del mondo, in parte emanato dalla Luce del Vero Dio ed in parte creato dal Demiurgo, ma non tutti gli esseri umani sono pronti a riconoscere la loro natura superiore, solo gli "pneumatici" (spirituali) sono pronti a ricevere la Gnosi, gli "ilici" hanno una visione completamente materializzata e disconnessa dalla Verità, mentre gli "psichici" hanno una certa attitudine interiore ma possono accedere alla liberazione solo con molto impegno. E' a causa di questa visione sulla duplice natura del mondo e dell'essere umano che la tradizione Gnostica ha guadagnato l'epiteto di "dualista".

    ...Sebbene la morte rilasci la scintilla divina dalla misera prigione di carne, se non c'è stato un lavoro sostanziale di Conoscenza fatto dall'anima prima della morte, tale scintilla dovrà reincarnarsi tra i tormenti e la schiavitù del mondo fisico. Gli Gnostici non concepiscono la Salvezza come necessaria, in virtù di un Peccato Originale da redimere, piuttosto come necessaria in virtù dell'ignoranza spirituale che affligge gli esseri viventi e della quale il Peccato Originale è solo una conseguenza.

    La rivelazione decisiva della Gnosi è portata dai Messaggeri di Luce, ad es. negli scritti gnostici si cita il Profeta Mani ed il terzo figlio di Adamo, Seth...

    Al di là delle concezioni teologiche, cosmologiche, ontologiche ed etiche sopra considerate (specifiche dello Gnosticismo Cristiano) possiamo considerare la Gnosi una corrente sapienzale universale che periodicamente riversa la sua Luce su alcuni personaggi in grado di incarnarla (tutti i maggiori maestri e iniziati) e su alcuni movimenti che hanno cercato e cercano tutt'oggi di diffonderla nel campo energetico planetario terrestre: ritroviamo infatti tale Luce nei Rishi dell'antica India, nei mistici taoisti che seppero donare le conoscenze per il raggiungimento dell'immortalità, nei sacerdoti Egiziani che preservarono la tradizione atlantidea, negli Esseni che prepararono la venuta di Gesù, negli alchimisti ed ermetisti medievali, ed ancora... nei Templari, nei Catari, nei Rosacroce, nei Cabalisti, nei Teosofi, nei Viaggiatori Atemporali che, attraverso un cammino esperenziale da condividere con coloro che posseggono la medesima aspirazione unificatrice, vivono quotidianamente un'esperienza di contatto con la Dimensione Unitaria Internel. (1)
    _______________________________________________

    Demiurgo

    Il demiurgo, figura filosofica e al tempo stesso mitologica, è un essere divino definibile più un semidio, descritto la prima volta da Platone nel Timeo. Il termine greco da lui usato è δημιουργός (dēmiurgòs), composto da "δήμιος" (dèmios), cioè "del popolo", ed "ἔργον" (èrgon), "lavoratore", quindi lavoratore pubblico o compositamente artigiano.

    Il Demiurgo nel mito

    La figura del Demiurgo, senza il quale «è impossibile che ogni cosa abbia nascimento», non è argomentata razionalmente, ma è introdotta come ipotesi cosmologica che ha carattere verosimile; si tratta in altre parole di un mito, di cui Platone, come in altri casi, si serve, per descrivere in modo intuitivo e narrativo, anziché con una rigorosa argomentazione dimostrativa, un aspetto del suo pensiero particolarmente difficile da illustrare e comprendere.

    Il demiurgo, «artefice e padre dell'universo», è una forza ordinatrice, imitatrice, plasmatrice, che trasforma e forma, ma non crea. Secondo Platone il Demiurgo in qualche misura vivifica la materia, dandole forma e ordine, e la rende anima del cosmo.

