1. Strani incontri...

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    Abduction
    By *ROS* il 23 Aug. 2009
     
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    Abduction nel mondo

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    Rapimenti UFO in Argentina


    Monte Grande, aprile 1965.
    Felipe Martinez, un commerciante argentino di 33 anni, viene condotto all'interno di una nave spaziale ovale da alcuni piccoli umanoidi di circa un metro di altezza. Mentre viene sottoposto a diversi esperimenti, l'uomo si accorge della presenza, all'interno dell'UFO, di un essere alto piu' di due metri e biondo, insieme a quattro umanoidi di bassa statura. Dopo questa esperienza l'uomo sostiene di essere rimasto in contatto telepatico costante con gli abitanti di un altro pianeta. Il caso, dunque, deve essere catalogato come un'esperienza di contattismo.

    Burzaco, 4 ottobre 1972.
    Gilberto Gregorio Cossioli, un signore argentino di mezza eta', cosi' ha riferito il suo stupefacente incontro ravvicinato agli ufologi del "Servizio Argentino da Investigaciones Extraterrestres":
    "Sentendo dei rumori...nell'accendere la luce della stanza vidi che l'orologio indicava le 3.15 del mattino (orario ricorrente nelle abductions, n.d.A.). Continuai il percorso verso la porta, ivi mi fermai per aprirne lo stipite destro, e nel farlo una luce molto intensa mi abbaglio' e persi istantaneamente conoscenza. I miei sensi non erano coscienti di quanto mi accadeva. Quello che ricordo e' che mi risvegliai in una camera piccola, dall'apparenza metallica, nella quale non si vedevano ne' porte ne' finestre, ne' alcuna altra apertura.
    Potevano notarsi soltanto, sulle pareti, delle tubature di forma poligonale, e nel tetto della stanza, il cielo raso era come d'argento, molto brillante, poiche' aveva luci di tipo fluorescente; per la loro luminosita' era impossibile guardarle.
    Il mio controllo del senso della vista non era preciso e non riuscivo a distinguere la gamma di colori che vedevo.
    Nella stanza e attorno a me vi erano parecchi esseri, ma il loro numero esatto non posso precisarlo.
    Erano alti 2 m. e 30 cm. approssimativamente e molto magri, credo che non fossero piu' larghi di 20 cm. Mi fecero sedere in un banco di altezza regolabile, il cui sedile era circolare.
    Questo emetteva luci di colori indefiniti...con un apparecchio senza ago mi presero un po' di sangue.
    Il volto degli esseri era rigido, il loro sguardo forte, tanto che non potei guardare i loro occhi, vuoti e profondi... Il naso era largo e schiacciato, e le labbra sottili.
    Erano coperti di una specie di uniforme color verde oliva, una tuta da subacqueo.
    L'inespressivita' dei loro volti mi fa pensare che potessero essere mascherati.
    Avevano un cinturone largo, con quadretti con luci intermittenti (misure non me le chiedete, che non ve le so dare con esattezza...). La comunicazione fra di essi e me si stabili' verbalmente...Infatti, quando in un primo momento ero spaventato, l'essere col copricapo (gli altri non l'avevano) mi disse: 'State tranquillo, non vi succedera' niente'.
    Questo essere fu il primo che udii parlare e l'unico che aveva indosso una specie di giubbotto con bavero...Le loro facce erano molto lunghe. Questi esseri furono molto gentili con me, e le loro voci erano molto dolci. Mentre ero in quella stanza, sentii bambini piangere chiamando la mamma, ma non so da dove provenisse quel pianto, puo' darsi da qualche famiglia, poiche' li' dentro non ne vidi.
    Mentre uno degli esseri mi toglieva il sangue, guardavo intorno a me. E fu cosi' che potei vedere nel pavimento delle pietre ammucchiate...Chiesi a quell'essere se potevo prendere qualche pietra e mi disse di no...Poi guardo' un altro essere e si chino', prese la pietra e me la diede...
    Prima di prendere la pietra gli chiesi se conteneva radioattivita'. Mi disse di prenderla tranquillamente, che non mi sarebbe successo niente. Non ebbi tempo di chiedergli se la pietra fosse o no terrestre, ma sono sicuro che appartenesse al nostro pianeta. Era pirite di ferro. Quando ebbi la pietra in mano, chiusi la mano e comparvi di nuovo a casa; ero tranquillo, in piedi, con la pietra in mano.
    Se non avessi avuto la pietra, l'accaduto mi sarebbe sembrato un incubo. Giorni dopo la mia avventura, cominciai a sentire dei capogiri, e continuai a sentirli per due o tre giorni. E quando camminavo era come se stessi camminando per aria..."
    La testimonianza sarebbe stata raccolta dagli ufologi argentini dieci giorni dopo il fatto.

