1. Mondi in collisione e la risonanza di Schumann

     
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    "Scoperti sorprendenti cambiamenti al centro della Terra"

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    Nello stesso tempo in cui i mari venivano sollevati in immense maree, un grande spettacolo animò il cielo che presentò agli inorriditi spettatori della Terra, l'immagine di una gigantesca battaglia.
    da Mondi in Collisione, 1950


    Mai sentito parlare di Immanuel Velikovsky (o Welikowski) o della Schumann Resonance?


    Il primo, con la pubblicazione nel 1950 del libro "Mondi in collisione", introdusse ciò che forse era la più strabiliante teoria catastrofica che fosse mai stata formulata; il secondo, il fisico Winfried Otto Schumann, introdusse invece la frequenza sonora della Terra, meglio conosciuta come Risonanza di cavità Schumann, che studiò per primo gli aspetti teorici della risonanza globale, da lui identificata nel 1899, prevedendola matematicamente nel 1952. Dalla sua nascita al 1940, la frequenza vibrazionale del campo energetico planetario non è quasi mai mutata, attestandosi sui 7,8 Hz o 7 cicli al secondo. Dalla metà degli anni 80, invece, ha raggiunto gli 8,6 hertz, in concomitanza con le prime avvisaglie sui cambiamenti climatici, le emissioni inquinanti, l'effetto serra... Attualmente, sembrerebbe che il valore abbia superato i 10 Hz e continuerebbe ad aumentare.

    In effetti, anche se ci si pensa poco, la Terra si comporta come un enorme circuito elettrico. L’atmosfera è in realtà un debole conduttore e se non ci fossero fonti di carica, la sua carica elettrica si disperderebbe in circa 10 minuti. La Risonanza di cavità Schumann è situata tra la superficie terrestre e il limite interno della ionosfera a 55 chilometri di altezza, dove esiste un flusso di corrente verticale, in cui si registrano onde elettromagnetiche (con carica totale di 500.000 Coulomb) permanenti, ma per poterle osservare debbono essere "stimolate". Secondo Schumann, le onde elettromagnetiche non sono provocate da qualcosa di interno alla Terra, dalla sua crosta o dal suo centro, ma sembra siano connesse all’attività elettrica dell’atmosfera, specialmente durante periodi di intensa attività di fulmini.

    E sebbene siano molte le correnti scientifiche ma anche politico-industriali a ritenere che il surriscaldamento del pianeta sia dovuto all'inquinamento industriale, c'è chi crede che la vera causa del rialzo della temperatura sia dovuto da qualcosa che ha ben poco a vedere con le attività umane, e cioè all'aumento della frequenza vibrazionale del campo energetico planetario, appunto, the Schumann Resonance.

    Ma c'è dell'altro: l'aumento della risonanza è "accompagnato" da un altro fenomeno e cioè la diminuzione del campo magnetico terrestre. Il nostro pianeta è un enorme magnete avente una moltitudine di livelli che ruotano per formare un campo magnetico. L'intensità della densità del campo magnetico è proporzionale alla velocità di rotazione del pianeta. Duemila e più anni fa, l'intensità del campo magnetico terrestre raggiunse il massimo della sua intensità, ma da allora questa intensità è sempre diminuita, man mano che la Terra diminuiva la sua velocità di rotazione. Questo fenomeno, che è destinato ad andare avanti rientra in un meccanismo del tutto naturale.

    Tutto ciò, sostenne il ricercatore, conferenziere e guida turistica in luoghi sacri Gregg Braden, fu previsto dai Maya, nel loro Calendario T'zolkin, calendario in cui venivano rappresentati i cicli del loro culto religioso e predetti, con molta precisione, gli anni solari e lunari, nonché le eclissi di Sole, fino ad un futuro molto lontano... Ne parla anche Gianluca in un commento sul post Chi è John Titor, il quale dice: "ho letto di gente qui che parla di dottrine segrete e quant'altro, senza però chiarire di cosa si tratta, di apocalissi del 2012 che vengono prese come fulmini a ciel sereno. Determinate notizie e nozioni non vengono da Titor, ma dall'antichità; come ha detto Francesca4586, ad esempio, la data del 21-12-2012 è stata indicata dai Maya come fine della Quinta era del mondo attuale. Secondo alcuni (ma anche qui il condizionale è d'obbligo), le 4 "fini del mondo" precedenti, che avrebbero provocato sconvolgimenti inimmaginabili, sarebbero state coincidenti con l'inversione dei poli magnetici terrestri, fatto che può avere conseguenze catastrofiche o essere totalmente trasparente, in quanto appartiene a quegli avvenimenti accaduti talmente tanto tempo fa da non esserci traccia scritta (complice purtroppo la perdita di fonti importantissime come la biblioteca di Alessandria)...".