    La Gnosi (in greco gnosis significa conoscenza) è la conoscenza della Realtà trascendente e delle leggi "nascoste" dell'esistenza in modo interiore e diretto, non meramente razionale o mediato. Sebbene in Occidente parlando di Gnosi si faccia prevalentemente riferimento a quella di matrice greco-cristiana, è altresì vero che forme di tradizione gnostica appartengono a quasi tutte le culture del mondo (dalla Persia all'America latina, dalla Cina all'Egitto).
    La Gnosi come specifica dottrina religiosa ed esoterica si sviluppò soprattutto nel II e III secolo d.C. nell'ambito del Cristianesimo; i Padri della Chiesa la considerarono una corrente eretica eppure oggi sappiamo - grazie al ritrovamento nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto, di una biblioteca gnostica completa, che la Gnosi era in realtà la matrice originaria degli insegnamenti di Gesù.

    Il Demiurgo nella filosofia

    Dopo aver svolto il suo pensiero nella forma del più rigido dualismo fra mondo delle idee e mondo della realtà sensibile, nel Timeo Platone sente tuttavia la necessità di introdurre un principio unitario (il demiurgo, una sorta di artefice divino) in grado di giustificare e superare questa rigida distinzione.

    A questo divino artigiano viene dato il nome di demiurgo, che nella filosofia platonica rappresenta il mediatore tra il mondo delle idee e la materia, dualismo altrimenti inscindibile. Il demiurgo è l'intelligenza che progetta il mondo, avendo le idee a modello e la materia (o chora) come strumento.

    Le idee platoniche sono eterne, necessarie e precedono ogni origine temporale. Esse sono l'oggetto della vera intellezione in quanto "pura forma". Sono dunque esenti da generazione e corruzione, a differenza del mondo sensibile che è al contrario generato e corruttibile. Il mondo sensibile, soggetto al divenire e generato, deve necessariamente discendere da un principio, giacché non vi è generazione senza una causa. Il Demiurgo, essendo legato imprescindibilmente all'idea di Bene, non può che creare il migliore dei mondi possibili. Pur avendo come modelli eterni le idee iperuraniche, il Demiurgo è legato alla "minorità ontologica" del mondo sensibile. Il Demiurgo quindi non crea affatto ex nihilo, dal nulla, ma è costretto ad operare trasmettendo la forma ideale ad una materia pre-esistente.

    Nell'antica Grecia, tuttavia, il termine demiurgo si riferiva anche ai lavoratori liberi, agli artigiani che vivevano liberamente dei frutti del loro lavoro. L'utilizzo dell'analogia tra la figura cosmogonica del Demiurgo e quella dell'artigiano è presto detta: il Demiurgo, come un artigiano, trasmette il modello ideale ad una materia già esistente, e possiede, oltre che carattere intellettuale, anche competenze tecniche.

    Il Demiurgo nello gnosticismo

    Gran parte delle sette gnostiche teorizzavano che il mondo fosse stato creato non da Dio, ma da eoni che, nel loro complesso formavano il Pleroma.

    Gli eoni, in molti sistemi gnostici, rappresentano le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la Monade, Aion Teleos (l'Eone Perfetto), Bythos (greco per Profondità), Proarkhe (greco per Prima dell'Inizio), Arkhe (greco per Inizio). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in se un altro essere noto come Ennoia (greco per Pensiero), o Charis (greco per Grazia), o Sige (greco per Silenzio). L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo ed il terzo eone: il maschio Caen (greco per Potere) e la femmina Akhana (Verità, Amore).

    Quando un eone emanò il suo eone partner, il risultato fu il Demiurgo (nei testi gnostici a volte chiamato Yalda Baoth, o Rex Mundi per i Catari)...
    Questa creatura non appartenente al pleroma, creò tutto il mondo materiale, ma Sophia riuscì ad infondere nella materia la sua scintilla divina (pneuma), salvando così il creato e l'umanità... Cristo prese poi la forma della creatura umana Gesù in modo da poter insegnare agli uomini la via per raggiungere la gnosi, ovvero risvegliare la loro scintilla divina e dunque, e ritornare al pleroma. (2)




    Fonti: (1) raphaelproject.com - (2) it.wikipedia.org

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