    Bahia Blanca, 28 ottobre 1973.
    Il camionista Dionisio Llanca avvista, mentre sta cambiando una gomma al proprio autocarro, un grosso disco volante, dal quale scendono tre umanoidi alti 1,85 m. Le tre creature, due uomini e una donna, hanno capelli rossi, guanti e stivali arancioni e tute grigie aderentissime. Hanno fattezze tipicamente umane. L'uomo perde i sensi e, 48 ore dopo, viene soccorso dagli infermieri dell'Ospedale Municipale di Bahia Blanca. Sotto ipnosi ricordera' un rapimento a bordo del disco. Secondo l'ufologo Roberto Banchs il caso sarebbe pero' soltanto "una delle piu' sofisticate frodi mai realizzate sino ad allora".

    Santiago del Estero, 13 gennaio 1979.
    Due extraterrestri, giunti a bordo di un disco volante, e vestiti con una tuta color alluminio scendono nel cortile di una casa nella zona di Loreto ed immobilizzano un giovane, tale Marcos Suarez, per alcuni minuti, senza fargli del male. Il ragazzo perde i sensi e, quando rinviene, trova tutto in disordine. Gli alieni sono scomparsi, lasciandosi dietro un acre odor di zolfo.

    Rosario, 16 giugno 1980.
    Il falegname Juan Gomez, di 29 anni, sostiene aver viaggiato su un'astronave dopo essere stato avvicinato da 4 umanoidi vestiti di giallo e muniti di scafandri. Gomez ha descritto gli alieni alti 50 cm, emananti una luce accecante ed emettenti suoni inintelligibili. I 'visitatori' sarebbero ritornati dodici giorni dopo. Dal loro disco, avvistato anche da altre persone, sarebbe partita una luce intensa che avrebbe stordito l'uomo. Riprendendo i sensi 15 ore dopo, Gomez si e' ritrovato lontano da Rosario e con un punto nero sull'indice destro, come se qualcuno gli avesse prelevato del sangue.

    Manzano Armango, 18 febbraio 1981.
    Alle quattro del mattino il mandriano Jose' Albornoz viene svegliato dai versi dei propri animali. Guardandosi attorno, nota a venti metri da se' una luce celeste circolare davanti alla quale si trovano due umanoidi alti un metro e dieci. Le due creature pronunciarono delle frasi che il testimone non riusci' a capire e poi sparirono improvvisamente, "come quando si spegne un televisore".
    Non e' stato accertato se il teste abbia subito un rapimento con rimozione dell'esperienza.

    Winifreda, agosto 1983.
    Il trentaquattrenne Julio Platner di Winifreda, nella Pampa argentina, racconta di essere stato rapito da alcuni alieni che gli avrebbero estratto del sangue per delle analisi. Platner stava rientrando dalla sua tenuta in camioncino quando venne investito da un violento fascio di luce. "Ho visto prima un essere piccolo che parlava senza muovere le labbra, e poi altri tre. Improvvisamente mi sono trovato dentro una nave spaziale con il mio camioncino. Essi mi hanno tranquillizzato toccandomi il braccio, mentre anch'io volevo toccarli, notando che sembravano di gommapiuma. Sebbene non abbiano parlato, ho capito quello che essi dicevano, forse in forma telepatica. Cosi' mi hanno comunicato che non mi avrebbero fatto del male e mi avrebbero soltanto estratto del sangue per studiarlo. E subito dopo non ho sentito piu' niente; mi sono risvegliato come se fossi stato addormentato nel mio camioncino, in una strada vicina", ha raccontato l'uomo.

