Neutrini più veloci della luce

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  1. Jayan Walter
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    Einstein fece un'esperimento per confutare l'esistenza dell'etere. Da quell'esperimento nacque la necessità di inserire il limite della luce nella teoria della relatività. Poiché quell'esperimento fu un'interpretazione errata della realtà - in quanto l'etere esiste e se ne parla in tutti i testi filosofici, scientifici e religiosi, e ne parla lo scienziato Marco Todeschini nella sua teoria della psicobiodinamica - non c'è più bisogno di avere il limite della luce. Già in passato erano state osservate particelle più veloci della luce, che furono chiamate "tachioni", cioè veloci. Per cui non dobbiamo spostare il limite dalla luce ai neutrini, che sono anch'esse particelle limitate, seppur veloci. La realtà è che tutto l'universo è la manifestazione illusoria dell'infinito essere, che è "più piccolo del più piccolo e più grande del più grande", come affermano le Upanishad. Non si troverà mai un limite perché il limite è di fatto infinito. Non che l'universo sia infinito, esso rimane finito, ma è contenuto nell'infinito, che lo proietta da dentro di sé. La teoria della relatività è ormai stata superata. Einstein cercò di difenderla davanti a nuove prove che la confutavano, inventandosi lo "spazio-tempo", che altro era se non l'etere rivisitato. Poiché l'etere è l'elemento sottile dello spazio, e bisogna tenerne conto. Jayan Walter, autore di "L'uomo è Dio. Lo yoga della conoscenza e la natura dell'universo"
     
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7 replies since 23/9/2011, 13:39   383 views
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