Replying to Veglianti nel Medio Oriente

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  1. Posted 9/7/2010, 15:30


    La notte in cui gli angeli scesero sulla Terra

    di Alfredo Lissoni

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    La scoperta di una misteriosa grotta in Turchia mette in subbuglio gli archeologi ed il mondo dell'ufologia. Trovate, per la prima volta, le prove indiscutibili della discesa di antichi astronauti alieni sulla terra, nella notte dei tempi?

    La scoperta risale agli anni Cinquanta e fu talmente sconvolgente che l'archeologia ufficiale vi impose una cappa di silenzio. Ma un recente libro del giornalista inglese Andrew Collins, "Gli ultimi dei" (Sperling), rischia di riportarla fragorosamente alla luce. Il fatto in breve: quarant'anni fa i paleontologi americani Ralph e Rose Solecki scoprivano, nelle montagne del Kurdistan in Turchia, una grotta inviolata. La caverna si trovava in un luogo chiamato Shanidar, nella valle rocciose ove scorre lo Zab Maggiore. Al suo interno i due scienziati trovavano, scavando, ben sedici livelli di insediamento umano in un arco di tempo di centomila anni, incluse alcune celebri sepolture neanderthaliane. Ma ciò che maggiormente stupì gli archeologi fu che, all'interno della caverna, erano presenti centinaia di ali di uccello, tagliate ritualmente e sepolte sotto una sorta di antichissimo altare, cosparso di ocra rossa. "La datazione al carbonio 14 dei reperti", ha dichiarato Collins, "indicò una data di 10.870. Le ali fossilizzate vennero studiate dall'Università della Columbia e dalla Smithsonian Institution in America. Appartenevano ad avvoltoi, grifoni, aquile e otarde. Delle 107 ossa identificate, il 90% per cento erano delle ali, molte delle quali possedevano ancora l'articolazione al momento della sepoltura. Segni di selce sulle ossa indicavano che le ali erano state deliberatamente troncate con uno strumento affilato e che le piume erano state asportate. la scoperta mise in crisi le nostre conoscenze antropologiche. Perché gli antichi curdi avevano sacrificato solo quattro tipi di uccelli; e quale era stata esattamente la funzione svolta da questi enormi predatori, nella mente di chi li aveva posti nella caverna di Shanidar?"

    IL RITO DELLE PIUME

    Tracce di questi riti insoliti sono state trovate, secondo Collins, anche ad un paio di centinaia di chilometri dal Kurdistan, nel lago russo di Van; ma anche in una caverna ad Hayonim, in Galilea. Quale legame vi era fra queste tre località? "Quando lo scoprii, leggendo per caso le opere dei Solecki, la mente prese a ribollirmi. Secondo la Bibbia, lo Zab Maggiore era uno dei quattro fiumi del paradiso terrestre; il luogo ove, nella notte dei tempi, erano scesi i Veglianti".

    Costoro erano, secondo la Genesi e diverse "bibbie" apocrife, gli angeli ribelli che, disobbedendo agli ordini di Dio, scesero sulla Terra corrompendo l'umanità. La presenza di un "culto delle ali" nel Kurdistan e nella Galilea dell'8870 a.C., per Collins, non poteva essere casuale. Esso ricordava l'effettiva discesa degli dei (il cui racconto venne scritto solo molti secoli dopo). Secondo l'iconografia antica, i Veglianti erano raffigurati con sei ali di rapace sulla schiena. Ali simili a quelle trovate nello Shanidar.

    GUARDIANI COSMICI

    Effettivamente, se prendiamo le raffigurazioni sumere degli "angeli", testimonianze che come è noto sono di mille anni precedenti la Bibbia, vediamo che gli "abitanti del cielo" venivano descritti come degli umani giganteschi per metà rapaci, muniti cioè di becco e di ali. Questa stessa raffigurazione entrò poi a fare parte del patrimonio ebraico prima e di quello cristiano poi. In molte Bibbie antiche le gerarchie celesti "superiori" (gli arcangeli, in particolare) venivano rappresentate come delle teste circondate da sei ali. La presenza ossessiva del culto delle ali in Kurdistan sembra dunque legata ad un evento reale e non immaginario. E non è dunque azzardato sostenere, come fa Collins, una relazione con la discesa degli "dei", illustrata in molti sigilli sumeri (Zecharia Sitchin ne mostra diversi, nei suoi libri).