    Rapimenti UFO in Brasile


    S. Francesco di Sales (Brasile), 15 ottobre 1957.
    Antonio Villas Boas, un giovane agricoltore di 23 anni, avvista per due volte consecutive degli oggetti volanti luminosi nel cielo. Una notte, il nostro stava arando tranquillamente il proprio campo quando, tutt'a un tratto, un oggetto a forma di uovo apparve nel cielo ed atterro' proprio davanti al suo trattore. In preda allo spavento, Antonio salto' giu' dalla macchina e se la diede a gambe, inutilmente. Venne afferrato per le braccia, sollevato da terra e portato a bordo dell'UFO da quattro esseri in tuta grigia e casco. "Il mio inseguitore era un tipo basso - mi arrivava appena alla spalla - che indossava una specie di tuta, e con la testa coperta interamente da un casco. Mi voltai con violenza ed una spinta mi fece rotolare a terra, su un fianco, ad un paio di metri di distanza. A questo punto, si affiancarono al primo altri tre individui e venni attaccato di lato e di fronte; fui agguantato per le braccia e per le gambe e sollevato...L'apparecchio stava a uno o due metri da terra, poggiato su una specie di treppiede. Aveva una porta aperta nella meta', con una scala, fatta dello stesso metallo argentato del disco. Fui portato dentro, il che non fu un lavoro molto facile, ed una volta dentro ci trovammo in una piccola saletta quadrata, illuminata fortemente da molte lampade fluorescenti, piccole e di forma quadrata, incastonate nel soffitto. Dentro era assolutamente vuoto. In tutto vi erano cinque persone e queste mi portarono in un altro locale molto piu' grande del primo e di forma ovale. Arrivato li', mi sentii molto meno tranquillo, anche perche' la porta esterna era chiusa ed io non avevo alcuna possibilita' di fuggire.
    Questo locale, con le pareti fatte dello stesso metallo argentato e lucido, aveva una colonna centrale, dal soffitto al pavimento, molto spessa alle due estremita' e piu' sottile al centro, di forma piuttosto strana.
    Compresi subito che essa doveva essere il perno o l'asse dell'apparecchio.
    Sui lati vi era una bellissima tavola e attorno a questa molte sedie girevoli appena accostate e tutte di metallo...".
    All'interno del disco gli alieni sembravano comunicare tra di loro per mezzo di suoni simili a latrati e guaiti. Spaventato, il nostro venne preso, svestito e lavato. Gli venne prelevato un campione di sangue dal mento. Poi venne lasciato da solo in una stanza dove c'era un letto. Poco dopo sarebbe entrata una bellissima donna nuda. L'essere era alto circa un metro e mezzo, aveva un corpo stupendo, i capelli bianchi e gli occhi grandi, blu e obliqui. Gli zigomi erano alti, il naso dritto ed il mento appuntito. L'aliena inizio' a strofinarsi addosso al terrestre e ad eccitarlo. I due fecero l'amore e poco dopo la donna aliena si tocco' la pancia ed indico' le stelle, come a significare che il nascituro sarebbe stato portato nello spazio.
    L'incredibile resoconto, che potrebbe essere interpretato come la fantasia sessuale di un ragazzo, non sarebbe stato nemmeno preso in considerazione dagli ufologi se Villas Boas non si fosse sottoposto, in seguito alla propria esperienza, ad una visita medica altamente specialistica.
    Il dottor Olavo Fontes, che esamino' il giovane, disse che questi era stato esposto a radiazioni che gli causarono, per molti mesi, insonnia, dolori in tutto il corpo, mal di testa, disappetenza, bruciore agli occhi e lacrimazione permanente, lesioni cutanee provocate da contusioni e macchie giallastre. Le lesioni che rimasero per qualche mese avevano l'aspetto di piccoli noduli arrossati, duri, ondulati in superficie, dolorosi se schiacciati. E con un piccolo orifizio nella parte centrale, da cui usciva un siero giallastro.
    Larghi strati di pelle presentavano "un'area ipercronica, violacea". Inoltre sul mento, ove gli era stato prelevato il sangue, Antonio aveva due macchioline ipocromiche, una per ciascun lato del mento, di forma piu' o meno arrotondata. La pelle era sottile e liscia, come se si stesse rigenerando.