    Difatti i Maya ritenevano che il culmine della trasformazione (il risveglio spirituale e creativo dell'umanità), poteva essere raggiunto nel 2012, quando la risonanza magnetica andrebbe a toccare i 13 cicli al secondo e il suo campo magnetico potrebbe addirittura assestarsi attorno allo zero. Il Punto Zero, secondo Braden, sarà associato alla quasi totale diminuzione del campo magnetico.. Con questi parametri così bassi la Terra arresterà la sua rotazione e nel giro di due o tre giorni comincerà a girare nella direzione opposta, cioè produrrà un’inversione del campo magnetico intorno alla terra e così via... anche se la gravità del pianeta non sparirà in quanto essa è governata da altre leggi, non dalla sua rotazione.

    Torniamo ora a Immanuel Velikovsky e alla sua controversa teoria catastrofica. Fin dal 1950, quando pubblicò il suo primo best-seller chiamato Mondi in Collisione, Immanuel Velikovsky creò molto imbarazzo nella comunità astronomica. Tuttavia, sia Velikovsky che Schumann, pare abbiano avuto qualcosa in comune su cui dibattere, e cioè, gli effetti della diminuzione del campo magnetico terrestre, che per Velikovsky, più romanziere che scienziato, erano causati dalla presenza del pianeta Venere (al quale i Maya erano particolarmente interessati), che avrebbe causato per ben 2 volte grandi sconvolgimenti sulla superficie terrestre. Il frutto delle sue ricerche, la teoria formulata in Mondi in collisione e poi sviluppata in altri suoi scritti, era sensazionale. Secondo questa teoria Venere era stato espulso dal pianeta Giove migliaia di anni prima della nascità di Gesù. Vagando a caso nel sistema solare come una gigantesca cometa nel 1450 a.C, Venere si trovò a passare tanto vicino alla Terra da causare uragani, terremoti, piogge di meteore, maremoti, la distruzione d'interi continenti (era l'epoca della misteriosa Atlantide), e al tempo di Giosuè (1400 aC) una violenta inclinazione dell'asse della terra, che ha attinenze con alcuni passi della Bibbia. La prova più forte per i fulmini su Venere venne dalle onde elettromagnetiche impulsive rilevate dalle due sonde spaziali gemelle Venera 11 e 12, appartenenti al programma sovietico per l'esplorazione del pianeta Venere.

    In questo contesto, sostenne Velikovsky nel 1950, scatenando l'ilarità d'illustri scienziati, la penisola arabica si trasformò in un deserto. Tra gli scienziati c'erano gli illustrissimi Carl Sagan e Robert R. Gallo, il quale pare ridicolizzò Velikovsky, non perché in contrasto con la visione tradizionale e convenzionale della scienza, piuttosto per il ridicolo che aveva suscitato allorchè se ne uscì dicendo che i giacimenti petroliferi in Medio Oriente ebbero origine sulla Terra 3.500 anni fa, nel corso di una collisione mancata col pianeta Venere... La fisica di questa interazione però sembra non sia mai stata spiegata in modo soddisfacente. Tuttavia Velikovsky era interessato a una seria e scientifica discussione delle sue teorie e tentò più volte di avviare indagini specifiche, in particolare nell'ambito dei programmi spaziali emergenti, ma gran parte delle sue richieste venivano regolarmente respinte. Nonostante fosse boicottato da molti e deriso da altri, ebbe però la comprensione e l'amicizia di Albert Einstein, uno dei pochissimi scienziati che oggettivamente e seriamente affrontarono con lui alcuni studi, che gli diede la giusta importanza che comunque meritava.

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    Anni dopo, con l'esplorazione di Venere, Marte, Saturno e Giove da sonde spaziali, vennero fuori alcuni risultati su cui Velikovsky aveva basato i suoi studi molti anni prima. Anche le risonanze di Schumann su Venere vennero studiate dagli scienziati Nickolaenko e Rabinowicz e da Pechony e Price. Entrambi gli studi diedero risultati molto vicini, indicando che le risonanze di Schumann dovrebbero essere facilmente rilevabili su questo pianeta, semprechè un qualsiasi sensore sopravviva abbastanza a lungo nel duro ambiente Venusiano.

    Gli appassionati del genere, avranno sempre teorie, tesi, misteri, previsioni su cui documentarsi, confrontarsi... di certo non resteranno mai a digiuno su fatti, che comunque, hanno un certo fascino ed attirano da sempre la curiosità degli uomini.

    Luciano Vecchi


    Fonte : ilprofessorechos.blogosfere.it


    Edited by Police - 19/12/2008, 19:50
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