    Dei Veglianti si parla poi molto nei testi apocrifi attribuiti al profeta ebraico Enoch, un patriarca descritto nel libro della Genesi che, ad un certo momento, "non fu più veduto perché Iddio lo prese in cielo". Enoch lascia intendere che esistano due categorie di Veglianti: i "buoni", cioè gli angeli rimasti fedeli al Signore; e i "cattivi", che i testi sumeri chiamano Anunnaki o Annunaki, simili ai Grigi ed identificati negli "angeli caduti" o "diavoli". Compito dei Vigilanti sarebbe, lo dice il nome, vigilare sull'umanità. Per tutto l'universo.

    I primi, esseri di luce superiori all'uomo per natura e per saggezza, sono in diretto contatto con l'Altissimo; sono chiamati Cherubini, Serafini e "Osannini" o "Osannes" (un nome che ricorda gli Oannes sumeri, gli "spaziali" che portarono la civiltà nel Medio Oriente antico); essi sono soliti fornire messaggi agli umani portandoli momentaneamente in cielo o, come precisa Enoch, "penetrando nelle loro camere da letto" (il paragone con i rapimenti UFO è immediato). Quanto ai Veglianti o Vigilanti, essi sono una razza decaduta che il profeta definisce "un tempo santi, puri spiriti, viventi di vita eterna, contaminatisi con il sangue delle donne"; essi sono i "padri di una stirpe di giganti, esseri perversi chiamati spiriti maligni, sterminati dal diluvio". Anche i Vigilanti ricordano una particolare tipologia aliena. Il nome con cui si presentano ai rapiti è identico a quello usato oggidì dai Grigi: "Watchers", Vigilanti.

    Mentre i primi riportano alla mente gli alieni detti "Nordici" (quelli alti e biondi e spirituali, tanto cari ai contattisti), i secondi rammentano i violenti e maldestri intrusori delle camere da letto.

    RAPITO DAGLI UFO

    Il collegamento con l'ufologia è tutt'altro che forzato; nel testo apocrifo noto come "Libro di Enoch", di cui si possiedono tre versioni (in ebraico, etiope e slavo) diversi ufologi hanno visto nel racconto di un viaggio nel cielo del profeta una vera e propria esperienza di rapimento UFO. A bordo di una strana macchina volante, guidata da un gruppo di Veglianti "buoni" (da non confondersi cioè con gli "angeli caduti"), Enoch visita altri mondi; ma soprattutto apprende da un gruppo di angeli con scafandro ("dai volti di cristallo") che molti Veglianti, all'alba dell'umanità, si sono corrotti innamorandosi di donne della Terra, con le quali si sono uniti carnalmente. Ancora, Enoch viene messo a parte di molti segreti "spaziali": l'ordinamento del cosmo e del creato, la composizione delle schiere angeliche, la struttura dell'universo che, a detta degli alieni, "è abitato e ricco di pianeti e sorvegliato da angeli detti Veglianti o Vigilanti".

    "Stavo benedicendo il Signore", racconta Enoch nella versione etiope della sua "Bibbia" (IIº-Iº sec. a.C.), " quando gli angeli mi chiamarono e mi presero. E mi portarono in un mondo i cui abitanti erano come fuoco fiammeggiante e, quando lo desideravano, apparivano come uomini. Una visione mi apparve e nubi mi avvolsero e persi conoscenza. E divenni sempre più veloce, come una stella cadente e come i fulmini. E nella visione un vento impetuoso mi sollevò e mi portò in cielo. Io vidi l'aria, l'etere ancora più in alto. E mi portarono nel primo cielo, e mi indicarono un mare più grande del mare della Terra. E i venti, nella visione, mi facevano volare e mi portarono su, sino a un muro di cristallo, circondato da lingue di fuoco. Ciò cominciò ad incutermi spavento. Io entrai nelle lingue di fuoco e mi avvicinai alla Grande Casa che era costruita di cristallo. E le pareti di quella casa erano come mosaico di una tavola pittorica in pezzetti di cristallo; e il pavimento era di cristallo. Il soffitto era come il corso delle stelle e dei fulmini: e in mezzo a loro, cherubini di fuoco; e il loro cielo era acqua. E vi era fuoco che bruciava intorno alle pareti e le porte ardevano per il fuoco. E io vidi un'altra cosa, costruita con lingue di fuoco. Il pavimento era di fuoco e, su di esso, il fulmine. Io guardai e, all'interno, vidi un alto trono. E io vidi i Figli dei Santi camminare sul fuoco ardente; i loro abiti erano bianchi e i loro volti trasparenti come cristallo".