    Belo Horizonte, settembre 1962.
    Raimundo Aleluia Mafra, un ragazzino di 9 anni, sostiene dinnanzi alla stampa che il padre, un minatore di nome Rivalino, sia stato rapito da un disco volante.
    "L'uomo e' scomparso davvero - commenteranno i giornali - ma le autorita' vogliono sottoporre il bimbo a esame psichiatrico. Il disco - ha detto il piccolo Raimundo - si e' posato dinnanzi alla nostra casa, mentre noi stavamo prendendo il fresco, e ha risucchiato nel suo interno poi e' sparito".
    Del caso non furono disponibili altre notizie. Il caso Mafra potrebbe far parte dunque della casistica, non si sa quanto corposa, di rapiti mai piu' ritornati.

    Belbedoruro, 3 maggio 1969.
    Il giovane soldato Jose' Antonio da Silva, nel mezzo di un'esperienza quasi onirica, in cui viene rapito da alcune creature repellenti di 1,20 m di altezza e condotto alla loro nave, vede una creatura angelica, vestita con una bella tunica, che cerca di tranquillizzarlo. Lo strano essere verra' in seguito descritto come una sorta di proiezione percepibile solo dal giovane. Il testimone, dopo l'esperienza, venne abbandonato a molti chilometri da casa.

    Itaperuna, 23 settembre 1971.
    Verso le ore 19.30 Paulo Caetani Silvera stava percorrendo in auto la strada da Natividade a Itaperuna quando, presso la fattoria Serraria, un UFO composto da una serie di luci colorate prese ad inseguirlo. L'auto si blocco' ed il disco atterro'. Ne uscirono tre nani d'un metro, con gli occhi allungati e testa piatta. Impugnavano una specie di lampada che, con fascio rosso-blu, accecava l'uomo. Sivera disse di essersi sentito attirato dal disco, pure riusci' a reagire e, lottando furiosamente con i nani, cerco' di sottrarsi al sequestro.
    Durante la colluttazione l'uomo si feri'. I suoi sforzi fuorno inutili, in quanto venne egualmente portato a forza sull'UFO. Dopo un volo di mezz'ora sarebbe stato riportato accanto alla propria auto. Il testimone e' stato esaminato da un medico, che ne stabili' la sanita' mentale, in quanto ancora sofferente di cecita' momentanea nel momento in cui un automobilista di passaggio, vedendolo riverso a terra, aveva deciso di soccorrerlo portandolo all'ospedale. Il teste, interrogato in seguito dalla polizia, dira' al commissario di aver sentito "come se gli avessero messo qualcosa in testa per modificare la sua personalita'".

    Il caso che segue e' stato descritto dall'ufologo italiano Giuseppe Lazzari nel libro "UFO operazione Terra". Lo scrittore non riporta alcuna data e non offre precise indicazioni geografiche.
    A detta dell'autore, un marinaio a nome Mario Monteira da Silva, che si trovava a bordo della petroliera Amapa, sarebbe stato risucchiato da un raggio di luce sparato da un UFO, dinnanzi agli occhi dell'attonito comandante della nave. Il marinaio avrebbe in seguito raccontato di aver udito un forte dolore alle orecchie, durante la salita, e di essersi trovato, poi, in un ampio locale con mobili lucenti blu metallici. C'era una luce molto forte.
    Sopra un tavolo, diverse file di bottoni luminosi. Il rapito sarebbe stato 'ricevuto' da un pilota alieno, mentre altri tre visitatori sarebbero rimasti ad osservare la scena. Uno degli esseri aveva una tunica sottile e sul capo un elmo dal quale usciva una luce potente e sulle spalle aveva due oggetti a forma di tubo collegati con le braccia. Il marinaio vide sul tavolo delle carte di navigazione, nel mezzo delle quali c'era un sole e 12 pianeti, il nostro, a detta degli alieni. Gli esseri si muovevano ondeggiando. Dopo 50 ore da Silva sarebbe stato ricondotto allo stesso modo sulla nave.
    Il fatto fu reso noto nel 1972 ma era accaduto, a detta di Lazzari, molti anni prima.
    Non e' possibile offrire alcuna valutazione del caso, in quanto senz'altro di provenienza giornalistica.

    Guaranta', 26 aprile 1977 (data incerta).
    Il brasiliano Onilson Pattero, partito di casa per una consegna presso la citta' di Marilia, sparisce nel nulla. I parenti lo cercano inutilmente ma dell'uomo nessuna traccia, eccezion fatta per l'auto, abbandonata nella zona di Guaranta'. La vettura ha ancora uno sportello aperto. La polizia, che viene immediatamente messa in allarme, riceve una settimana dopo una chiamata dall'ospedale di Colatina, a 1000 km di distanza. Un medico del posto segnala la presenza, dal 30 aprile, di un uomo in stato confusionale, che dice di chiamarsi Pattero ma che non sa spiegarsi come abbia fatto a finire a Colatina. L'uomo risultera' essere effettivamente lo scomparso. Il ricordo di quanto accaduto verra' recuperato da Pattero solo gradatamente. Un giorno l'uomo ricordera' di aver visto un UFO atterrare accanto alla sua vettura. Dall'oggetto sarebbero scesi degli strani esseri che lo avrebbero costretto, manipolandogli in qualche modo la volonta', a salire sul disco.
    Dell'esperienza a bordo dell'UFO Pattero non avrebbe ricordato nulla. Si sarebbe risvegliato in ospedale.
    Il racconto ha suscitato molto scetticismo della gente del posto.

    Cuiaba, fine gennaio 1978.
    Due ragazzi, Manuel Roberto e suo cugino Paulo, sarebbero stati rapiti e portati a bordo di un oggetto volante. I due hanno raccontato di avere incontrato, sul disco, otto uomini di bassa statura, vestiti di rosso. Manuel e' stato ritrovato, solo, a Rondonopolis, a 500 km da casa, incapace di dire che fine avesse fatto il suo compagno di giochi. Ulteriori dati non disponibili.

    Mirassol, 28 giugno 1979.
    Un uomo la cui identita' non e' stata rivelata, su espressa richiesta dell'interessato, avrebbe subito un classico rapimento con incluso il tipico esame medico. Portato a bordo dell'UFO, l'uomo sarebbe stato cosparso con uno strano liquido, applicato sulla pelle. In seguito sarebbe stato costretto ad un amplesso con una umanoide molto bassa, umana, dagli occhi larghi e dalla pelle scura, e con i capelli rossastri.
    Gli alieni avrebbero fatto capire al rapito di essere intenzionati a realizzare un ibrido fra le due razze, la terrestre e l'extra-terrestre.
    Il testimone sarebbe stato marchiato sulla pelle, su un braccio. "Mentre mi marchiavano - avrebbe dichiarato il rapito - gli alieni non mostrano compassione, di fronte alla mia paura...Il loro marchio e' una croce in un cerchio".
    L'esperienza, che ricorda straordinariamente il caso argentino di Villas Boas, avrebbe comprensibilmente terrorizzato l'uomo.
    Sarebbero seguiti poi altri 'prelievi'. Uno nel dicembre dell' '82. L'uomo si trovava in casa quando avrebbe perso improvvisamente conoscenza.
    Dell'esperienza di rapimento non avrebbe cosi' ricordato nulla, ma avrebbe notato che, ogni qualvolta aveva 'vuoti di memoria' (e prevedibilmente veniva rapito) era marchiato su qualche parte del corpo (in seguito coperta dagli strani simboli, a significare un'alta ripetitivita' di queste esperienze).
    Un ufologo locale avrebbe commentato:"Abbiamo osservato e fotografato marchi simili nel resto della Regione...Abbiamo trovato due di queste croci sul tronco e sull'addome dei rapiti".
    Nonostante cio', non e' possibile dare un alto grado di credibilita' a questa storia in primis mancando l'identita' del testimone ed in secundis essendo la fonte la rivista scandalistica americana 'Ufo Universe'.