    IN VIAGGIO TRA LE STELLE

    I "Figli dei Santi" (con questo termine Enoch indica gli angeli che non si sono corrotti e che sono rimasti fedeli a Dio) sono organizzati militarmente, come degli astronauti. Lo dichiara il patriarca in un altro libro, la raccolta "Libri segreti di Enoch": "Mi fecero vedere i Capitani e i Capi degli Ordini delle Stelle. Mi indicarono duecento angeli che hanno autorità sulle stelle e sui servizi del cielo; essi volano con le loro ali e vanno intorno ai pianeti. Mi mostrarono le stelle del cielo. Vidi come venivano "pesate" a seconda della loro luminosità, della loro lontananza nello spazio e del giorno della loro comparsa". Quest'ultimo elemento è sconcertante. Studiosi di archeologia misteriosa come Erich Von Daeniken e Ulrich Dopatka hanno sottolineato come gli antichi astronauti cartografassero l'universo utilizzando lo stesso sistema in uso alla nostra moderna astronomia; suddividendo cioè le stelle in base allo spettro: alla luminosità, alla distanza e all'elevazione.

    LO SBARCO SULL'HERMON

    A bordo della macchina volante Enoch apprende direttamente dal capo degli angeli, il "Signore che sedeva su un grosso trono", dell'esistenza di un conflitto tra i "Figli dei Santi" e alcuni Veglianti caduti, a causa della ribellione di questi ultimi. L'episodio è brevemente accennato anche nella Genesi (6,2), ma in Enoch è descritto molto approfonditamente:"Fra i figli dell'uomo vi erano figlie belle e seducenti. E gli angeli, i figli del cielo, le videro e le desiderarono e dissero tra loro: "Andiamo, scegliamoci delle mogli che ci partoriscano dei figli". E Semyaza, il loro capo, e tutti e duecento scesero, nei giorni di Jared, sulla cima del monte Hermon. E tutti presero delle mogli e cominciarono a unirsi a loro e a sollazzarsi con loro. Ed insegnarono loro vezzi ed incanti e a tagliare radici e a conoscere e distinguere le piante. Ed esse vennero fecondate e partorirono grandi giganti, che si volsero contro gli uomini e divorarono l'umanità".

    Rileggendo con occhi moderni l'episodio biblico, si ha l'impressione di trovarsi dinanzi ad una razza di colonizzatori, i Veglianti o Vigilanti, che tradiscono l'iniziale obiettivo, presumibilmente la mera osservazione a distanza della Terra, e si mescolano agli uomini, offrendo conoscenze e tecnologie per le quali la razza umana è impreparata.

    CORRUZIONE DELL'UMANITÀ

    Questa tesi è confermata dal fatto che i Veglianti insegnino agli uomini una forma primitiva di tecnologia, sino ad allora sconosciuta, e l'arte della guerra. "E Azazel", riferisce Enoch, "insegnò agli uomini a far spade e pugnali e scudi e corazze e fece loro conoscere i metalli".

    La corruzione dell'umanità sdegnò il Signore, che decise, secondo la Bibbia e i testi enochiani, di sterminare sia i Veglianti che i terrestri, con il diluvio universale. Esso ebbe ragione anche dei giganti, nati dall'unione degli angeli caduti con le donne della Terra.

    Circa queste unioni, qualcuno ha avanzato l'ipotesi trattarsi di incroci di ingegneria genetica. Sappiamo che gli esseri clonati, valga l'esempio della pecora Dolly, risultano di dimensioni più grosse (e difatti i figli dei veglianti erano definiti giganti); inoltre, in un passo del suo libro, Enoch accenna chiaramente alle manipolazioni genetiche di quegli antichi Grigi: "Uno di loro, Kas, il figlio del serpente, insegnò ai figli degli uomini tutte le punture degli spiriti e le trafitture dell'embrione nell'utero".

    Il ricordo del passaggio degli "dei" sarebbe rimasto, a livello mitico e mitologico, in tutte le culture antiche, colà dove si venerano strani esseri alati (si pensi al culto delle sfingi con le ali) o cornuti (diversi studiosi, Peter Kolosimo in testa, hanno visto nelle "corna" la stilizzazione di caschi con antenne); le gesta nefaste dei Vigilanti avrebbero ispirato non solo la Bibbia, ove peraltro l'episodio della "caduta" degli angeli è stato abbondantemente censurato, ma anche molti testi epici primordiali, colà ove si parla di lotte fra dei.

    Quasi a supporto di queste ardite tesi valga la straordinaria somiglianza del nome del capo degli angeli ribelli, Semyaza, con Semjase, l'astronauta extraterrestre con cui si dicono in comunicazione diversi medium americani ed un contattista svizzero. Semjase proverrebbe dalle Plejadi; curiosamente lo stesso gruppo stellare al cui centro, secondo alcuni credo di derivazione ebraica come il culto mormone, vivrebbe Dio con i suoi angeli.

    Fonte: alfredolissoni.net

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