    Un altro rapimento UFO si sarebbe verificato in una zona imprecisata del Brasile il 29 novembre 1982.
    Il portinaio d'ospedale Joao Valerio da Silva sarebbe stato rapito, verso la mezzanotte, da alcuni alieni alti (non macrocefali ma dal cranio normale), che sembravano mostrare indifferenza alle proteste del testimone. Dopo l'avventura il giovane avrebbe sviluppato dei poteri taumaturgici.

    Leste San Paolo, 14 luglio 1986.
    Nel rione Villa Matilde due ragazze, Bete e Debora, vengono rapite da un UFO ed esaminate a bordo del disco. A una delle giovani sarebbe stato impiantato un piccolo apparecchio, utilizzato, a detta degli alieni, "per ricerche di microsistema" (?). L'impianto, il cui vero fine non e' chiaro, sarebbe stato inserito alla base del cervello. Lo psicoterapeuta Claudeir Covo avrebbe sottoposto ad ipnosi regressiva le due ragazze che, separatamente l'una dall'altra, avrebbero confermato la vicenda.

    Rapimenti UFO in Gran Bretagna


    La Gran Bretagna sembra aver registrato un rapimento UFO ante-litteram, nel settembre del 1942, quando ancora non si parlava di dischi volanti.
    La valida rivista ufologica francese Ovni-presence riferisce di un caso verificatosi a Cresswell, Northumbria, di cui fu protagonista il ventiduenne Albert Lancashire.
    L'uomo era di guardia nella garritta di una base segreta a nord di Newbiggin, quando vice apparire in direzione est una luce che evoluiva sul mare ed era seguita da una 'nuvola nera'. Albert, che guardava il cielo, si trovo' colpito da un fascio di luce gialla e si senti' librare in aria. In seguito ricordo' d'essersi svegliato a terra, stordito e confuso, davanti la garritta. Diversi anni dopo comincio' ad avere dei sogni ricorrenti, nei quali si vedeva all'interno di un UFO, ove una donna di tipo orientale era stesa su un letto. Era presente anche un uomo vestito di bianco.
    All'uomo sarebbero stati messi degli strani occhiali, la cui funzione non e' chiara. Cosa sarebbe successo in seguito fra l'uomo della Terra ed i visitatori spaziali non venne mai chiarito.

    Un altro caso si sarebbe verificato alle 23.15 del 16 ottobre 1973 a Langford Budville, nel Somerset.
    Una certa signora Verona, di 33 anni, stava percorrendo in macchina la statale B3187 quando vide apparire una luce appare, a destra, in un campo.
    In quel momento la macchina della testimone avrebbe cominciato a perdere colpi sino a fermarsi. La donna sarebbe uscita dalla vettura ed avrebbe osservato la luce sul campo. Allarmatasi, avrebbe fatto per rientrare in macchina quando, improvvisamente, una forza invisibile l'avrebbe colpita ad una spalla, spingendola a terra. La donna si sarebbe girata ed avrebbe visto un uomo 'metallico'. Sarebbe seguito un lampo di luce che le avrebbe fatto perdere i sensi. Trascorsa l'esperienza, avrebbe in seguito ricordato di aver notato un disco volante formato da una base piatta ed una cupola. La luce che aveva visto in macchina usciva dagli oblo' dell'UFO. Svenuta, si sarebbe risvegliata su un letto ("o una tavola"), legata alle braccia e alle caviglie. Accanto a lei c'era il 'robot' ed un uomo che la stava analizzando con una sorta di stilo. Alla fine dell'esame la donna sarebbe nuovamente svenuta e si sarebbe risvegliata davanti alla macchina.

    Alle 22.20 del 27 ottobre 1974, ad Aveley nell'Essex, John e Sue Day, di ritorno da una visita ai propri genitori, videro dalla macchina una luce che si stagliava nel cielo blu. I due discussero un po' dell'avvistamento, poi dimenticaro la faccenda. Durante il viaggio, superata una curva, si sarebbero pero' trovati improvvisamente in un banco di nebbia 'verde' (!), in mezzo alla strada. Nell'attraversarla, i due testimoni notarono che la vettura avvertiva degli strani effetti fisici. In particolare, l'autoradio rimase fuori uso. Arrivati a casa, i due si accorsero di avere un 'tempo mancante' di due ore e mezza. La memoria di un possibile rapimento sarebbe stata recuperata anni dopo. Sotto ipnosi, i due coniugi avrebbero ricordato di avere incontrato dei grandi esseri di forma umana, vestiti con costumi d'argento ed una sorta di "passamontagna". Gli esseri avevano la pelle chiara (non erano dunque i 'Grigi') e grandi occhi a mandorla. Accanto ad essi si muovevano anche delle piccoloe creature irsute, tutte occupate ad esaminare i rapiti, stesi sul solito lettino. A John gli alieni avrebbero mostrato la sala motori dell'astronave.
    I due avrebbero anche visto dei video e degli ologrammi raffiguranti il mondo di provenienza degli alieni.

    Alle 5.15 del 28 novembre 1980 a Todmorden, West Yorkshire, l'ufficiale di polizia Alan Godfrey termina il proprio servizio notturno. L'uomo, il cui caso e' diventato molto celebre a livello internazionale, stava cercando alcune mucche date per disperse (ricordiamo che quella parte dell'Inghilterra ha un'economia basata prevalentemente sull'allevamento) quando, in macchina, vide arrivare una strana luce, sulla strada di Todmorden. Avvicinatosi, Godfrey si trovo' di fronte un oggetto ovale che bloccava la strada. L'UFO aveva una fila di finestre al centro; la parte inferiore girava veloce.
    Godfrey ebbe la presenza di spirito di disegnare l'oggetto in un quaderno rapporti. Una volta sparito l'oggetto il nostro scopri' di trovarsi piu' in basso nella strada, senza ricordarsi di esservi andato. Interrogato sotto ipnosi, rammento' di essere stato sequestrato a bordo dell'UFO e di essere stato esaminato su un tavolo.
    A bordo del disco l'uomo avrebbe incontrato un "grande essere di forma umana con un mantello bianco che diceva di chiamarsi Yoseph. A bordo dell'UFO c'erano altri esseri piu' piccoli, alti da un metro e dieci, dalle teste a forma di lampada". Gli alieni avrebbero comunicato telepaticamente, dicendo che sarebbero tornati.
    Godfrey venne licenziato in seguito al clamore suscitato dalla divulgazione di questa esperienza.

    Pwlleli, Galles, 8 febbraio 1985.
    Il seguente caso e' stato investigato dalla studioso inglese Philip Mantle, autore, assieme al giornalista Carl Nagaitis, del libro "Without consent". Testimone, un anonimo diciannovenne che, mentre stava tornando a casa, verso le 3, 3.30 (ora 'propizia' per i rapimenti UFO) del mattino, attraversando una boscaglia, sarebbe stato sequestrato da alcuni robot o extraterrestri simili ad automi. Il giovane sarebbe stato portato su un UFO posteggiato poco distante; con questo avrebbe raggiunto un'astronave madre a bordo della quale avrebbe volato nello spazio, sfrecciando oltre Plutone.
    Il ragazzo ha in seguito raccontato di essersi avvicinato al punto ove era atterrato l'UFO, attirato da uno strano rumore. L'UFO era un sigaro di 7-8 metri di diametro e di 6 di altezza. Il ragazzo, all'interno dell'astronave, sarebbe stato esaminato, punto sul braccio destro, marchiato. Gli sarebbero stati applicati dei sensori sul collo e sul petto che gli avrebbero diminuito il battito cardiaco. Gli alieni avrebbero addirittura cercato di cavargli gli occhi; poi avrebbero desistito di fronte alle comprensibili resistenze del ragazzo.
    Il giovane sarebbe stato anche frugato. Gli alieni gli avrebbero trovato in tasca una musicassetta e la avrebbero ascoltata. Ci sarebbe stata anche una comunicazione telepatica, durante la quale il teste avrebbe appreso che gli alieni provenivano dalla costellazione della Lira, che respiravano ossigeno e che detestavano la nostra aria inquinata. Dicevano di avere una base in Groenlandia e di aver catturato in passato una sonda Voyager, giudicata troppo "primitiva". Il ragazzo sarebbe stato poi rilasciato con un 'missing time' di un'ora e mezza.

    Rapimenti UFO in Ungheria


    Szuhabapatak, 24 dicembre 1903.
    Il falegname polacco Petrovszky Ivanku scompare penetrando in una strana sfera luminosa in presenza di vari abitanti del Paese. Responsabili del rapimento sarebbero stati due extraterrestri dall'apparenza eterea, che avrebbero introdotto l'uomo nella sfera.
    Il fatto che un caso del genere si sia verificato agli inizi del secolo riveste una particolare importanza nello studio delle abductions europee, retrodatando il fenomeno di diversi anni.

    In tempi piu' recenti, un IR-4 avrebbe coinvolto una donna di Balaton, Gusztavne Stiller, nel 1974.
    La donna si sarebbe svegliata nel cuore della notte a causa dell'apparizione di due 'Grigi' alti 140 cm, pelati, dagli occhi completamente neri, il volto scuro, in tuta, che la guardavano dalla sponda del letto. Uno dei due era appoggiato alla sponda, l'altro dietro. I due alieni potevano essere entrati dalla finestra aperta.
    La donna recuperera' il ricordo della visita notturna nel 1991, dopo essersi sottoposta a diverse visite mediche. E' ipotizzabile un rapimento UFO del quale sia stato rimosso il ricordo.

    Hajduboszormeny, dicembre 1990.
    Agli inzi del mese Gabor Molnar, pittore, stava rincasando da Debrecen a Bodaszolo. Era le 22.30 quando la macchina si fermo' improvvisamente. Il pittore si guardo' attorno e scorse un essere verde che lo stava guardando.
    L'alieno aveva gli occhi grandi e sproporzionati. Il pittore perse conoscenza di quanto accaduto, avendo solo dei vaghi ricordi di " una stanza con delle finestre", all'interno della quale sarebbe stato steso ed esaminato.
    Degli esseri verdi gli stavano di sopra guardandolo con i loro occhi senza pupille. Dopo di che, l'uomo si ritrovo' in macchina, in mezzo alla strada, in direzione opposta da dove era venuto.

    Oroshaza, 13 gennaio 1991.
    Istvan Balogh, guardia di confine, si trovava a letto quando senti' una voce imperiosa gridargli:"Ti incontrerai con noi!". La misteriosa voce fantasma si ripete' per tre volte, con timbro meccanico. L'uomo si guardo' attorno, senza vedere nessuno. Il fatto si sarebbe ripetuto, pressocche' identico, per dieci notti di fila. Il 26, Istvan tornava dal cinema all'una e un quarto di notte. Salito in terrazza, vide un disco grigio di 4 metri di diametro, alto due metri e mezzo. In quel momento un fascio di luce lo colpi' e l'uomo si trovo' a bordo dell'UFO. Il disco era composto internamente da un'unica stanza, con una finestra di un metro di diametro. Da li' l'uomo vedeva casa sua. Due esseri umani, ma con tre dita alle mani, dalla pelle verde, in abito nero, cominciarono a comunicare telepaticamente con il terrestre, dicendo di venire da un mondo distante 15 milioni di anni-luce, grazie al 'cambio dimensionale'. Da li' in poi, l'uomo ebbe solo delle percezioni confuse, circa un cratere lunare illuminato e delle piramidi. Poi, l'uomo si sarebbe ritrovato a due metri da casa. Erano le due di notte.
    Quando il testimone racconto' il tutto, venne fatto ricoverare all'ospedale di Gyla. E il Governo lo licenzio' dall'incarico di guardia confinaria, per "mancanza di fiducia".

    Marosvasarhely, 15 marzo 1993.
    Il giovane Jobb Karon viene rapito dagli alieni e sottoposto ad una doppia trasfusione di sangue alle braccia. Karon si ritrova sul cavo delle braccia una serie di taglietti di 3, 7, 7.5 e 24 millimetri. In ogni braccio c'era poi un foro, dal quale era stato tolto il sangue.
    Il caso, con foto, venne illustrato sulla rivista ungherese 'Ufomagazin' nel luglio del 1993.

    Pubblicato da A. Z.

    Fonte: ufo3-3.blogspot.com

    Edited by *ROS* - 23/8/2009, 19:05
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